I cambiamenti in Canada durante e dopo il coronavirus

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Aggiornato da Charlotte Hoareau il 30 novembre, -1

Il Canada puntava ad accogliere oltre 341.000 nuovi arrivati nel 2020. Anche se probabilmente ciò non avverrà a causa della crisi provocata dal COVID-19, il paese sta prendendo delle misure per non arrestare l'immigrazione. Ecco quello che devi sapere se progetti di trasferirti in Canada.

Quali sono le normative vigenti per l'ingresso in Canada?

Come la maggior parte dei paesi del mondo, anche il Canada ha attuato una serie di restrizioni sui spostamenti dall'inizio del COVID-19. Tuttavia, gli stranieri possono ancora entrare. Sia l'Express Entry, che le domande di residenza temporanea e permanente, continuano ad essere elaborate. I viaggiatori sono tenuti a rispettare le normative sanitarie, come la quarantena di 14 giorni, che è obbligatoria all'arrivo per le persone con sintomi da coronavirus. Prima di imbarcarsi per il Canada i viaggiatori devono sottoporsi ad un controllo medico. All'arrivo sono contattati dalle autorità canadesi attraverso i seguenti numeri: 1-855-906-5585 o 613-221-3100. Tutti i viaggiatori devono fornire un recapito e sottoporsi a un test di depistaggio per il COVID-19. Per accellerare le procedure di arrivo, è consigliato scaricare l'app ArriveCAN. Le persone che presentano sintomi da coronavirus non possono entrare in Canada per via aerea, ma possono viaggiare via terra o mare. Ulteriori informazioni sono disponibili sul portale ufficiale del Canada.

Ci sono stati cambiamenti nella politica dei visti?

A differenza di altri paesi, non ci sono stati cambiamenti drastici nelle politiche sui visti, ma le restrizioni sulla libera circolazione hanno avuto un impatto significativo sul tasso di immigrazione. Le domande per il programma Express Entry si possono inoltrare due volte al mese. A maggio sono stati spediti oltre 2.000 inviti nell'ambito del Programma provinciale per i candidati (PNP). A giugno 2020, sono state presentate oltre 1.000 domande di residenza permanente nelle varie province canadesi. Sono stati inoltre rilasciati permessi di lavoro a professionisti stranieri che lavorano in settori critici come la salute e la sicurezza alimentare, ecc.

Sarà possibile trovare lavoro in Canada dopo la crisi?

Il mercato del lavoro canadese è stato duramente attraversato dalla crisi. I settori più colpiti sono quelli dove il "lavoro a distanza" non è un'opzione possibile quindi edilizia, ospitalità, produzione, vendita al dettaglio e ristorazione. Il tasso di disoccupazione è salito al 14% tra febbraio e aprile 2020. Per quanto riguarda le offerte di lavoro, il calo più significativo (oltre il 60%) è stato registrato nel settore dei servizi (ospitalità, bellezza e benessere, generi alimentari ecc..). Migliaia di persone sono state licenziate ma sembra che la situazione stia lentamente migliorando. Un minor numero di canadesi, immigrati compresi, sembra essere alla ricerca di lavoro. Il tasso di occupazione è sceso al 59,8%. Posti di lavoro sono ora disponibili in settori quali commercio al dettaglio, servizi al consumo, servizi essenziali, nonché banche e finanza, tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), media, sanità, ingegneria e architettura, ecc. Molte aziende stanno assumendo grazie al programma governativo che prevede l'ingaggio di personale per lavori essenziali. Il Global Talent Stream permette inoltre ai professionisti di ricoprire posizioni nei settori STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica).

Come ha funzionato il sistema sanitario canadese durante la crisi?

Nonostante l'elevato numero di pazienti risultati positivi al virus e l'alto tasso di decessi, il Canada è stato in grado di prendere misure adeguate. Il paese ha un sistema sanitario sviluppato, con ospedali e cliniche all'avanguardia, e personale medico competente. Nelle varie province canadesi, le persone con sintomi da COVID-19 hanno ricevuto le cure necessarie. Il governo sta inoltre collaborando con le diverse province per identificare le loro esigenze in termini di attrezzature e forniture. Inoltre, nella maggior parte del territorio, hotel e altre strutture sono state convertite in centri di isolamento. Tutti i medici e gli infermieri del settore pubblico e privato sono stati mobilitati e formati per garantire servizi adeguati ai pazienti.

È cambiato qualcosa per quanto riguarda università e scuole?

La riapertura delle scuole in Canada varia a seconda delle province. Molte scuole elementari in Quebec sono state riaperte a maggio mentre quelle in Ontario resteranno probabilmente chiuse fino ad agosto 2020. Nel Saskatchewan, il rientro è previsto per settembre. Nelle strutture attualmente operative si tengono sia corsi in classe che online, per ridurre il rischio di contagi. La maggior parte delle università impone l'uso della mascherina e il rispetto del distanziamento sociale. Nel prossimo semestre verranno introdotti corsi ibridi. Inoltre, gli studenti saranno incoraggiati a seguire corsi online. Durante la pandemia, le autorità hanno continuato ad elaborare le domande di visto per studenti ed hanno rinnovato i permessi di studio. Gli studenti internazionali in possesso di un permesso di studio sono autorizzati a studiare in Canada fino a quando la loro domanda non sarà stata elaborata. Ulteriori informazioni sono disponibili su EduCanada. Le normative relative al Post-Graduation Work Permit sono state modificate quindi anche gli studenti che hanno seguito corsi online durante la pandemia possono farne domanda.

Che impatto ha avuto la crisi sul mercato immobiliare?

La crisi sanitaria ha avuto un impatto negativo sul mercato immobiliare canadese. Secondo la Canadian Real Estate Association, in maggio 2020 si è registrato il tasso di vendita immobiliare più basso dal 1996. I prezzi sono rimasti abbastanza stabili. Ad oggi, sia offerta che domanda stanno riprendendo. Vancouver e Toronto hanno i mercati immobiliari più in fermento, seguiti da Ottawa e Hamilton. Per ridare vigore al mercato immobiliare, alcune banche stanno riducendo i tassi di interesse sui prestiti bancari. In Ontario le proprietà si vendono per circa 700.000 $. In alcune province, i prezzi potrebbero aumentare dell'8% entro la fine del 2020. In Quebec, nonostante un calo delle vendite, nel maggio 2020 i prezzi medi delle case sono aumentati del 4% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Ci vorrà ancora del tempo per poter davvero misurare il reale impatto della crisi sul mercato immobiliare canadese.

Il costo della vita in Canada è aumentato a causa della crisi?

Secondo l'Agri-Food Analytical Sciences Laboratory, della Dalhousie University, e l'Arrell Food Institute, dell'Università di Guelph in Ontario, è previsto un aumento del 4% sui prezzi dei generi alimentari entro la fine del 2020. Se il dollaro canadese continua a perdere valore aumenterà anche il costo dei prodotti di importazione.

La crisi sanitaria ha modificato lo stile di vita dei canadesi?

Il distanziamento sociale è diventato la nuova norma in Canada. Anche se le cose stanno migliorando lentamente, i canadesi temono ancora il contagio. Anche se molti hanno ripreso ad uscire e frequentare luoghi pubblici, sono ancora restii ad organizzare eventi che prevedono assembramenti come concerti o matrimoni.

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