Che tu sia già espatriato, interessato a trasferirti all'estero o semplicemente un appassionato di cinema in cerca di un bel film da guardare, questo articolo fa per te! Abbiamo selezionato alcuni film cult sull'espatrio per una pausa relax e di scoperta!
Il talento di Mr. Ripley
Herbert Greenleaf (interpretato da James Rebhorn), un ricco armatore americano, ingaggia Tom Ripley (Matt Damon) per riportare suo figlio a casa. Dickie Greenleaf (Jude Law) è espatriato in Italia, dove vive nell'ozio dilapilando la fortuna del padre. Arrivato in Italia, Tom Ripley è affascinato dal mondo di Dickie e si lascia travolgere. Vivere da solo gli sembra fantastico.
"Non diventerai mai un idolo..." Ma Tom Ripley ignora il monito. Questa è la sua unica opportunità per brillare di luce propria. La pellicola, diretta e adattata per il cinema da Anthony Minghella nel 1999, prende spunto dall'omonimo libro di Patricia Highsmith, scrittrice di thriller psicologici. Il Talento di Mr Ripley mette in discussione i diversi aspetti della personalità umana: quella che dubita, quella che brama, quella che ama, quella che non sa amare, quella che ama in maniera assoluta e si fa del male, quella che esita, quella che ha talento. Ma talento per cosa?
Nessuna via d'uscita - Colpo di Stato
L'americano Jack Dwyer (interpretato da Owen Wilson) è una persona realizzata. Lavora, ha una bella moglie (Lake Bell) e due figlie, Lucy e Beeze. Una famiglia felice che decide di trasferirsi nel sud-est asiatico. I Dwyer non fanno in tempo ad assaporare il loro espatrio che la città dove hanno da poco messo piede viene travolta da un colpo di Stato.
In No Escape (2015), John Erick Dowdle (sceneggiatore e regista) gioca sugli "imprevisti". Girato in Thailandia, il film mette l'accento sulle tensioni tra la popolazione locale e gli occidentali, ritenuti responsabili di sfruttare le risorse del Paese. Nella pellicola compare anche Hammond (Pierce Brosnan), un espatriato inglese perfettamente integrato. La trama vede i Dwyer sprofondare nell'angoscia e muoversi in una situazione di caos. L'angoscia è palpabile, il ritmo del film è serrato. Viene spontaneo farsi la domanda: se questo accadesse a noi, come reagiremo?
L'appartamento spagnolo (L'auberge espagnole)
Dopo il caos e il thriller psicologico, spazio allo shock culturale in chiave comica. Xavier (Romain Duris), uno studente parigino, parte per Barcellona in Erasmus. La sua ragazza Martine (Audrey Tautou) è inconsolabile ma Xavier ha promesso che l'esperienza durerà solo un anno. A Barcellona condivide casa con 6 coinquilini: un'inglese, un italiano, una spagnola, un danese, un tedesco e un belga.
Un classico tra i film sull'espatrio, l'appartamento spagnolo fa riaffiorare la nostalgia del periodo in cui eravamo studenti, ed è una proiezione comica delle avventure che si vivono all'estero. Se il film di Cédric Klapisch (il regista firma anche la sceneggiatura) risale al 2002, gli interrogativi che solleva sono ancora attuali. Come adattarsi alla cultura di un nuovo paese? Come padroneggiare l'arte del compromesso? Ciò che sembra ovvio a qualcuno, non lo è necessariamente per l'altro, e viceversa. Oggi, la crisi sanitaria e le tensioni politico-economiche limitano le possibilità di partire. Studiare all'estero è diventato più costoso. La condivisione di un alloggio non è più appannaggio solo dei giovani, ma coinvolge anche famiglie e pensionati, che lo vedono come un nuovo modo di vivere all'estero, risparmiando.
Lost in Translation - L'amore tradotto
Bob vorrebbe un manuale che gli insegnasse semplicemente a vivere. Grande classico, Lost in Translation ti catapulta nella vita quotidiana di un espatriato, a cui a volte è difficile dare un senso. Le persone vanno e vengono, il tempo passa, la vita ristagna e viene sprecata. Bob Harris (Bill Murray) fugge a Tokyo. Non ha scelto la destinazione, il lavoro ha scelto per lui. È un attore che deve girare una pubblicità nella capitale giapponese. Bob si sente terribilmente solo nella sua stanza d'albergo. Si imbatte in Charlotte (Scarlett Johansson), un'americana che accompagna il marito, un fotografo. La donna ha compassione per Bob e per lo stato d'angoscia in cui si trova. Durante la notte, decidono di andare insieme alla scoperta di Tokyo.
Con Lost in Translation, Sofia Coppola tocca tutte le sfaccettature della psiche umana. Regista e sceneggiatrice, racconta storie di vita con un tocco di umorismo. Bob e Charlotte sono fragili e sensibili, qualità caratterizzanti dell'essere umano.
Nobody's watching
Questa è la storia di Nico (interpretato da Guillermo Pfening). Nico è un baby sitter, un barista ma prima di tutto un attore. Star delle telenovelas argentine, lascia tutto per trasferirsi a New York dove cerca di sopravvivere tra un casting e l'altro. Quando il suo ex compagno va a trovarlo, tutto cambia. Nico è assalito dai dubbi, si interroga: perché mai si è trasferito negli Stati Uniti?
Julia Solomonoff ha diretto e scritto il film nel 2018 con l'aiuto di Christina Lazaridi alla sceneggiatura. Parla di tematiche attuali tra cui l'immigrazione, l'inasprimento delle condizioni per ottenere il visto, la discriminazione… Nobody's watching dipinge con semplicità e sensibilità il viaggio di un uomo, solo, in una grande città che lo divora. Nico incarna tutte quelle persone che nessuno considera. E' uno tra i tanti. Un film che invita alla riflessione.
Passaggio in India (A Passage to India)
La Sig.ra Moore (Peggy Ashcroft) e Adela (Judy David) si trasferiscono in India per ricongiungersi con Ronny, (Nigel Havers), un giudice, figlio della Moore e promesso sposo di Adela. La giovane donna entra presto in conflitto con il mondo artefatto in cui vogliono imprigionarla, vuole andare alla scoperta della vera India. E' cosi che incontra Aziz (Victor Banerjee), un giovane medico locale, Richard Fielding (James Fox), un insegnante di inglese perfettamente integrato nella comunità, e il professor Godbole (Alec Guinness), un vecchio e saggio bramino.
A Passage to India (1984) è l'ultimo film del regista David Lean che, con quest'opera, vuole mettere in scena uno dei più grandi successi del romanziere britannico E.M. Foster: A Passage to India, pubblicato nel 1924.
Il personaggio principale del film è l'India, e i suoi sontuosi paesaggi, che si intrecciano con il destino di una donna che vuole sfuggire a una vita stereotipata. La pellicola mette in discussione il nostro grado di apertura mentale come espatriati. Due culture diverse possono davvero incontrarsi e convivere?
Indian Palace
Di nuovo India, ma da un punto di vista comico e toccante insieme. Per Evelyn (Judi Dench), Graham (Tom Wilkinson), Muriel (Maggie Smith), Douglas (Bill Nighy), Jean (Penelope Wilson), Norman (Ronald Pickup) e Madge (Celia Imrie), vivere da pensionati nel Regno Unito è come morire prima del tempo. Così decidono di mollare tutto per vivere la grande avventura. Un enigmatico opuscolo li conduce al Marigold Hotel, un palazzo di lusso per anziani ricchi. Atterrano a Jaipur ed entrano in contatto con un nuovo stile di vita che ben presto si trasforma in un incubo. Del palazzo, il Marigold Hotel non conserva nemmeno l'ombra. Lo stabile è in rovina e pronto per essere demolito.
Il film calca le orme del romanzo bestseller "These Foolish Things" (2004), di Deborah Moggach. Nel 2012, il regista John Madden ne ha realizzato una commedia, la cui sceneggiatura è ad opera di Ol Parker. I protagonisti, tutti settantenni, non hanno altra scelta che vivere in India, adattandosi alla situazione. Se il Marigold Hotel può rinascere dalle sue ceneri, anche loro possono fare lo stesso. Un film positivo e luminoso.
I film di cui vi abbiamo parlato sono solo un assaggio e ce ne sono molti altri che hanno come protagonisti gli espatriati: l'imperdibile Casablanca, Una stanza con vista -dove si parla di emancipazione femminile- e Mangia, Prega, Ama che tra i protagonisti vede Julia Roberts, Javier Bardem e Luca Argentero.
Guardate anche Sotto il sole della Toscana (Under the tuscany sun) dove Frances Mayes, una scrittrice trentacinquenne di San Francisco, dopo il divorzio decide di cambiare vita e si trasferisce in Toscana.