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Polonia: come la politica incide sulla vita degli espatriati

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Scritto daEster Rodriguesil 15 Febbraio 2022

Nel dicembre 2021, il Parlamento polacco ha approvato un disegno di legge, che coinvolge i mezzi di telecomunicazione, per mettere a tacere un canale che esprime dei giudizi critici verso il governo. La mossa desta preoccupazioni sulla libertà dei media e porterà forse a conflitti diplomatici con gli Stati Uniti.

Con una democrazia giovane, che risale agli anni '90, la Polonia è nota per la sua storia e le temperature estreme, che si riflettono anche sulla politica attuale. Il nazionalismo di destra blocca gli immigrati, rafforza le leggi anti-LGBT e controlla i diritti riproduttivi delle donne. La Polonia, duramente criticata per aver respinto migranti e rifugiati, nel novembre dello scorso anno ha messo uno stop all'immigrazione innalzando recinzioni di filo spinato lungo i confini.

I polacchi sono un popolo di emigranti. Dopo l'adesione della Polonia all'Unione Europea e all'Area Schengen, un numero significativo di polacchi, stimato in oltre due milioni, è emigrato principalmente nel Regno Unito, in Germania, in Francia e in Irlanda. Per contestualizzare il fenomeno, riportiamo che nel 2001 i polacchi che vivevano nel Regno Unito erano 58.000. Dieci anni dopo, il numero è salito a 676.000. Il governo polacco, per arginare la situazione, nel 2019 ha ridotto le tasse per i giovani, per invogliarli a restare. La fuga di cervelli degli ultimi 15 anni ha privato il paese di talenti.

La situazione politica in Polonia

L'attuale governo è in carica da 6 anni. Piotr, un designer polacco, ha vissuto in Portogallo fino al 2020, quando ha deciso di tornare in patria a causa del COVID-19. "Volevo essere più vicino ai miei genitori". A sua detta, la Polonia attua politiche autoritarie e conservatrici che sono fortemente influenzate dalla Chiesa cattolica. Pensa inoltre che i piani economici mirino alla costituzione di un certo tipo di welfare, in un Paese che fino a poco tempo fa pendeva verso un'economia di stile neoliberista. “Politica: Complicata. Polarizzata. Tesa. Il governo è abile nello sfruttare la massa e i social media per dividere e conquistare. Controlla la tv pubblica, che è diventata uno strumento di propaganda utilizzato per insabbiare i problemi legati alla corruzione", commenta.

A titolo di essempio, la Polonia ha introdotto (gennaio 2022) un registro centralizzato delle gravidanze che obbliga i medici a segnalare al governo tutte le gravidanze e gli aborti. Ciò ha sollevato serie preoccupazioni tra le attiviste per i diritti delle donne, che ritengono che, dato il divieto di aborto, il registro potrebbe causare difficoltà legali alle donne che hanno praticato un aborto autoindotto.

L'opposizione politica si divide in tre correnti: la sinistra, i neoliberisti di estrema destra e i neoliberisti di destra, precedentemente al governo. “Nessuno di loro è abbastanza forte da imporsi. E nel 2020-2021 hanno perso l'opportunità di sfruttare il potenziale generato dai disordini sociali (introduzione di leggi più rigide sull'aborto, tentativo di controllo sul sistema giudiziario, elezioni forzate durante il picco della pandemia) politicizzando eccessivamente quello che stava succedendo”, commenta Piotr.

Per Piotr, finché la Polonia resta nell'UE, trasferirsi in altri paesi europei è fattibile, qualunque siano le ragioni: economiche, politiche o sociali. Tuttavia, "poiché il governo addita l'Unione Europea come causa dei suoi problemi, in particolare quelli legati all'aumento dei prezzi e alla gestione del COVID-19, esiste la possibilità che il favore dell'opinione pubblica nei confronti dell'UE si indebolisca."

Piotr non è stato vittima di pregiudizi quando viveva all'estero, “forse perché la Polonia non è un argomento di discussione così importante in Portogallo”, dice.

A volte si espatria anche per ottenere vantaggi fiscali. Se la Polonia cambiasse le sue politiche, Piotr pensa che le cose si complicherebberoi. "Trasferendomi in un paese senza accordi bilaterali, in materia fiscale, con il mio paese di origine, sarei tassato due volte". 
La Polonia non consente ai suoi cittadini di avere la doppia cittadinanza quindi, se decidesse di stabilirsi definitivamente in un altro paese, dovrebbe rinunciare alla cittadinanza polacca. Una decisione forte a livello emotivo che potrebbe anche costargli il divieto di acquistare una proprietà in Polonia.

Stranieri che si trasferiscono in Polonia

I futuri espatriati che, pur consci dell'attuale situazione politica in Polonia, volessero comunque trasferirsi, possono trovare impiego soprattutto nel settore tecnologico. Per i profili qualificati, vivere in questo paese è conveniente, dato che il rapporto tra stipendio e qualità della vita è buono. Il sistema bancario funziona e la rete di trasporto pubblico nelle grandi città permette di spostarsi senza problemi. Per il disbrigo delle formalità burocratiche, la maggior parte delle quali si può svolgere online, gli espatriati devono ottenere il PESEL (numero di previdenza sociale). E' necessario anche che stipulino un'assicurazione sanitaria privata. Il sistema fiscale è farraginoso ma le aliquote sono relativamente basse se paragonate al resto dell'Europa. Secondo Piotr, l'inverno può essere cupo e deprimente in Polonia: “se sei una persona che ha bisogno di molto sole, fai attenzione. C'è anche un problema con la qualità dell'aria in quel periodo. A parte questo, direi che è un buon posto dove vivere”.

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