Come essere felici durante l’espatrio in Portogallo
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Buongiorno a tutti,
Essere felici è un obiettivo che la maggior parte di noi si prefigge, sia che siamo espatriati in Portogallo che altrove.
Vi invitiamo a condividere i vostri consigli per vivere una vita felice e piacevole nel paese di espatrio.
Ambientarsi in un paese diverso dal nostro richiede un po di sforzo. Quali nuove abitudini avete adottato per vivere in Portogallo in un modo che vi soddisfi?
Quali attività vi aiutano a mantenere lo stress sotto controllo?
Come avete fatto per creare una rete di conoscenze in Portogallo su cui fare affidamento?
Che strategie attuate per definire i vostri obiettivi personali e professionali, e per raggiungerli senza sentirvi sotto pressione?
Che nozione hanno i Portoghesi della felicità e la condividete?
Grazie per il vostro contributo,
Francesca
Team Expat.com
Cara Francesca,in breve.
Ammiro i portoghesi per la educazione,il rispetto delle regole, l'organizzazione
sociale.
Ma sono dei mattoni,nessuno ride o scherza,una tristezza da fado.La lingua
poi e' difficile e negli uffici pubblici è difficile farsi capire.
Io ho venduto e sono già in Tunisia, molto meglio. Buona inchiesta
Qualcun altro che ha voglia di dare il suo contributo?
Dai su
A parte la lingua, l'arabo inteso anche come abitante ,vicino di casa ,tassista, commerciante, o barista e poliziotto,impiegato di banca o lustrascarpe ,muezzin e moschea o mendicante in poche parole i rapporti con la variegata popolazione locale che ti considera un borsellino. Se poi ti chiudi in un resort od in un quartiere dove frequenti connazionali , compri nel supermercato francese , prendi il caffé nel solito bar etc. come frequentemente mi è capitato nei mie viaggi in quelle zone allora io personalmente continuo a preferire il fado ed i musoni con i quali condivido parecchi secoli di storia.
Ciao cari Expat,
A causa del Covid sono lontano dall'Algarve e mi manca molto. Durante la permanenza "forzata" lo scorso anno a causa della chiusura delle frontiere siamo rimasti in Portogallo piu' del previsto ma e' stato bello spendere i nostri giorni di "clausura" in un appartamento vicino al mare. Dobbiamo risolvere il problema della conoscenza della lingua, a parte "Bom Dia" e "Obrigado" non abbiamo imparato nulla per ora (per pigrizia). Per nostra fortuna la popolazione locale capisce un po' di Italiano, spesso parla inglese oppure a gesti si riesce a comunicare ma dovremo al piu' presto rimediare, anche in vista del prossimo ritorno.
Franco
Franco Tedde ha scritto :A parte la lingua, l'arabo inteso anche come abitante ,vicino di casa ,tassista, commerciante, o barista e poliziotto,impiegato di banca o lustrascarpe ,muezzin e moschea o mendicante in poche parole i rapporti con la variegata popolazione locale che ti considera un borsellino. Se poi ti chiudi in un resort od in un quartiere dove frequenti connazionali , compri nel supermercato francese , prendi il caffé nel solito bar etc. come frequentemente mi è capitato nei mie viaggi in quelle zone allora io personalmente continuo a preferire il fado ed i musoni con i quali condivido parecchi secoli di storia.
Mi sfugge il nesso con la discussione che ho lanciato
Carissimi amici di Expat.pt e Francesca,
È da poco che sono un expat portoghese.
Mia moglie mi raggiungerà...probabile, chissà quando ...
Sono stato un expat praticamente tutta la vita per ragioni di lavoro . A volte stanziale long term con la famiglia e figli, e negli ultimi 10 anni pendolare. Mi mancava un po’ la provincia (nel mio caso un arroccato paesino da cartolina tra Liguria e Piemonte in prov.di Savona), la partita a tressette la domenica mattina dopo la messa, e gli amici che ho mantenuto negli anni (li ho fatto alcuni anni delle elementari e 2-3za liceo e maturità).
In Portogallo ho iniziato a relazionarmi basandomi sulle miei esperienze passate : frequentando il tennis club (lo sport tutto è un ottima scelta per fare nuove amicizie), cercando associazioni italiane presenti nelle regioni più gettonate (ricordarsi anche di quelle istituzionali); e tramite expat.pt che è molto utile per intraprendere e intrattenere.
Penso che avere vicine persone (probabili nuove amicizie) con le quali riesci ad avviare una intesa culturale e di interessi sia fondamentale. Anche socialmente differenti. Ho conoscenze portoghesi nel mondo dell architettura e interiors che pagherebbero per avere anche solo il 10% della nostra storia del Desing degli ultimi 60-70 anni. Molto spesso noi italiani ci scordiamo del valore di quello che abbiamo e solo uscendo un po’ dal nostro ordinario riusciamo a rendercene conto.
E poi, alla nostra età e con le esperienze le più diverse e particolari che ognuno porta con se, abbiamo molte cose da raccontare e curiosità nell’ ascoltare. La lingua non poi così difficile e con poche nozioni e 100 vocaboli riesci ad intraprendere un discorso.
E poi c’è la scoperta del nuovo, di questo bellissimo Paese, le escursioni interne, le colline e le sugherete, e l oceano in tutte le versioni dal freddo nord all Algarve. I vini e il cibo ( da ricercare ). Alla fine opteremo per Porto , in zona Foz. E quindi “nuova avventura”.
In Portogallo è molto piacevole viverci ma è altrettanto bello il rientro in Italia o in altre destinazioni, chi più chi meno immagino 2-3 volte l’anno. Una occasione per viaggiare e riabbracciare i propri cari ed amici. Ogni volta un nuovo viaggio ed ogni volta una nuova occasione per ripensare ... e per fare un bilancio delle nostre scelte.
Ma poi ... via ! Pronti a ripartire .
Cordialmente, Paolo
come altro partecipante ho viaggiato e vissuto all'estero, questo indubbiamente condiziona, come condiziona il carattere che mi fa stare bene [forse troppo] con le persone riservate.
In Portogallo ho trovato finalmente casa nel senso pieno del termine. Le mie giornate sono piene, tra musica, passeggiate sull'Atlantico, la cura della casa e della persona, ameno tre ore di studio al giorno, arrivo a leggere i giornali a tarda sera.
Con i vicini/negozianti/ristoratori/ecc. riesco a comprendermi usando una specie di sabir il cui elemento principale sono l'inglese (anzi l'americano) parlato davvero da quasi tutti (non traducono i film pertanto batti e ribatti si piega anche il ferro) lo spagnolo e una serie di parole portoghesi che aumentano al passare del tempo.
Forse qui è il mio vero problema linguistico. Parlando il castigliano leggevo senza particolari problemi i libri e i giornali, questo mi ha illuso che fosse foneticamente simile, invece ho scoperto che possiede sonorità più simili alla lingua basca. Però tutto si supera, riprendendo le parole di altro partecipante si inizia dalle frasi più semplici e dai vocaboli base. Ho comprato due libri di grammatica e scaricato le lezioni da internet. Ogni giorno mi faccio una lezione e la ripeto sin a quando il suono delle parole non è pari al loro. Stimo che in sei mesi sarò in grado di superare l'esame per certificare il livello B necessario per ottenere la cittadinanza.
Sul carattere dei portoghesi posso dire solo bene anche se in effetti il fado mi procura l'orticaria ma che vuol dire, non mi piace neppure la pizzica e in Salento mi hanno davvero scassato. Significa che non mi piacciono i pugliesi? no, anzi il mio più caro amico è di Giovinazzo, non mi piace qualche aspetto ma da qui a bocciare una regione o una nazione ne corre.
Tutto perfetto e bellissimo? no, ci sono anche qui i difetti. Il primo negli Enti pubblici dove ho vissuto esperienze differenti a seconda dell'ufficio. Mai come in Portogallo ho visto differenze così ampie ma il merito/colpa è dei responsabili che consentono certi atteggiamenti o ne premiano altri. In ogni caso una buona avvocatessa portoghese che parla italiano mi ha risolto ogni problema. Il secondo è non avere un medico di base che parli in italiano o in inglese (intendo parlarlo capendo bene tutte le sfumature), quindi piuttosto che rivolgermi al Centro di Salute ho preferito stipulare un'altra assicurazione per poter andare all'Ospedale Inglese. Per la vaccinazione COVID ho preso aereo e me la sono fatta in Italia, così ne ho approfittato per vedere i miei cari
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