Festeggiare i 15 anni di Expat.com equivale a celebrare tutti voi che ci avete permesso di raggiungere questo traguardo. Durante il mese di Dicembre vi abbiamo riproposto una selezione di interviste agli espatriati fatte nel corso degli anni. Li abbiamo incontrati di nuovo per sapere come procede il loro percorso e come è cambiata la loro vita dall'ultima volta che ci siamo sentiti.
Donald, dalla Versilia alla verde Irlanda
Lascia Forte dei Marmi nel 2005 per andare ad imparare l'inglese all'estero. Si trasferisce a Dublino dove oltre che a studiare inizia a lavorare. 15 anni dopo aver messo piede nell'isola di Smeraldo ci vive ancora felicemente e si è costruito una brillante carriera.
E' cambiato qualcosa nella tua vita da allora ad oggi?
Abito ancora a Dublino. Posso dire che ormai sono un irlandese di adozione!
Dall'ultima volta che ci siamo sentiti alcune cose sono cambiate. Avendo passione per il Digital Marketing, nel 2014 trovai finalmente una opportunità lavorativa in questo settore. La voglia di fare sempre di più ed il tempo passato allo studio di questa professione mi hanno portato al ruolo attuale di Digital Marketing Manager per una ditta Irlandese. Grazie anche ad un Master in Marketing ottenuto nel 2018, frequentato per due anni la sera e nel fine settimana. Questa é stata una grande soddisfazione personale.
Vivi all'estero già da 15 anni, lo rifaresti o se potessi tornare indietro modificheresti qualcosa?
Sicuramente lo rifarei.
Se potessi cambiare qualcosa, partirei prima. Sono approdato in Irlanda a 28 anni mentre molti connazionali ed europei che ho conosciuto si sono trasferiti da più giovani, sui 22-23 anni. Se fossi arrivato anche solo 5 anni prima, avrei avuto la possibilità di imparare la lingua e fare esperienza lavorativa prima.
Un'altra cosa che cambierei, sicuramente, é passare più tempo con i miei genitori in Italia. Purtroppo qualche mese fa mio padre é passato a miglior vita e questo mi ha fatto riflettere; a causa del mio lavoro ho un po' trascurato di andare a trovali. Non fate lo stesso errore.
Che progetti hai per il 2021?
Quando finalmente questa pandemia globale sará solo un brutto ricordo, ho intenzione di ricominciare a viaggiare in Irlanda, magari visitare nuovi villaggi e paesini così da tenere aggiornato il sito che curo dal 2008 (Tuttoirlanda) e proporre nuovi itinerari di viaggio per chi mi segue.
Un altro progetto sarà quello di offrire consigli e supporto in Irlanda tramite LinkedIn a giovani laureati che vogliono lavorare nel Digital Marketing.
Gianluca, da Roma a Los Angeles
Si trasferisce a New York dopo il diploma per perfezionare l'inglese e studiare danza. Appassionato di canto e ballo, inizia la sua formazione artistica fin da piccolo. Dopo aver vissuto 5 anni nella Grande Mela, si sposta a Los Angeles dove lavora come ballerino e cantante professionista.
L'ultima volta che ci siamo sentiti vivevi in California, è cambiato qualcosa da allora ad oggi?
Questo ultimo anno, dalla California mi sono spostato per alcuni mesi in Spagna, a Madrid, per via di alcune produzioni musicali nella capitale spagnola e successivamente in Italia.
Quali sono i principali motivi per cui sei rientrato in Italia?
Inizialmente ero tornato per le vacanze Natalizie e per alcuni progetti. A causa della pandemia mondiale ho preferito restare a Roma e non spostarmi altrove per realizzare queste produzioni e per stare vicino alla mia famiglia.
Quali sono i tuoi progetti per il 2021?
Mi sto concentrando su dei nuovi progetti, nonostante la pandemia abbia rallentato un po' tutti settori, ma si cerca di tenere duro. Spero di rientrare presto!
In questo periodo ho lavorato al mio ultimo singolo “Brute”. La canzone ha un significato speciale per me, perché affronta a muso duro ogni tipo di razzismo, discriminazione e bullismo nei confronti delle differenze tra ognuno di noi, dall'aspetto fisico che porta a disturbi alimentari, al colore della propria pelle, al proprio orientamento sessuale. Specialmente in questi tempi, credo che ci sia bisogno di costruire ponti tra diversi orizzonti. Il brano è un elogio al “brutto”, a tutto ciò che la società reputa fuori dagli schemi, sopra le righe, ma che è semplicemente la diversità che ci rende unici.
La blogger di Lucy the Wombat, da Milano a Melbourne via Parigi
L'espatrio raccontato attraverso il blog di una ragazza italiana che scrive dall'Australia. Originaria di Milano, un'esperienza a Parigi dove vive l'orrore del Bataclan in prima persona, si trasferisce downunder in compagnia del suo umano preferito e di un vombato immaginario, Lucy. Un cambio di continente per ricominciare da capo...ma il 22021 potrebbe riportarla in Europa.
L'ultima volta che ci siamo sentite eri a Melbourne, vivi sempre li? Da quanti anni sei in Australia?
Sono ancora a Melbourne, da ormai tre anni e mezzo dal mio arrivo down under, ma le cose stanno per cambiare: sto organizzando il ritorno nella mia amata Europa! Il lockdown particolarmente duro che abbiamo avuto qui mi ha fatto ripensare le mie priorità. Addio, fuso orario balordo!
Pensi che vivere in Australia ti abbia cambiata e che arricchimento ti sta portando?
Un mutamento è stato l'aver smesso di mangiare animali o prodotti di derivazione animale, perché in Australia ho vissuto un rapporto molto più vicino con le creature locali e mi è cambiata la sensibilità. E naturalmente ho scoperto la scrittura.
Per il resto, nonostante le esperienze mi abbiano certamente arricchita e dato nuova fiducia in me, mi sono mancati anche tanti stimoli. Qui la società e la vita sono come semplificate: per certi versi è un bene, per altri è avvilente.
Rifarei tutto, ma quando arriva il momento in cui senti che un luogo ti ha già dato dato quello che aveva da darti è tempo di fare le valigie e migrare ancora.
Quali sono i tuoi progetti per il 2021?
Ci sarà probabilmente la Germania, non vedo l'ora di abitare in una piccola e antica cittadina dopo gli anni metropolitani dei grandi spazi australi. Ma prima devo ancora andare a Uluru, nel Red Centre australiano, e nel Queensland tropicale, e raccontarlo sul blog!
Luigi, dall'Italia in Mozambico
Professionista esperto in medicina delle migrazioni, nel 2014 accetta un'offerta di lavoro in Mozambico, nell'Africa Orientale. Fa base a Nampula e da lì si sposta nelle varie province del Paese per curare i suoi pazienti. L'esperienza gli permette di entrare in contatto con medici di varie nazionalità e con gli abitanti del posto.
Quanto tempo fa hai lasciato il Mozambico, dove lavori ora e che esperienze hai fatto nel frattempo?
Sono partito dal Mozambico nel 2016, ho lavorato per un po' in Angola ed ora da circa 2 anni sono rientrato in Italia. In Angola ho lavorato come medico per l'Eni, all'interno di un bellissimo progetto di capacity building del personale locale. Ed ora sono un medico di famiglia qui in Italia.
Pensi che le esperienze all'estero ti abbiano cambiato e che arricchimento ti hanno portato?
L'approccio transculturale è determinante. E non si pensi che in Italia non ha un suo valore. Seguo pazienti provenienti da buona parte dell'Africa Sub-Sahariana, come medico di medicina generale, e la comprensione, non meramente linguistica, ma etnologica, oserei dire, è di grande aiuto.
Quali sono i tuoi progetti per il 2021?
Vorrei trovare il modo di conciliare la mia vita in Italia con il mio mondo africano...