Nuove regole per stranieri a Bali: cosa c'è da sapere

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Pubblicato 2023-06-21 alle 00:00 da Asaël Häzaq
Bali continuerà ad accogliere turisti ed espatriati, ma nel rispetto di alcune regole. I Wayan Koster, il Governatore di Bali, ha emesso una nuova circolare per fare chiarezza. In vigore dal 31 maggio, la direttiva stabilisce una serie di norme che i turisti internazionali e gli espatriati devono seguire. Secondo il Governatore, che ha osservato un "crescente lassismo" tra alcuni visitatori stranieri, questa misura è essenziale.

Rispetto per i luoghi sacri

Negli ultimi mesi, diversi video (in particolare su TikTok) hanno suscitato un certo scalpore, mostrando spiagge e strade sporche, turisti vestiti in modo inappropriato quando visitano monumenti religiosi, che ballano nudi in luoghi sacri, che guidano senza patente, ecc. La circolare emessa dal Governatore vuole porre un freno a tutto questo. 

Le prime regole riguardano i luoghi sacri. Le autorità hanno constatato che, durante le visite ai templi di Bali, alcuni stranieri hanno atteggiamenti incompatibili con la cultura locale. Si arrampicano su monumenti e alberi sacri, indossano abiti inadeguati (vestiti troppo corti, a vita bassa ecc.) e non rispettano i simboli religiosi.

Dopo l'apertura delle frontiere, Bali ha riconquistato il suo status di destinazione turistica. Il governo sta facendo ingenti investimenti per attirare turisti ed espatriati. Dopo il Second Home Visa, ha recentemente introdotto il Golden Visa e il Digital Nomad Visa, visto che i nomadi digitali sono il nuovo target dei governi di tutto il mondo. Con il visto per nomadi digitali della durata di 5 anni, molto più lungo rispetto a quello di altre nazioni, Bali spera di richiamare questo tipo di profili. Ma allo stesso tempo auspica che rispettino le tradizioni locali.

Le autorità sottolineano che i siti sacri (come il famoso tempio Pratima) non sono luoghi turistici. Agli stranieri è vietato entrarvi a meno che non vadano a pregare. In questo caso, devono indossare gli abiti tradizionali di Bali. Inoltre, le donne non possono entrare nei templi se hanno le mestruazioni. Anche le 22 montagne di Bali sono monumenti sacri. È vietato scalarle se non in occasione di una cerimonia religiosa. Oltre a mancare di rispetto alla tradizione e alla cultura, le arrampicate selvagge minacciano l'ambiente.

Comportamento nei luoghi pubblici

Gli stranieri tendono spesso a dimenticare che vestirsi in modo semplice non è così "semplice" come sembra. A Bali, il rispetto per la cultura e le tradizioni locali implica anche l'obbligo di un abbigliamento "modesto e appropriato" ossia: vestito tradizionale per le preghiere, indumenti sobri nei luoghi pubblici, nelle aree turistiche o mentre si svolgono attività ricreative.

Ciò significa che non è consentito indossare abiti aderenti, troppo corti, scollati o altri capi che non rispettino la cultura locale. Un abbigliamento sobrio deve accompagnarsi a un comportamento rispettoso nelle zone turistiche, al ristoranti, in hotel, ecc.. È inoltre vietato fare schiamazzi, usare un linguaggio scurrile, essere violenti, incitare all'odio o diffondere informazioni fuorvianti.

Fai attenzione a dove alloggi a Bali! La circolare impone ai viaggiatori stranieri di soggiornare in strutture alberghiere autorizzate. La misura intende porre fine agli affitti su Airbnb e in guesthouse che, a quanto pare, non pagano le tasse, a differenza degli hotel con licenza. Le autorità hanno adottato queste misure al fine di regolamentare queste pratiche. Il provvedimento potrebbe riguardare anche il soggiorno presso amici o gente locale.

Si raccomanda inoltre di fare attenzione ai rifiuti. Bali è impegnata nella lotta contro l'inquinamento ambientale, volta a garantire un turismo più ecologico. È severamente vietato gettare rifiuti per strada, in mare o nei fiumi. È proibito anche l'uso di sacchetti di plastica monouso e cannucce di plastica.

Regole commerciali

Alcuni turisti sembrano aver dimenticato una regola fondamentale: in quanto tali, non possono lavorare o fare affari a Bali. Se vogliono intraprendere attività commerciali, devono prima ottenere il diritto di farlo dalle autorità competenti, su rilascio di un documento ufficiale. L'acquisto o la vendita di oggetti sacri, artefatti, piante e animali è illegale, così come l'acquisto o la vendita di droghe. Bisogna fare attenzione anche al cambio di valuta estera. Secondo la circolare, può avvenire solo in strutture autorizzate dotate di un numero di licenza e di un QR Code rilasciato dalla Banca d'Indonesia.

Guidare a Bali

A Bali è vietato guidare senza patente. Per mettersi alla guida, gli stranieri devono essere in possesso di una patente internazionale, o nazionale, in corso di validità, e devono utilizzare veicoli idonei. I conducenti di motocicli devono indossare il casco. Questa disposizione arriva dopo che sono stati segnalati numerosi casi di persone che si mettono alla guida di uno scooter senza patente e senza protezione. Guidare uno scooter a Bali va di moda, tuttavia molti stranieri non indossano il casco. È inoltre vietato trasportare un numero di passeggeri superiore alla capacità del veicolo. E, ovviamente, è severamente proibito guidare sotto l'effetto di alcol o droghe.

Cosa comporta tutto ciò per gli espatriati?

Il governo insiste sul fatto che queste regole sono soprattutto un richiamo al buon senso. Il problema è che potrebbero non essere recepite dai giovani, tra cui alcuni influencer, che pur avendo contribuito al successo di Bali postando video e immagini in rete, non lo hanno sempre fatto nel rispetto delle norme culturali del posto. 

Al momento ci si interroga sulla questione dell'alloggio. Gli espatriati dovranno trovare una sistemazione approvata dal governo prima di trasferirsi? Potranno stare da amici o presso gente locale? Per il momento, la circolare è indirizzata solo ai turisti.

La direttiva del Governatore I Wayan Koster scoraggerà gli espatriati e i nomadi digitali? È ancora troppo presto per trarre conclusioni, ma in linea generale la maggior parte degli stranieri si trasferisce a Bali per il suo stile di vita. Le misure adottate dal governo rientrano in uno sforzo globale volto a preservare l'ambiente. Sempre più espatriati affermano di essere attenti all'ambiente e di non voler vivere in un Paese o in una città asfissiati dai turisti e dai rifiuti. 

Bali potrebbe introdurre una "quota" sul numero di residenti stranieri

Per quanto riguarda gli affari, invece, i controlli potrebbero essere intensificati. La circolare chiarisce che gli stranieri impegnati in attività commerciali possono operare solo se in possesso dei documenti richiesti. Questo vale soprattutto per i giovani influencer, i cui contratti e attività sono talvolta poco chiari. Alcuni sostengono che il governo voglia cacciarli da Bali, a favore dei nomadi digitali e di ricchi investitori stranieri. All'inizio di maggio, Wayan Koster ha parlato della possibilità di introdurre una "quota" per regolare il flusso di stranieri a Bali. Ancor più della circolare, è questa misura che, se applicata ed estesa a tutti gli stranieri, potrebbe effettivamente limitare il numero di espatriati a Bali.

Per il momento non sono state annunciate quote. Il governo spera che la circolare abbia l'effetto desiderato. Ma I Wayan Koster ha già avvertito che il turismo di massa a Bali appartiene al passato. Gli espatriati ne risentiranno? Non immediatamente, se consideriamo le misure introdotte per accoglierli. La posizione del governo rientra nell'ottica di promuovere una Bali più verde. Non farà desistere chi vuole trasferirsi, ma al contrario lo invoglierà a perseguire il progetto. No al turismo di massa che snatura, sì al turismo consapevole e agli stranieri che preservano i paesaggi di Bali e rispettano la cultura locale. È proprio questo il senso della nuova circolare ed è esattamente ciò che molti nomadi digitali stanno cercando.