Cosa è cambiato negli Emirati Arabi Uniti durante e dopo il COVID-19
A differenza di altri paesi del Medio Oriente, gli Emirati Arabi Uniti non hanno chiuso le porte agli stranieri. I profili di professionisti qualificati sono ancora richiesti. Se pianifichi un trasferimento dopo la crisi del COVID-19, ecco cosa sta cambiando in termini di requisiti di ingresso e visti, lavoro, alloggio, costo della vita, ecc.
Quali sono le attuali normative per entrare negli Emirati Arabi Uniti?
Gli Emirati Arabi Uniti stanno gradualmente revocando le restrizioni sui viaggi. Cittadini e residenti possono entrare ed uscire dal paese, a condizione che adottino tutte le precauzioni necessarie. Tuttavia, è obbligatorio avere un'assicurazione sanitaria per poter entrare negli Emirati Arabi Uniti. Inoltre, i viaggiatori sono tenuti ad auto isolarsi per un periodo di 14 giorni dopo il loro arrivo. Dal 10 luglio 2020, i cittadini stranieri che viaggiano a Dubai devono produrre un certificato medico, che attesti la negatività al COVID-19, rilasciato da un laboratorio riconosciuto dalle autorità locali. Questo certificato deve essere emesso entro 96 ore dalla partenza ed è richiesto anche per i bambini.
Ci sono stati cambiamenti ai visti di recente?
I visti scaduti dopo il 1 marzo 2020 vengono automaticamente prorogati fino al 31 dicembre 2020. Da notare che i permessi di soggiorno negli Emirati Arabi Uniti vengono ora rilasciati elettronicamente. Le formalità burocratiche possono variare da un emirato all'altro
Sarà possibile trovare lavoro negli Emirati Arabi Uniti dopo la crisi?
Durante il periodo della crisi le offerte di lavoro sono drasticamente diminuite. Dall'inizio della pandemia, infatti, migliaia di professionisti stranieri sono stati licenziati, mentre alcuni hanno subito tagli allo stipendio. Molti espatriati hanno anche scelto di tornare nel loro paese d'origine e questo ha avuto un impatto diretto sul mercato del lavoro locale. La comunità di espatriati negli Emirati Arabi Uniti rappresenta quasi l'80% della popolazione totale. Secondo un recente studio, le offerte di lavoro nel settore del commercio al dettaglio sono diminuite del 63% e quelle nel settore dei viaggi e del tempo libero sono diminuite del 50%. Nei settori dei media/comunicazione e delle costruzioni si è registrato un calo rispettivamente del 30% e del 15%. Di contro, le offerte di lavoro nel settore della tecnologia e dell'informatica registrano attualmente un aumento del 66%, quelle nel settore sanitario mostrano una tendenza al rialzo pari al 28%. Sono inoltre disponibili posizioni nei settori di ingegneria, distribuzione e logistica, call center. Se hai competenze in uno di questi settori, potresti valutare di fare carriera negli Emirati Arabi Uniti.
Come ha funzionato il sistema sanitario emiratino durante la crisi?
Gli Emirati Arabi Uniti hanno registrato più di 53.000 casi di COVID-19 e 300 decessi. Il governo ha istituito un centro informazioni virtuale, disponibile in 5 lingue, per fornire tutte le informazioni, i consigli ed altri servizi necessari alla popolazione. Il sito mette inoltre a disposizione un servizio medico virtuale consultabile dalle persone che presentano sintomi da coronavirus. Inoltre, chiunque desideri sostenere il governo degli Emirati Arabi Uniti nella sua lotta contro la pandemia può registrarsi sul sito web come volontario in veste di medico o personale amministrativo.
È cambiato qualcosa per quanto riguarda le università e le scuole?
Tutte le scuole del paese, così come le università, riapriranno a settembre 2020, che è l'inizio dell'anno accademico 2020-2021. Sono state prese tutte le misure per garantire una ripresa regolare nel rispetto delle norme sanitarie e del distanziamento sociale. Le attività di gruppo restano vietate fino a nuovo avviso. Molte università hanno diminuito le tasse universitarie per il prossimo anno accademico. Questa decisione è supportata anche da università straniere negli Emirati Arabi Uniti e si applica sia a studenti in corso che ai nuovi iscritti.
Che impatto ha avuto la crisi sul mercato immobiliare?
Come nella maggior parte dei paesi, il mercato immobiliare degli Emirati Arabi Uniti non è sfuggito alla crisi del COVID-19. Molti espatriati hanno lasciato il territorio quindi molte unità abitative sono ora vuote. Tuttavia, le autorità locali sono lavorando per rilanciare il settore. Sono previsti tassi agevolati sui prestiti bancari per chi vuole acquistare, riduzione delle spese associate alla compravendita, vendita di alloggi dotati di elettrodomestici ed altri incentivi. A Dubai, più di 35.000 nuove unità residenziali, completate nel 2019, sono sul mercato.
Che impatto ha avuto la crisi sanitaria sul costo della vita?
Dubai e Abu Dhabi sono sempre state tra le città più costose del mondo, ma le cose stanno cambiando rapidamente. Secondo le ultime classifiche sul costo della vita condotte da Mercer, queste due città sono diventate più accessibili per gli espatriati ed i prezzi si sono mantenuti stabili negli ultimi 6 mesi. Inoltre, il governo emiratino sta lavorando a delle strategie per ridurre il costo della vita e rendere la destinazione più appetibile nonostante la recessione economica. Secondo le previsioni ufficiali, la crescita economica dovrebbe rallentare del 3% - 4%. Per contribuire al rilancio dell'economia, gli Emirati Arabi Uniti auspicano di attrarre investitori stranieri nel settore della tecnologia e dell'industria.
La crisi sanitaria ha modificato lo stile di vita negli Emirati Arabi Uniti?
Dopo la fine del lockdown e la revoca alle restrizioni sui viaggi, la vita negli Emirati Arabi Uniti sta tornando alla normalità. Negozi e uffici hanno riaperto ed il traffico scandisce le giornate degli automobilisti. I centri commerciali, i trasporti pubblici e gli ospedali hanno ripreso le attività. Le persone escono ed approfittano dei servizi disponibili ma evitano gli assembramenti. Lo shopping online e i social media hanno acquisito popolarità.