Ciao Luigi, sei un medico e lavori in Mozambico: cosa ti ha spinto a venire ad esercitare la tua professione in questo Paese?
Ciao a tutti...Beh da sempre ho avuto una sorta di "inquietudine" che mi spingeva a guardarmi intorno, quindi la ricerca su vari siti costituiva una sorta di rito quotidiano e l'Africa, in particolare, solleticava molte curiosità antropologiche e culturali.
Quando ho visto un annuncio che richiedeva una figura medica "poliedrica", che spaziasse dall'igiene ambientale al pronto soccorso, dalle malattie tropicali alla formazione dei paramedici, ho deciso di candidarmi; il Mozambico è stata solo una casualità che si è rivelata molto stimolante.
Qual è la tua specializzazione?
Mi sono specializzato in reumatologia ed ho poi effettuato una formazione specifica in medicina generale ma già da anni mi occupavo di medicina delle migrazioni e questa esperienza, in qualche modo, ne è l'ideale proseguo.
Qual è stato l'aspetto più difficile da sormontare legato al trasferimento?
Nelle prime settimane la lingua, poi gli aspetti logistici (acqua ed elettricità non sempre presenti), ma tutto sommato nulla di particolarmente difficile da sormontare (tranne la nostalgia per famiglia, amici e cane che in alcuni momenti è stata più acuta).
In quale parte del Mozambico ti trovi?
Lavoro principalmente nel Nord. Risiedo a Nampula e da qui mi sposto in varie province.
Il Mozambico è un Paese in via di sviluppo ma circa la metà della popolazione vive in povertà assoluta...mi piacerebbe sapere da te, che ti scontri ogni giorno con questa realtà, le tue considerazioni al riguardo.
Beh, le considerazioni in proposito sembrano ricalcare quelle di qualunque economia nazionale, con la classica forbice che prevede da un lato ricchi sempre più ricchi e dall'altra poveri con ridotte capacità d'acquisto.
La distribuzione delle ricchezze, pur presenti in gran quantità, beneficia pochi ed il sistema di ammortizzatori sociali è praticamente inesistente. Inoltre malcostumi come la corruzione permeano qualunque attività.
Ci sono altri Italiani che vivono li? Sei riuscito a costruirti una vita sociale?
Sì, lavoro a stretto contatto con espatriati di qualunque nazionalità, compresi molti italiani con cui ci si ritrova frequentemente per cenare assieme.
Ci descrivi una tua giornata tipo?
Un 50% di lavoro clinico, con visite, consulenze, interventi, un 30% di lavoro "manageriale", con programmazioni sanitarie, contatti con cliniche, fornitori di farmaci etc, un 20% di "indagini antropologiche", confrontandomi soprattutto con i guaritori locali.
Abbastanza di frequente vengo invitato a pranzo o cena dalle famiglie che ho aiutato e qui si assapora tutta l'ospitalità genuina del Mozambico.
Ci sono dei settori in via di sviluppo che potrebbero offrire opportunità lavorative ad italiani?
A mio parere, pur non essendo un esperto, il Nord offre moltissime occasioni: vedo città in rapida espansione, si costruiscono strade, iniziano ad esserci centri commerciali, palestre... e si è formata anche una media e alta borghesia, che presenta richieste ben specifiche.
Direi che ristorazione e sanità siano i campi in cui più investire.
Anche il turismo è molto promettente, perché le strutture di buon livello sono poche ma i turisti che arrivano sono di settimana in settimana in maggior numero.
A fronte della tua esperienza, c'è un qualcosa che è assolutamente necessario fare prima della partenza oppure portare con sè dall'Italia (tipo prodotti che lì non si trovano)?
Direi che tutto dipende dalla città in cui ci si reca: Maputo, la capitale, offre di tutto ed è anche vicinissima al Sud Africa; grandi città come Beira o Nampula si trovano in una situazione intermedia mentre le città più piccole presentano ben poche possibilità di reperire quanto occorra.
L'assicurazione privata è d'obbligo perchè i costi nelle cliniche private sono molto alti.
Personalmente poi ogni volta che ritorno non dimentico di portare parmigiano e 'nduja...
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