Sponsorizzazione di persone a carico: la nuova decisione
Gli Emirati Arabi Uniti (EAU) hanno accolto le richieste degli espatriati che vogliono ricongiungersi con i propri familiari. La sponsorizzazione sarà possibile in due casi, il primo riguarda gli stranieri che sono parenti di un emiratino. Per poter entrare e soggiornare negli Emirati, devono dimostrare il legame di parentela. Il secondo riguarda gli stranieri imparentati con un espatriato negli Emirati. La sponsorizzazione è possibile per madre, padre, fratelli e sorelle minori, o per genitori della moglie. Ricordiamo che gli stranieri costituiscono quasi il 90% della popolazione emiratina.
L'espatriato che sponsorizza deve dimostrare di poter mantenere i suoi parenti, ospitandoli in un alloggio adeguato. Potrà ospitare fino 5 persone a carico se guadagna almeno 10.000 Dirhams (circa 2.722 dollari) al mese. Potrà ospitarne 6 se guadagna almeno 15.000 Dhs (4.083 dollari) al mese. Per accoglierne di più, dovrà dimostrare alle autorità di avere un reddito e una soluzione abitativa adeguate.
Novità per la sponsorizzazione umanitaria. I richiedenti, provenienti da territori colpiti da guerre, disastri naturali o disordini, dovranno soddisfare 5 condizioni per ottenere questo tipo di visto. Tra queste, figura quella della nazionalità: i richiedenti devono rientrare in un elenco di Paesi stabiliti dalle autorità emiratine. Devono potersi mantenere da soli e disporre di un alloggio. Questo permesso di soggiorno può essere esteso ai membri della famiglia del richiedente.
Questa misura è in vigore dall'ottobre 2022. Negli ultimi anni, gli Emirati Arabi Uniti sono intervenuti più volte per ridefinire i contorni della sponsorizzazione estendendola alle persone a carico che vogliono lavorare sul territorio, alle madri sole, etc. L'obiettivo rimane sempre lo stesso: attrarre gli espatriati.
2023, l'anno degli Emirati Arabi Uniti?
A gennaio, lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, presidente degli Emirati Arabi Uniti (EAU), ha annunciato che il 2023 sarà "l'anno della sostenibilità". Il Paese, che ospiterà il prossimo vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 28), vuole dare il buon esempio. Questo "anno della sostenibilità" è in linea con la Vision 2021 degli EAU, che prevedeva un piano completo per proteggere l'ambiente e garantire una migliore qualità di vita ai suoi abitanti attuali e futuri.
Gli stranieri che vivono negli Emirati Arabi ne enfatizzano la qualità di vita. E' quanto emerge da un recente sondaggio condotto da HSBC su poco più di 1.000 espatriati che vivono negli Emirati Arabi, Australia, Hong Kong, Stati Uniti, Singapore, Cina, Isole del Canale e Isola di Man.
Il 36% degli espatriati ritiene che l'assistenza sanitaria e le interazioni sociali siano migliori negli Emirati rispetto alla città d'origine. Altrettanti sostengono che le possibilità di guadagno siano maggiori negli EAU che in altri Paesi. Il 37% pensa che l'ambiente favorisca l'accumulo di ricchezza. Anche la sostenibilità rientra nell'equazione: il 30% degli intervistati dice che gli Emirati Arabi Uniti offrono un ambiente più sostenibile rispetto a casa loro; per il 34% è una destinazione adatta alle famiglie.
Uno Stato che attrae investitori stranieri e persone agiate
Ci vorrà ancora un po' di tempo prima che gli EAU siano considerati in assoluto la "destinazione ideale per gli espatriati". Il sondaggio della HSBC rivela che l'Australia, Singapore e il Regno Unito si allineano quasi agli Emirati in termini di stile di vita (26%) e anzi li superano per equilibrio tra lavoro e vita privata. L'Australia è considerata la destinazione con il miglior equilibrio tra lavoro e vita privata (per il 31% degli intervistati), seguono Regno Unito e Singapore con il 29%. Gli Emirati Arabi Uniti si aggiudicano una percentuale di gradimento del 26%.
Se gli Emirati sono visti come il luogo dove si può guadagnare di più e fare affari, gli intervistati affermano di avere maggiori possibilità di carriera o di promozione sul lavoro a Singapore (24%, rispetto al 18% degli EAU).
Alcuni problemi riscontrati dagli espatriati negli Emirati Arabi Uniti riguardano l'ambientamento e l'avvio di un'attività. Il 44% degli intervistati ha segnalato difficoltà nell'aprire un conto bancario o nell'accedere ai servizi pubblici. Il 51% ha dichiarato di essere partito disconoscendo le implicazioni finanziarie che comporta il trasferimento. Il 70% ha bisogno di supporto per capire come funziona la tassazione negli Emirati Arabi Uniti, soprattutto in merito agli investimenti.
Tuttavia, questi inconvenienti non sminuiscono la reputazione degli EAU. Al pari di Dubai, che è riuscita ad attrarre quasi 100.000 espatriati tra la fine del 2020 e l'aprile del 2022, le altre roccaforti, con in testa Abu Dhabi e Sharjah, guadagnano costantemente punti tra gli stranieri, soprattutto quelli più facoltosi.