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Testimonianza di Elisa da Cambridge

In barca lungo il Cam - by Elisa

" Cambridge mi sta offrendo delle opportunità che in Italia sarebbero impensabili - mi racconta Elisa. Se dimostri competenza ed entuasiasmo puoi inserirti nel mondo del lavoro locale. Di contro però la vita ha un costo elevato "

Ci racconti un po' di te, da dove vieni e quanto tempo fa hai lasciato l'Italia?

Mi chiamo Elisa, vengo da Viareggio e ho lasciato l'Italia per trasferirmi a Cambridge poco più di un anno fa, a gennaio 2018. A Cambridge avevo già passato tre mesi l'estate precedente per un tirocinio e in passato ho fatto alcune esperienze di studio e lavoro all'estero (principalmente l'Erasmus a Digione).

Quali sono i motivi principali che ti hanno portata in Inghilterra?

Quando sono arrivata in Inghilterra due anni fa per fare il tirocinio, desideravo semplicemente aggiungere un'esperienza lavorativa al mio CV e migliorare l'inglese. Durante la mia esperienza a Cambridge, ho avuto modo di apprezzare la città e, proprio le ultime due settimane di permanenza, ho conosciuto il mio ragazzo, quindi ho deciso di cercare un impiego più stabile per tornare.

Ti sei trasferita da sola?

Sì, anche se ad aspettarmi c'erano il mio ragazzo e vari amici conosciuti qua.

Qual è stata la prima sensazione che hai provato appena arrivata a Cambridge?

Stanchezza, spaesamento, curiosità, malinconia, entuasiasmo.  

C'è una ragione particolare per cui hai scelto Cambridge rispetto ad altre città inglesi?

Il caso! Sapevo solo che desideravo fare un'esperienza di lavoro in Inghilterra e ho mandato CV a Edimburgo, Glasgow, Cardiff, Oxford. Ricordavo che qui a Cambridge si era trasferita un'amica che lavorava nel mio stesso campo (la traduzione), quindi l'ho contattata per chiederle se c'era la possibilità di fare un tirocinio estivo nella sua agenzia e la cosa è andata in porto.

Di cosa ti occupi?

Al momento lavoro part time in biblioteca e come traduttrice freelance. Arrotondo anche facendo dei turni come hostess per il teatro.

Parco Midsummer Common - by Elisa

Dal punto di vista lavorativo e della crescita personale, senti che l'Inghilterra ti offra di più rispetto all'Italia?

Decisamente! Qui ho avuto opportunità che in Italia sarebbero state impensabili, a partire dal semplice fatto che, pur appena uscita dall'università, mi sono state fatte offerte di lavoro a tempo indeterminato. Triste pensare che una cosa del genere sia considerata un'opportunità rara in Italia e non la normalità. Non solo: qui posso candidarmi a lavori che mi interessano anche se non ho qualifiche specifiche sapendo che probabilmente mi prenderanno almeno in considerazione. Se dimostri di possedere abilità e competenze trasferibili, di avere reale entusiasmo e interesse per il lavoro e se sai venderti bene, è possibile che riceverai almeno una proposta di colloquio. È molto facile cambiare lavoro, reinventarsi, prendere strade nuove. Il rovescio della medaglia è che, rispetto almeno ai modelli lavorativi italiani tradizionali, ci sono meno stabilità e cautele (mia nonna continua a non capacitarsi che in Inghilterra non esista la tredicesima!)

Quanto ti costa al mese vivere a Cambridge? 

Un altro rovescio della medaglia: il costo della vita. L'Inghilterra è un paese decisamente caro e Cambridge lo è in particolar modo. I costi per l'affitto sono stratosferici, per una camera singola ci si aggira su una media di 450 £ al mese. Se a questo si aggiungono la spesa e gli extra, direi che almeno 800 £ al mese se ne vanno. Fortunatamente a Cambridge non c'è davvero bisogno di pagare per i trasporti (a meno che non si viva o lavori fuori città): tutto è relativamente vicino e si va dappertutto in bici o a piedi.

Quali quartieri della città consigli per cercare casa?

Dipende. Io per esempio sono stata molto fortunata e con il mio ragazzo ho trovato un appartamento a un prezzo molto ragionevole in una zona centralissima della città. Di solito i prezzi scendono man mano che ci si allontana dal centro cittadino: Chesterton (CB4) è un buon compromesso fra distanza dal centro e prezzo. So che ci sono anche nuovi quartieri in espansione e può valere la pena cercare casa lì, in quanto non sono molto centrali (senza comunque essere completamente fuori mano) e quindi tendono a essere più economici, e gli edifici sono nuovi, quindi di qualità superiore rispetto alle vecchie case con moquette e scale traballanti. C'è anche l'opzione di diventare “guardians” di edifici/case/stanze per il comune: si ottengono alloggi in zone centrali a prezzi molto competitivi e in cambio ci si prende cura di questi spazi e ci si impegna a fare 16 ore di volontariato al mese.

Come si svolge la tua giornata?

Difficile rispondere a questa domanda, dato che ho orari molto vari. Quando non lavoro alla biblioteca, solitamente mi alzo non troppo presto (fra le 8 e le 9) e mi metto a tradurre. Faccio la spesa ed eventuali commissioni, se ho voglia di approfittare del bel tempo o di andare in un negozio prima che chiuda, vado a farmi una passeggiata e se ho bisogno continuo a lavorare un po' anche dopo cena. Quando invece sono di turno in biblioteca, di solito lavoro fra le 11 e le 18. Dopo il lavoro a volte esco con gli amici o il mio ragazzo, oppure mi concedo una serata casalinga, preparando la cena e rilassandomi sul divano.

La città è ben collegata dai mezzi pubblici? Hai acquistato la macchina?

Questo è un tasto dolente: in Inghilterra i mezzi pubblici lasciano molto a desiderare! I treni sono spesso in ritardo o cancellati e ho sentito diversi amici lamentarsi di bus e pullman. Io ho usato il bus solo all'inizio, quando mi spostavo in giro per la città per cercare casa e onestamente non ho avuto problemi, ma forse sono stata fortunata. Non ho comprato la macchina perché non mi serve: a Cambridge è tutto talmente vicino (e le strade così poco a misura d'auto) che finirei per non usarla affatto. Se proprio devo arrivare da qualche parte che non è collegata dai mezzi pubblici, ad esempio per una scampagnata, posso sempre noleggiarne una.

Cambridge innevata - by Elisa

Come ti piace trascorrere il tempo libero?

Mi piace rilassarmi sulla mia poltrona reclinabile e scrivere, tradurre, disegnare, guardare film e serie TV. Adoro anche il bricolage. Mi piace anche vedere i miei amici per fare cene insieme, bere qualcosa al pub o fare un brunch. Faccio parte di un club di lettura e vorrei ricominciare un corso di ballo lindy hop. Mi piace molto anche andare a fare gite fuori porta o passeggiate.

Cosa ci consigli di visitare a Cambridge e dintorni?

I college e il centro storico, ovviamente, i pub (l'Eagle e l'Anchor sono fra i più famosi e caratteristici e hanno davvero una bella atmosfera) e un giro in punt (barchino) sul fiume Cam non può mancare. Anche Grantchester è molto carina e si può raggiungere in punt lungo il fiume. Per quanto riguarda i musei, i miei preferiti sono il Fitzwilliam (museo d'arte e antichità), il Kettle's Yard (una casa adibita a galleria d'arte), il Museum of Cambridge (dedicato alla storia locale) e il museo di archeologia e antropologia. Da non perdere anche il giardino botanico, specialmente durante la bella stagione! Infine, una curiosità locale: andate in cerca delle Dinky Doors, delle porticine in miniatura che periodicamente compaiono in diversi punti della città. Sono adorabili ed è sempre divertente cercarne di nuove!

Sei riuscita a costruire una rete di amicizie in loco?

Quando sono arrivata avevo già un'amica in loco e poi ho conosciuto il mio ragazzo. Grazie a loro, ho espanso la mia rete di conoscenze e inoltre ho legato con colleghi e persone incontrate a corsi e attività nel tempo libero. Il problema di Cambridge è che è un porto di mare, c'è sempre gente che va e che viene, quindi a volte si rivela difficile stabilire amicizie durature.

Quali sono, per te, i lati positivi e negativi di essere un'expat in Inghilterra?

Credo che ambientarsi all'estero non sia mai una cosa immediata e semplice e questo vale in particolar modo per l'Inghilterra, che, da ben prima della Brexit, è un po' un mondo a parte rispetto all'Europa. Ci sono molte differenze, particolarità culturali che non è semplice capire o accettare e ancora oggi mi capita di provare momenti di insofferenza per cose apparentemente innocue e banali. Direi che gli aspetti a cui fatico di più ad abituarmi sono:
i supermercati inglesi, che sono di una tristezza unica e dove tutto è impacchettato nella plastica;
la mancanza della piazza come spazio di aggregazione e incontro, con panchine dove sedersi, tavolini all'aperto, spazi per concerti o spettacoli;
gli orari dei negozi, che di solito chiudono verso le 18.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro? 

Vorrei completare un corso di lingua dei segni, continuare a studiare lingue straniere e inserirmi professionalmente nell'ambito della traduzione letteraria e in particolare della letteratura per l'infanzia. Spero anche, in un futuro non troppo lontano, di potermi prendere alcuni mesi per viaggiare in giro per il mondo con il mio ragazzo. 
 

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A proposito di

Faccio parte del team di Expat.com e sono la persona di contatto per la comunità italiana. Ho una personalità comunicativa, proattiva e ho una ricca esperienza di vita all'estero.

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