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Salve. Leggendo nel sito del min fin tunisino sull’argomento tasse, mi sono imbattuto in una frase che non mi e chiara: “Pour payer des impôts en Tunisie, vous devez être résident fiscal dans le pays, c'est-à-dire que vous devez y passer plus de six mois par an. Autrement, c'est votre pays d'origine qui peut revendiquer la résidence fiscale et dans lequel vous devez alors payer vos impôts, quel que soit le pays dont ils proviennent.” Credo che la traduzione sia semplice ma il dubbio e su essere residente fiscale (attestato dall’epI2) e “trascorrervi piu di 6 mesi”. L’attestato non viene rilasciato per meno di sei mesi ma in base al permesso di soggiorno (2 anni), il contratto di affitto e il conto in banca. Non puo essere “cioè” (c’est-a-dire) perche sarebbe in contrasto. O forse si riferisce a chi sta meno di un anno senza permesso di soggiorno (cosa fra l’altro prevista dalla legge italiana per essere dichiarato residente all’estero). Che ne pensate?
Come già bene indicato altre volte qui sul foro, il permesso di soggiorno e la residenza fiscale sono due cose diverse. Indipendentemente dal fatto che si abbia o non si abbia il permesso di soggiorno, automaticamente se si riesiede in Tunisia oltre 183 /rispett. 184 giorni l'anno, si è residenti fiscali a tutti gli effetti. Se poi si considera e si tiene ben presente che sul passaporto vengono sempre apposti i bolli con la data di uscita dalla Tunisia eppoi quelli di entrata, è evidentissima la possibilità -per qualsiasi autorità- di constatare i tempi di permanenza sul territorio tunisino. Su questo foro si è più volte indicato come finora le autorità tunisine non stiano a contare (*) se davvero si stia 183/184 giorni sul territorio PURCHÉ si sia in regola sia fiscalmente parlando che dal profilo delle condizioni di permanenza sul territorio - e, proprio riguardo quest'ultimo punto, avere il permesso di soggiorno semplicemente conviene sotto tutti gli aspetti per avere chiare le cose, sia riguardo al proprio paese, in tal caso l'Italia, sia riguardo la Tunisia... Infatti, se non lo si possiede, oltre il limite di 3 mesi di permanenza, si dovrà richiedere un'autorizzazione per prolungarne la durata, oppure pagare poi una (piccola) multa corrispondente a 20 dinari per ogni settimana che eccede quei 3 mesi di diritto di permanenza come turista. Ciò detto, siccome è l'Italia il paese interessato a possibilmente contestare la residenza fuori dal suo territorio, è chiaro che le tasse vanno religiosamente pagate in Tunisia e in modo da poterlo provare alle autorità di entrambi paesi.
(*) Se dunque può a volte non importare, almeno per e finora, riguardo alle autorità tunisine, quanti giorni davvero si stia in Tunisia da residente fiscale pagante in modo facilmente comprovabile (e avendo pur sempre il diritto di viaggiare e andare in ferie dove si voglia e quando lo si vuole), la legge sì mette in chiaro che il paese in cui si è residenti fiscalmente parlando, è quello dove si trascorre la maggioranza del tempo (su di un anno del calendario). QUINDI, supponendo che si voglia essere davvero meticolosi nell'andare a cercare come beccare il contribuente e tenerselo o... riprenderselo, basterebbe -già in base ai suddetti bolli sul passaporto- vedere quanti mesi passate in Italia, quanti in Tunisia e... quanti altrove. SE dunque la maggior parte del tempo -foss'anche soltanto per 4 mesi- li trascorreste in Italia MA ne trascorreste soltanto 2 o 3 in Tunisia, e il resto del tempo lo trascorreste in barca qua e là o viaggiando in altro modo, eccoti il fisco italiano che, con tutti i diritti, questi appunto li potrebbe di diritto rivendicare eccome (ho messo "potrebbe" e il condizionale è d'obbligo, ma tanto da dire le cose come stanno...e non avere sorprese). E -a coronare il tutto- basta che ancora abbiate anche soltanto un appartamentino (come seconda residenza -legittima-) e, "peggio", qualche famigliare in Italia (valendo allora l'Italia come paese in cui sta il/un centro degli affetti. E, last but not least, magari aggiungendovisi appunto anche il fatto di poterlo considerare quale centro di interessi anche per averci l'appartamento, il conto in banca da residente (e magari delle entrate) ... per voi non averlo disdetto o fatto tramutare in conto di non-residente...) ed eccovi con tutto il trambusto rovinato per benino e con le belle gabole....
DUNQUE: con il "C'EST À DIRE" (letteralmente significa: VALE A DIRE)... ecco che la legge sottolinea questa condizione di permanenza durante 6 mesi... (altrimenti, si rischia....)
Grazie. Per l’italia si e residenti fiscali all’estero se si e iscritti per piu di 183 giorni nel paese prescelto (fonte inps) per cui non e quello il problema. Mi interessava sapere la posizione tunisina. Ora e chiara. Grazie ancora.
Bene, mi fa piacere.
(in quanto al punto dell'iscrizione AIRE e questioni INPS, mi sfugge totalmente per non essere io italiana.... )
laviniavirginia complimenti per la conoscenza dei regolamenti e disposizioni, tale conoscenza deriva da una professionalità nel settore? perchè se cosi fosse credo di dover interpellare un professionista esperto per risolvere una situazione abbastanza complessa, che riguarda e la legge e disposizioni locali e fisco e disposizioni italiane (sopratutto). A chi posso rivolgermi dal momento che l'inca di tunisi a cui mi ero rivolto ha conoscenza di pratiche inps non come nel mio caso esclusivamente agenzia delle entrate sede centrale di pescara. grazie per la cortese risposta.
giuseppeskanes ha scritto :Salve. Leggendo nel sito del min fin tunisino sull’argomento tasse, mi sono imbattuto in una frase che non mi e chiara: “Pour payer des impôts en Tunisie, vous devez être résident fiscal dans le pays, c'est-à-dire que vous devez y passer plus de six mois par an. Autrement, c'est votre pays d'origine qui peut revendiquer la résidence fiscale et dans lequel vous devez alors payer vos impôts, quel que soit le pays dont ils proviennent.” Credo che la traduzione sia semplice ma il dubbio e su essere residente fiscale (attestato dall’epI2) e “trascorrervi piu di 6 mesi”. L’attestato non viene rilasciato per meno di sei mesi ma in base al permesso di soggiorno (2 anni), il contratto di affitto e il conto in banca. Non puo essere “cioè” (c’est-a-dire) perche sarebbe in contrasto. O forse si riferisce a chi sta meno di un anno senza permesso di soggiorno (cosa fra l’altro prevista dalla legge italiana per essere dichiarato residente all’estero). Che ne pensate?
Corretto Giuseppe infatti se tu ti rechi ogni anno per richiedere l'attestazione di residenza fiscale il funzionario tra i tanti documenti che richiede inserisce anche la fotocopia completa del passaporto da dove si evincono le entrate e le uscite dal paese proprio per il discorso dei 183 giorni. Questa attestazione è l'unico documento che si può presentare all'Agenzia delle Entrate in caso di un successivo controllo.
Giorgio Trifoni ha scritto :laviniavirginia complimenti per la conoscenza dei regolamenti e disposizioni, tale conoscenza deriva da una professionalità nel settore? perchè se cosi fosse credo di dover interpellare un professionista esperto per risolvere una situazione abbastanza complessa, che riguarda e la legge e disposizioni locali e fisco e disposizioni italiane (sopratutto). A chi posso rivolgermi dal momento che l'inca di tunisi a cui mi ero rivolto ha conoscenza di pratiche inps non come nel mio caso esclusivamente agenzia delle entrate sede centrale di pescara. grazie per la cortese risposta.
Spiacente Giorgio, ma come precisavo, io non sono italiana e quello che ho esposto lo conosco facendo questo parte delle regole per tutti gli espatriati o intenzionati a diventarlo e, questo, indipendentemente appunto dalla nazionalità. Ma per altre questioni che riguardano dunque le problematiche inerenti le particolarità di leggi e disposizioni italiane; ivi compresi dunque i problemi che potete avere individualmente- è ovvio che io appunto non possa e nulla abbia dunque da dire e: no, non sono ad ogni modo una professionista del settore! Sono una abituata ad assumere informazioni in modo autonomo e ricorrendo alle fonti ufficiali soprattutto. anche perché vivo all'estero da parecchi anni e sono quindi abituata a vedermela con leggi, leggine e situazioni di ogni tipo. Io raccomando a tutti di informarsi bene PRIMA di fare passi che possono poi rivelarsi essere stati pianificati male. A volte basta un dettaglio che si era sottovalutato o fraineso, perché la frittata sia servita...
Altro non ti so dire, anche perché qui non si possono mettere nomi di agenzie e fare pubblicità. TUTTAVIA sotto la rubrica "Servizi", cliccandovi sopra penso tu possa trovare chi in quel settore può "promuoversi". INOLTRE, qualcuno si farà vivo di certo e magari contattandoti su MP (messaggi privati).
giuseppeskanes ha scritto :Salve. Leggendo nel sito del min fin tunisino sull’argomento tasse, mi sono imbattuto in una frase che non mi e chiara: “Pour payer des impôts en Tunisie, vous devez être résident fiscal dans le pays, c'est-à-dire que vous devez y passer plus de six mois par an. Autrement, c'est votre pays d'origine qui peut revendiquer la résidence fiscale et dans lequel vous devez alors payer vos impôts, quel que soit le pays dont ils proviennent.” Credo che la traduzione sia semplice ma il dubbio e su essere residente fiscale (attestato dall’epI2) e “trascorrervi piu di 6 mesi”. L’attestato non viene rilasciato per meno di sei mesi ma in base al permesso di soggiorno (2 anni), il contratto di affitto e il conto in banca. Non puo essere “cioè” (c’est-a-dire) perche sarebbe in contrasto. O forse si riferisce a chi sta meno di un anno senza permesso di soggiorno (cosa fra l’altro prevista dalla legge italiana per essere dichiarato residente all’estero). Che ne pensate?
Giuseppe, intanto sarebbe utile il link della fonte in modo da verificare il contesto e cosa eventualmente vien detto d'altro.
Ad ogni modo, e questo vale anche per l'Italia, il sito web non è la fonte ufficile della normativa. Tantomeno puo' essere preso come fonte interpretiva.
Oltretutto trattasi di versione francese, con tutte le problematiche potenzialmente legate alla traduzione.
L'unica fonte certa a cui devi rivolgerti è la Loi des Impôt tunisina. Li' trovi molto chiaramente spiegato chi è assoggettato all'imposta tunisina.
Alla luce della norma la frase riportata sul sito è imprecisa ed incompleta.
Chi sta meno di un anno, senza permesso di soggiorno, ma ha la disponibilità di un'abitazione permanente è considerato residente fiscale e assogettato all'imposta. Questo in termini generali. Poi ovviamente si troverebbe in una situazione di potenzaiale doppia imposizione e quindi la convenzione risolve la questione di dove debba effettivamente pagare le tasse.
E, tanto per fare il solito esempio, se non sta in Italia per olte sei mesi e se in Italia non possiede la disponibilità di un'abitazione permanente, è residente fiscale della Tunisia.
Il portale dell'INPS alla voce "definizione di residente all'estero ai fini fiscali" riporta "Per essere considerati residenti all’estero esclusivamente ai fini fiscali, devono sussistere le seguenti condizioni:
- non essere stati iscritti nell’anagrafe delle persone residenti in Italia per più della metà dell’anno (e cioè per 183 giorni negli anni normali, 184 in quelli bisestili);
- non avere avuto il domicilio in Italia per più di metà dell’anno;
- non aver avuto dimora abituale in Italia per più della metà dell’anno.
Detti requisiti sono tra loro alternativi e non concorrenti.
Quindi se io resto iscritto all'AIRE di Tunisi (basta solo questo) sono residente fiscale in Tunisia, a prescindere dai giorni che vi trascorro.
Mi sembra di capire dal tuo scritto che, sempre a prescindere dal numero di giorni che si trascorrono in Tunisia (+ o - di 183/184), l'importante è che siano più di quelli trascorsi in Italia o nel resto del mondo. E' corretto?
Quindi se io trascorro in Tunisia meno di 183/184 ma più che in Italia/resto del mondo sono considerato residente fiscale in Tunisia che, a questo punto, pretende il pagamento delle tasse qui.
Preciso che io non voglio evadere le tasse, ma semplicemente avere la certezza che se faccio meno di 183/184 giorni in Tunisia rischio qualcosa da parte della fiscalità tunisina. Tutto qua. Questa richiesta delle copie del passaporto non è per controllare le mie entrate/uscite dalla Tunisia, ma bensì una cautela che il fisco tunisino prende in caso di rivendicazione da parte italiana del pagamento delle mie tasse. E' corretta questa mia interpretazione?
giuseppeskanes ha scritto :Quindi se io trascorro in Tunisia meno di 183/184 ma più che in Italia/resto del mondo sono considerato residente fiscale in Tunisia che, a questo punto, pretende il pagamento delle tasse qui.
Preciso che io non voglio evadere le tasse, ma semplicemente avere la certezza che se faccio meno di 183/184 giorni in Tunisia rischio qualcosa da parte della fiscalità tunisina. Tutto qua. Questa richiesta delle copie del passaporto non è per controllare le mie entrate/uscite dalla Tunisia, ma bensì una cautela che il fisco tunisino prende in caso di rivendicazione da parte italiana del pagamento delle mie tasse. E' corretta questa mia interpretazione?
Giuseppe, come ho scritto sopra se vuoi stare sicuro e vai a richiedere all'hotel de finance l'attestazione annuale di domicilio fiscale che è l'unico documento che ti mette al riparo da eventuali ricorsi quando rientri in Italia ti viene richiesto la fotocopia integrale del passaporto per il conteggio dei giorni, questa storia davvero è infinita ma secondo te perché richiedono questo conteggio? Nelle loro norme hanno anche riportato che tu devi permanere in Tunisia per almeno 183 giorni, basta andarci e chiedere a loro i chiarimenti non cercare una risposta improponibile sul web, posso sbagliarmi io come tutti quelli che salgono in cattedra e danno risposte ma la convenzione bilaterale è una legge ed è chiara quando lo specifica, le leggi italiane e tunisine pure… poi ci sta il libero arbitrio degli individui che fa in modo di fargli fare quello che vogliono e di pagarne le conseguenze.
Anto quello che mi suona male , anche se ne comprendo le motivazioni che contrastano con il contenuto, l'agenzia delle entrate a cui ho fatto domanda di rimborso quasi un anno fa non risponde neanche alla mia domanda sui modi e sui tempi del rimborso per il 2017 io intanto devo pagare prima le tasse qui in Tunisia, che mi sembra in contrasto con quanto citato dalla legge bilaterale sulla doppia imposizione, tanto più che non si sa quanto tempo e se l'agenzia delle entrate di pescara approverà e quindi adempierà ai rimborsi. pronto al pagamento delle imposte qui in Tunisia ma mi sembra la solita interpretazione pro domo sua delle leggi vigenti.
Il fatto e che anche alla recettes de finance ognuno fa come vuole! Addirittura fra un impiegato e un altro e fra citta e citta!non se ne verra mai a capo
Comunque il tribunale di latina ha assolto * dall’accusa di evasione fiscale per essere stato 245 giorni in italia e non inghilterra dive aveva residenza quindi se le sentenze fanno giurisprudenza le cose sono cambiate.vi posto un articolo sul caso “Un lungo processo si è tenuto nei confronti di Tiziano Ferro. Il cantante pontino era stato accusato e poi assolto dal giudice * del Tribunale di Latina per una evasione fiscale milionaria. La star internazionale, difesa dall’avvocato *, era stata indagata perché se pur avesse spostato la residenza in Inghilterra, passava molto tempo in Italia. Questo perché, come ha evidenziato il giudice, i suoi genitori vivono a Latina e * aveva spesso prenotato viaggi aerei Roma Manchester. Inoltre negli anni di riferimento in cui gli veniva contestata l’evasione fiscale il cantante avrebbe trascorso più di 200 giorni in Italia, più della metà dell’anno quindi. Per questo, secondo l’accusa, fiscalmente avrebbe dovuto considerarsi residente in Italia.
* si era però trasferito effettivamente all’estero, acquistando anche un immobile a Manchester, ha aperto lì un conto corrente e usufruito in città anche di prestazioni sanitarie. Sempre lì è andato anche in palestra. Dal conto sono registrati prelievi anche giornalieri e a Londra ha registrato anche una serie di album. Per questo, secondo il giudice, che da qualche tempo ha scritto le motivazioni della sentenza, è sicuramente residente all’estero.
* inoltre non aveva in Italia nemmeno il centro di interessi professionali ed affettivi, cosa che secondo la normativa determina la residenza fiscale (non solo i giorni trascorsi in un paese piuttosto che in una altro). Aveva mantenuto un legame con Latina perché lì ci sono i suoi genitori e alcuni cari amici. Ma non aveva iscrizioni a circoli o palestre, beni immobili e a livello lavorativo ha fatto soltanto alcune apparizioni in Italia.
Se una persona fissa la sua dimora all’estero e mantiene in Italia la sua famiglia o si reca in Italia occasionalmente per ragioni lavorative non significa che sia residente in Italia, si andrebbe a ledere altrimenti, ha spiegato il giudice, il principio di libera circolazione negli stati membri dell’Unione europea. Per questo è stato assolto, nessuna evasione fiscale, solo la volontà di vivere in un altro paese. »
Motivo : *oscurato
laviniavirginia ha scritto :Si puo' supporre abbia allora "qualche centro affettivo" in Inghilterra, altrimenti...avere i genitori in Italia potrebbe essere stato fatto valere come tale (benche' sarebbe stata una forzatura...) .
Ehh, conta sicuramente avere un buon avvocato (magari di grido e ben remunerato) e cascare con il giudice giusto. Ma è cosi' comunque sia un bel caso che puo' fare giurisprudenza.
Giorgio Trifoni ha scritto :Anto quello che mi suona male , anche se ne comprendo le motivazioni che contrastano con il contenuto, l'agenzia delle entrate a cui ho fatto domanda di rimborso quasi un anno fa non risponde neanche alla mia domanda sui modi e sui tempi del rimborso per il 2017 io intanto devo pagare prima le tasse qui in Tunisia, che mi sembra in contrasto con quanto citato dalla legge bilaterale sulla doppia imposizione, tanto più che non si sa quanto tempo e se l'agenzia delle entrate di pescara approverà e quindi adempierà ai rimborsi. pronto al pagamento delle imposte qui in Tunisia ma mi sembra la solita interpretazione pro domo sua delle leggi vigenti.
è vero ciò che dici ma se insisti nello scrivere (non so a quale indirizzo lo fai a me rispondono sempre) ti rispondono e ti dicono che i tempi di lavorazione delle pratiche richiedono del tempo e che verranno comunque riconosciuti al contribuente gli interessi bancari (proprio in virtù della doppia imposizione fiscale), questo perché mentre in Italia le tasse si pagano mese per mese in Tunisia lo si fa l'anno successivo in un'unica soluzione. Se vuoi ti mando per MP l'indirizzo dell'agenzia delle entrate al quale scrivo io.
giuseppeskanes ha scritto :Comunque il tribunale di latina ha assolto * dall’accusa di evasione fiscale per essere stato 245 giorni in italia e non inghilterra dive aveva residenza quindi se le sentenze fanno giurisprudenza le cose sono cambiate.vi posto un articolo sul caso “Un lungo processo si è tenuto nei confronti di Tiziano Ferro. Il cantante pontino era stato accusato e poi assolto dal giudice * del Tribunale di Latina per una evasione fiscale milionaria. La star internazionale, difesa dall’avvocato *, era stata indagata perché se pur avesse spostato la residenza in Inghilterra, passava molto tempo in Italia. Questo perché, come ha evidenziato il giudice, i suoi genitori vivono a Latina e * aveva spesso prenotato viaggi aerei Roma Manchester. Inoltre negli anni di riferimento in cui gli veniva contestata l’evasione fiscale il cantante avrebbe trascorso più di 200 giorni in Italia, più della metà dell’anno quindi. Per questo, secondo l’accusa, fiscalmente avrebbe dovuto considerarsi residente in Italia.
* si era però trasferito effettivamente all’estero, acquistando anche un immobile a Manchester, ha aperto lì un conto corrente e usufruito in città anche di prestazioni sanitarie. Sempre lì è andato anche in palestra. Dal conto sono registrati prelievi anche giornalieri e a Londra ha registrato anche una serie di album. Per questo, secondo il giudice, che da qualche tempo ha scritto le motivazioni della sentenza, è sicuramente residente all’estero.
* inoltre non aveva in Italia nemmeno il centro di interessi professionali ed affettivi, cosa che secondo la normativa determina la residenza fiscale (non solo i giorni trascorsi in un paese piuttosto che in una altro). Aveva mantenuto un legame con Latina perché lì ci sono i suoi genitori e alcuni cari amici. Ma non aveva iscrizioni a circoli o palestre, beni immobili e a livello lavorativo ha fatto soltanto alcune apparizioni in Italia.
Se una persona fissa la sua dimora all’estero e mantiene in Italia la sua famiglia o si reca in Italia occasionalmente per ragioni lavorative non significa che sia residente in Italia, si andrebbe a ledere altrimenti, ha spiegato il giudice, il principio di libera circolazione negli stati membri dell’Unione europea. Per questo è stato assolto, nessuna evasione fiscale, solo la volontà di vivere in un altro paese. »
Sempre per Paesi legati alla libera circolazione unitaria, quindi attualmente esclusi Tunisia, Svizzera, UK, Norvegia, ecc. ecc. Poi è auspicabile per l'eventuale pensionato prendersi (e pagarlo) l'avvocato di Tiziano Ferro e alla fine sperare che il caso evidenziano non presenti nette divergenze con il proprio. Insomma legge che fa giurisprudenza si ma... con la legge italiana non vorrei davvero averci a che fare!
giuseppeskanes ha scritto :Il portale dell'INPS alla voce "definizione di residente all'estero ai fini fiscali" riporta "Per essere considerati residenti all’estero esclusivamente ai fini fiscali, devono sussistere le seguenti condizioni:
- non essere stati iscritti nell’anagrafe delle persone residenti in Italia per più della metà dell’anno (e cioè per 183 giorni negli anni normali, 184 in quelli bisestili);
- non avere avuto il domicilio in Italia per più di metà dell’anno;
- non aver avuto dimora abituale in Italia per più della metà dell’anno.
Detti requisiti sono tra loro alternativi e non concorrenti.
Quindi se io resto iscritto all'AIRE di Tunisi (basta solo questo) sono residente fiscale in Tunisia, a prescindere dai giorni che vi trascorro.
Mi sembra di capire dal tuo scritto che, sempre a prescindere dal numero di giorni che si trascorrono in Tunisia (+ o - di 183/184), l'importante è che siano più di quelli trascorsi in Italia o nel resto del mondo. E' corretto?
Quindi se io trascorro in Tunisia meno di 183/184 ma più che in Italia/resto del mondo sono considerato residente fiscale in Tunisia che, a questo punto, pretende il pagamento delle tasse qui.
Preciso che io non voglio evadere le tasse, ma semplicemente avere la certezza che se faccio meno di 183/184 giorni in Tunisia rischio qualcosa da parte della fiscalità tunisina. Tutto qua. Questa richiesta delle copie del passaporto non è per controllare le mie entrate/uscite dalla Tunisia, ma bensì una cautela che il fisco tunisino prende in caso di rivendicazione da parte italiana del pagamento delle mie tasse. E' corretta questa mia interpretazione?
Giuseppe, I requisiti riportati sinteticamente sul sito INPS sono tra loro alternativi nel senso che se uno solo dei tre NON è verificato, secondo la legge italiana, diventi imponibile in Italia. Ovviamente sono un sunto sintetico; occorre fare riferimento alla legge sulle imposte italiana e al C.C. per le definizioni di dimora e domicilio. Se noti non si parla di "trascorrere" o "soggiornare". Non ci sta scritto che non devi stare in Italia. Questa è una semplificazione che facciamo sempre perchè ti mette al riparo da tutto. Se in Italia non ci stai per olte sei mesi, non hai di che preoccuparti. Non ci stai. Ergo non ci puoi avere avere domicilio o dimora. Se invece ci stai potresti avere ai sensi del C.C. domicilio (cosa improbabile per un pensionato) e/o dimora.
Dopo di che' pero' non basta, perchè se contemporaneamente ti sei posto nelle condizioni di essere imponibile anche in Tunisia, ricadi comunque nell'ambito convenzionale (esiste apposta). Pertanto occorrerà stabilire di quale paese sei residente fiscale, ai sensi convenzionali, in base al famoso/famigerato art 4.
E quindi, come il caso di cui alla sentenza che citi, si puo ben, come avevo gia' in precedenza sostenuto, anche trascorrere oltre i 184 in Italia e risultare comunque residenti fiscali della Tunisia.
Quanto ai giorni non conta il confronto dei giorni qui e li'. Ho scritto sopra di procurarti la legge sulle imposte tunisina. Ho postato il link in vari altri post. Vai sul mio profilo e lo troverai. Vadrai in maniera estremamente chiara chi, in base alla normativa interna tunisina, è considerato imponibile.
Dandosi due criteri alterativi (per cio' che ci concerne in questa discussione) vengono chiesti i due documenti atti a verificare l'UNA o l'ALTRA delle due evenienze. Anche relativamente ad anni precedenti.
(Ad esempio, tu potresti dichiararti oggi 2019 che hai preso casa in affitto per quest'anno, ma l'anno scorso sei stato per oltre 184 giorni non consecutivi soggiornando in albergo; nel 2020, prima di darti qualunque attestato -di residenza fiscale, di non imposizione, ecc- ti chiederanno di pagare le tasse relative allo scorso anno, oltre a quelle di quest'anno).
Questa è la legge tunisina. E conta. Eccome se conta. Al pari di quella italiana. I soloni da "ho un amico che" lasciano il tempo che trovano perche' descrivono casi in modo frammentario, dei quali neppure loro probabilmente conoscono tutti i dettagli (magari perchè ve ne sono di indicibili da parte dello stesso soggetto interessato......).
Prorio perchè ciascuno negli uffici dice la sua (figurati che hanno preso a chiedere a me cosa devono fare in determinate circostanze, che mi viene da ridere.....), tu devi essere edotto e certo in prima persona delle norme che ti concernono. Portarle eventualmente alla mano e farti spiegare, e contestare se le spiegazioni sono palesemente contrarie al testo legislativo scritto. Eventualemnte chiedere di parlare con il dirigente. Le stesse cose che faresti in Italia.
Ma al di là di tutto mi sfugge quale è il tuo caso particolare. Sarebbe utile sapere se ti trovi in una particolare situazione che vuoi chiarire, oppure se stiamo discutendo "tanto per dire". Ovvero esplorando i vari campi dell'ipotetico.
Alla fine, se tu sei, in base alla normativa tunisina, assoggetabile all'imposta in Tunisia e non lo sei in Italia in base alla normativa italiana, non hai nulla da preoccuparti. Non ricadi nella casistica della potenziale doppia imposizione. Sei redidente fiscale tunisino, paghi le tasse sulla pensione in Tunisia, l'Italia ti defiscalizza a semplice presenzatione di tua dichiarazione di residenza attestata dall'autorità fiscale tunisia. Caso chiuso. Se invece contemporaneamente sei nella condizione di essere considerato imponibile ANCHE in Italia, si passa all'esame dell'art 4 della convenzione per determinare di quale paese sei residente fiscale. La durata e il luogo del soggiorno abituale non è né il primo né l'unico critario.
Sul punto del dove stare ti assicuro che ho qui diverse persone che in Tunisia non ci stanno che per poche decine di giorni l'anno. In Italia ci passano un paio di mesi mal contati e per il resto stanno altrove. Ogni anno pagano le imposte tunisine e chiedono e ottengono il certificato di residenza fiscale. Documenti che conserveranno in caso di eventuali verifiche a campione sempre possibili da parte di AdE. Ovviamente si sono posti nelle condizioni di essere considerati residenzi ficali della Tunisia in base all'art 4 della Convenzione.
AdE comunque chiede, se non ci sono altre ragioni di indagine, come anche riportato nelle istruzioni per richiedere i rimborsi di eventuali arretrati, certificato di residenza fiscale emesso dall'autorità fiscale del paese di residenza e prova dell'effettivo prelievo dell'imposta, calolata -in base alle norme fiscali locali- sul totale lordo della pensione.
Eventualmente sai come metterti in contatto privatamente.
Giorgio Trifoni ha scritto :Anto quello che mi suona male , anche se ne comprendo le motivazioni che contrastano con il contenuto, l'agenzia delle entrate a cui ho fatto domanda di rimborso quasi un anno fa non risponde neanche alla mia domanda sui modi e sui tempi del rimborso per il 2017 io intanto devo pagare prima le tasse qui in Tunisia, che mi sembra in contrasto con quanto citato dalla legge bilaterale sulla doppia imposizione, tanto più che non si sa quanto tempo e se l'agenzia delle entrate di pescara approverà e quindi adempierà ai rimborsi. pronto al pagamento delle imposte qui in Tunisia ma mi sembra la solita interpretazione pro domo sua delle leggi vigenti.
No, non è in contrasto.
Se leggi bene la convenzione e il relativo accordo amministrativo, l'applicazione diretta da parte del sostituto d'imposta è solo una modalità, peraltro a discrezione del sostituto stesso.
L'altra modalità è la richiesta di rimborso anno per anno.
Vi sono sostituti che sistematicamente non applicano direttamente la convenzione e gli interessati devono ogni anno richiedere il rimborso.
Se tutto è in regola, è certo che ti rimborsano.
Tempistiche: un paio d'anni per esaminare la domanda attualmente. Quindi se ti va bene entro quest'anno esamineranno la tua domanda. Nel 2020 potresti effettivamente avere il rimborso.
Mi pare pero' di capire (ma forse caisco male, o comunque non ho gli elementi per capire bene i termini esatti della casistica) che la cosa non sia cosi' semplice nel tuo caso, ma che ti sia stato rifiutato per una serie di motivi: documenti mancanti, mancata risposta a richiesta di documenti mancanti, raccomandate non ritirate, ecc. Quindi la risposta l'hai avuta da AdE. Ora devi rettificare la domanda integrando eventualemente i documenti mancanti. Hai detto che c'e' un avvocato a seguirti, o mi sbaglio. Chi meglio di lui puo' consigliarti? Anche relativamente alle tempistiche e/o a eventuali decorrenze/esaurimento dei termini.
ti ringrazio ma mi hanno già risposto per e-mail dicendomi le stesse cose che mi stai dicendo tu ma quello che non dicono sono i tempi di lavorazione, tra poco si deve presentare il cud per il 2018 e non ho ancora idea di quando lavoreranno il 2017, nel frattempo aspetto di avere il permesso biennale di soggiorno causa cambiamento di città, prima abitavo a sousse da dove sono venuto via dopo pochi mesi, per poter pagare le imposte qui in tunisia. comunque ho anche un telefono che se vuoi posso darti ma hanno risposto l'anno scorso ora ho chiamato tre volte nel giro di una settimana ma non ho ricevuto risposta come non ne ho ricevuta dopo un sollecito per e-mail. non so che altro posso fare per cercare di veloccizzare la estenuante lentezza della nostra burocrazia. un saluto e grazie ancora.
Giorgio Trifoni ha scritto :non so che altro posso fare per cercare di veloccizzare la estenuante lentezza della nostra burocrazia. un saluto e grazie ancora.
Purtroppo hai ragione su questo, ormai con l'informatizzazione del codice fiscale potrebbero fare tutto in modo rapido e a costo quasi nullo invece continuano a incartarsi nella burocrazia, il consiglio che posso darti è una mail a settimana facendo ad ognuna seguito a quella precedente, vedi che alla fine rispondono.
farò certamente cosi, comunque non mi hanno fatto sapere nulla a proposito della documentazione da me presentata, infatti volevo sapere anche se dovevo presentare qualcosa d'altro, quando ho potuto parlare con una persona che ha risposto disse che se fosse mancato qualcosa mi avrebbero contattato loro. tutto qui. continuerò ad inviare e-mail,Buona giornata Anto e grazie di nuovo, preziosi come sempre.Giorgio Trifoni.
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