Sebbene l'ottima qualità di vita della Svizzera continui ad attrarre nuovi espatriati, un recente studio dell'Ufficio Federale di Statistica rivela che la maggior parte di loro se ne andrà, probabilmente, dopo una decina d'anni. Il motivo è in parte riconducibile alla difficoltà di integrazione degli stranieri a livello sociale.
Il 57% degli espatriati arrivati nel 2011 se ne sono andati entro fine 2021
Nell'ottobre del 2022, l'Ufficio Federale di Statistica svizzero ha pubblicato i risultati di uno studio demografico longitudinale relativo al decennio 2011-2021. Da questo studio è emerso che dei 200.000 cittadini stranieri immigrati in Svizzera nel 2011, il 57% (114.000) non si trovava più sul territorio elvetico a fine dicembre 2021.
Solo pochissimi espatriati che si sono trasferiti in Svizzera nel 2011 si sono naturalizzati: Il 3%, ovvero 6.000. Il numero è comprensibilmente molto basso perché, nella maggior parte dei casi, gli stranieri devono risiedere 10 anni sul territorio prima di ottenere la cittadinanza.
Quanti espatriati hanno cambiato il loro status in residenti permanenti durante questo studio? Circa 53.000. Questo significa che poco più del 26% degli stranieri arrivati nel 2011 ha ottenuto il permesso C (permesso di residenza permanente in Svizzera) entro il 2021. Si tratta di una percentuale piuttosto bassa.
La maggior parte dei nuovi residenti permanenti era entrata nel Paese nel 2011 con un permesso B, un permesso di soggiorno e lavoro temporaneo di 5 anni. Molti di questi espatriati provengono dall'Unione Europea (UE) e dall'Associazione Europea di Libero Scambio (EFTA - Islanda, Norvegia, Liechtenstein). La libertà di movimento garantisce loro la possibilità di ottenere facilmente questo permesso. Anche molti espatriati economici altamente qualificati provenienti dall'Asia, dall'Australia, dalla Nuova Zelanda e dalle Americhe entrano generalmente in Svizzera con un Permesso B. Per quanto riguarda i rifugiati, provengono per lo più dall'Africa e dal Sud America.
Sebbene gli espatriati altamente qualificati, soprattutto quelli provenienti dall'UE/EFTA e da altri Paesi sviluppati, si trattengano più a lungo dei rifugiati, anche loro tendono a partire. Uno dei grafici pubblicati dall'Ufficio Federale di Statistica mostra che, in media, gli uomini provenienti dal continente africano, molti dei quali sono rifugiati, sono tornati a casa dopo soli 10 mesi di permanenza in Svizzera, mentre gli uomini nordamericani se ne sono andati dopo una media di 2 anni.
Quali potrebbero essere i motivo della riluttanza o dell'incapacità degli espatriati di rimanere in Svizzera a lungo termine? È risaputo che la nazione abbia uno dei costi della vita più alti al mondo, ma gli stipendi (compreso il salario minimo) sono elevati. Di contro, sebbene il Paese sia sicuro, stabile e con un'ottima qualità di vita, può essere difficile imparare le lingue locali e instaurare rapporti di amicizia con gli svizzeri.
La complessità delle lingue locali complica il processo di integrazione
La prima barriera che impedisce l'integrazione è di tipo linguistico. Per avere una superficie ridotta, la Svizzera è estremamente complessa dal punto di vista linguistico.
Ha quattro lingue ufficiali - il tedesco, il francese, l'italiano e il romancio - e si parlano anche dialetti del tedesco, del francese e dell'italiano. L'idioma più diffuso è il tedesco, parlato dal 62% degli svizzeri.
I requisiti legali per l'integrazione, elencati nella legge sugli stranieri e l'integrazione, includono le competenze linguistiche. Gli espatriati che intendono vivere in Svizzera per più di 3 mesi devono firmare un Accordo di Integrazione presso il cantone di residenza. Questo accordo prevede che gli espatriati si impegnino a rispettare le leggi nazionali, a partecipare attivamente alla vita sociale attraverso il lavoro o la formazione, e a imparare il tedesco. Oltre a questo, il cantone li obbliga a frequentare corsi di lingua e di integrazione.
Ma ecco il problema: molti espatriati trovano il tedesco svizzero difficile da imparare. Sui forum di Quora e di Reddit, gli espatriati affermano che anche se hanno frequentato corsi di tedesco standard, il dialetto parlato nella vita quotidiana è molto diverso. Come riportato in un articolo del 2010 di Swissinfo, anche i madrelingua tedeschi hanno difficoltà con il dialetto. Non ci sono tanti libri di testo che ne spieghino le regole, quindi è possibile impararlo solo attraverso un'intensa socializzazione con gli svizzeri.
Non padroneggiare il dialetto locale contribuisce a sentirsi tagliati fuori anche dopo molti anni di permanenza. Come dice un espatriato italiano in una discussione su Quora: "È frustrante vivere in un posto sapendo che non riuscirai mai a padroneggiare la sua lingua locale". Per questo motivo gli espatriati sono più propensi ad andarsene dopo pochi anni.
La natura riservata della popolazione rende difficile l'integrazione
Sul canale YouTube "How to Switzerland", Sarah Nourse, un'espatriata americana ha pubblicato un video per rispondere alle domande dei suoi follower sulla vita in Svizzera. Una di queste era se "gli svizzeri fossero freddi e poco amichevoli". Sarah ha risposto che è vero solo in parte. Sebbene sia corretto dire che gli svizzeri sono molto riservati quando incontrano degli sconosciuti per la prima volta, diventano amichevoli dopo che si instaura un legame.
Sarah afferma che questo aspetto può essere difficile da capire per gli espatriati provenienti da Paesi molto più "aperti". Ad esempio, lei spiega che in America, il personale nei negozi è di norma amichevole con i clienti e, anche se non ti conoscon,o ti salutano con un sorriso accompagnato da un: "Ciao! Come stai?". In Svizzera questo non accade.
Swissinfo consiglia di iscriversi a un circolo/associazione nel Cantone di residenza. Il 42% degli svizzeri è membro di un club sportivo, ludico o cinematografico, e ce ne sono circa 80.000 sul territorio. È il modo più semplice per fare amicizia con gli svizzeri che, in linea di massima, fa gruppo con persone conosciute alle scuole elementari, all'università o in club precedenti.
Benché non sia impossibile instaurare dei legami con gli svizzeri, è comunque difficile. Gli svizzeri hanno una forte identità regionale, che è difficile da acquisire per gli stranieri. Sulla discussione di Quora: "Quali sono gli aspetti negativi del vivere in Svizzera?", un espatriato polacco spiega che uno dei motivi per cui ha deciso di trasferirsi da Zurigo a Londra, dopo pochi anni, è che non riusciva a sentirsi veramente "a casa". Afferma che questo è il caso anche di altri espatriati che ha conosciuto in Svizzera.
Il governo svizzero ha stanziato 130 milioni di franchi svizzeri per promuovere l'integrazione degli stranieri nel triennio 2024-2027. Tuttavia, i punti che esulano dai programmi governativi, come ad esempio le amicizie, continueranno forse ad avere un impatto sul tempo di permanenza degli espatriati.