Dopo lo scoppio della guerra, una parte della comunità di espatriati in Russia ha deciso di rientrare a casa propria. Ad oggi non ci sono ancora dati ufficiali sul numero di stranieri che se ne sono andati. I media internazionali riportano che nelle ultime settimane, chi è partito, lo ha fatto per motivi economici. Ricordiamo che la Russia è attualmente sottoposta a sanzioni internazionali che hanno portato ad un aumento dei prezzi, alla svalutazione della valuta, nonché a tensioni in diverse parti del territorio.
Global Guardian, una società statunitense che fornisce consulenza alle imprese in materia di sicurezza, ha finora aiutato più di 2.000 cittadini stranieri, impiegati presso 22 società statunitensi ed europee, a lasciare Mosca e San Pietroburgo. Queste aziende operano principalmente in settori quali diritto, consulenza e tecnologia. La partenza dei loro dipendenti è avvenuta in parte via terra ed in parte con voli commerciali e charter.
Le esperienze degli espatriati
Siamo entrati in contatto con alcuni espatriati sudamericani a Mosca che ci parlano di come si svolge la loro quotidianità nella capitale.
Juan Salvador si è trasferito in città 6 anni fa per studiare. Tra i motivi della scelta, approfittare della svalutazione del rublo sul dollaro. Ma le cose sono cambiate. “I prezzi sono aumentati e il vantaggio del cambio favorevole da rublo a dollari è diminuito ora il governo cerca di controllare e mantenere il valore della moneta locale. Apparte questo, posso dire che mi sento al sicuro qui", ci fa sapere.
Per ora, la guerra in Ucraina non ha cambiato i suoi piani, e resterà a Mosca fino al termine degli studi. "La situazione di questi ultimi mesi non ha compromesso la mia permanenza in Russia perché il mio visto non è soggetto a restrizioni. Se volessi spostarmi in altri Paesi europei potrei avere delle difficoltà di ingresso, ma questa opzione non rientra nei miei progetti. Non so se, finita l'università, resterò qui. Al momento, con la partenza di tanti professionisti stranieri, si è creata una penuria di specialisti, ingegneri e programmatori. La vedo come un'opportunità".
Christofer, anche lui sudamericano, vive nella capitale russa da 3 anni. Per lui, le sfide più dure che il Paese sta affrontando in questo momento, sono le ripercussioni della guerra sull'economia locale. "Il conflitto in corso non ha un impatto diretto sulla mia vita quotidiana, la difficoltà che incontro è che non riesco a pagare con le mie carte di credito/debito straniere, né posso cambiare le valute estere", ci fa sapere.
Come Juan, anche Christofer non teme per la sua incolumità e, a spaventarlo, sono soprattutto gli aspetti economici della crisi. “Per me la stabilità economica è parte integrante della sicurezza di un Paese. Ho risparmi a sufficienza per qualche mese ma non so come si metteranno le cose. Ancora prima che scoppiasse la guerra avevo in programma di rientrare in Ecuador dopo il master, e così farò. In linea di massima, gli espatriati vivono bene qui a Mosca. Quelli che sono partiti forse si sono sentiti in pericolo, hanno avvertito il momento di instabilità, o semplicemente hanno deciso di lasciare il Paese per altri motivi".
Le opinioni di questi due espatriati latinoamericani sono le stesse di Ness, un'espatriata americana. Ha rilasciato una testimonianza per il Wall Street Journal, facendo sapere che la regione di Mosca sembra in gran parte risparmiata dalla guerra o dalle sanzioni internazionali imposte alla Russia. Se prima della guerra progettava di affittare un alloggio a lungo termine nella capitale, ha cambiato idea perché vede arrivare un gran numero di rifugiati ucraini. "Non voglio privare queste persone di un alloggio dato che si trovano in una situazione davvero complicata", ha detto.
Che avvenire per gli espatriati in Russia?
Mosca, la capitale russa, ospita centinaia di migliaia tra studenti stranieri, professionisti e altri espatriati che si sono stabiliti in città per svariate ragioni tra cui la qualità della vita e il vantaggioso tasso di cambio tra dollaro e moneta locale. In tanti, fino ad oggi, hanno proseguito con la routine di sempre ma c'è da dire che le cose stanno iniziando a cambiare, e non per il meglio.
La scorsa settimana, l'Ambasciata statunitense ha invitato i connazionali a lasciare la Russia fin tanto che i voli commerciali restano disponibili e che le frontiere terrestri sono ancora aperte.
Verso un periodo incerto?
È probabile che molti espatriati si ritroveranno bloccati in Russia. Migliaia di voli sono già stati cancellati e molte rotte che portano fuori dal Paese sono state chiuse a tempo indeterminato. Anche trasferire denaro all'estero sta diventando complesso, se non impossibile, ora che il Cremlino ha vietato le esportazioni di valuta forte.