Integrarsi significa sviluppare senso di appartenenza. Ossia quella piacevole sensazione di essere parte di un gruppo in cui ci si sente accolti. Accade quando condividiamo con gli altri membri valori, convinzioni, obiettivi e dunque prospettive.
L'esigenza di appartenenza e di socialità non è percepita da tutti in ugual modo. Dipende dalle caratteristiche temperamentali, dalle esperienze di vita che forgiano la personalità e dal vissuto personale.
Quali sono le mie aspettative?
Sia che tu desideri trasferirti all'estero o che abbia già realizzato il tuo progetto, questa è una domanda centrale per una buona integrazione. Scopriamo perché...
Dare un taglio!
Eleonora ha lasciato l'Italia per affrancarsi da una famiglia “invischiata”, in cui cioè non viene consentito spazio all'autonomia individuale. Nonostante l'entusiasmo iniziale: “una nuova vita, un nuovo capitolo”, oggi vive con difficoltà l'inserimento nella realtà locale: “Mi sento sola, senza amici, non so più chi sono”. Delusa rispetto alle aspettative, si è chiusa in sé stessa smettendo anche di imparare la lingua del posto, il che rende ancora più arduo l'adattamento...
Una motivazione forte al trasferimento è l'esigenza di scrivere una nuova storia. Per alleggerirsi di un fardello divenuto troppo pesante in famiglia, per superare il lutto di un amore finito, per lavorare in un ambiente più accogliente, aperto, rilassato, ecc.
Aspettative alte dunque... che possono essere deluse nel passaggio tra il desiderio ideale e la realtà. È un'ottima cosa voler dare una svolta alla propria vita, L. Buscaglia diceva: “Se non ti piace il quadro in cui sei, scendi e dipingine un altro!”. Affinché tu possa riuscirci sono necessari tre requisiti: capacità di adattamento, flessibilità, accoglienza. La capacità di adattamento ti aiuterà ad accettare le difficoltà che inevitabilmente incontrerai e a farne sfide positive in cui cimentarti. Senza perderti d'animo, nella consapevolezza delle risorse di cui disponi per superarle. La flessibilità implica l'abilità di modellare la percezione degli eventi ed il comportamento sulle necessità del momento. Come a dire, non è detto che tutto vada come immaginato, essere flessibile, morbido, creativo ti consentirà di raggiungere il tuo obiettivo. Magari serviranno aggiustamenti, qualche capitombolo o una sosta, ma se saprai accogliere e non remare contro (protestando, rassegnandoti, chiudendoti rispetto alla nuova cultura), con queste tre chiavi, arriverai alla meta.
Carriera professionale
Alberto è stato scelto dalla sua azienda per un ruolo di responsabilità all'estero. Da quando si è trasferito vive però nell'ansia. È turbato e non ne capisce il motivo. I colleghi sono disponibili e lo coinvolgono in attività extra-lavorative... apparentemente tutto bene. Eppure, da qualche tempo nel giovane si fa sempre più insistente una voce interiore che reclama ascolto: nella vita vorrebbe dedicarsi ad altro. Ad indirizzarlo professionalmente è stato il padre, al cui giudizio Alberto tiene molto. Ecco il conflitto che lo ostacola e distrae dal completo inserimento nella nuova realtà.
Se invece le ragioni del trasferimento risiedono in un avanzamento professionale, le difficoltà potenziali possono riguardare il lavoro stesso o l'ambiente in cui lo svolgi. Qualora non ti senta capito, accolto, integrato o abbia problemi nel portarlo avanti, la domanda fondamentale da porti è: si tratta di una mia scelta o risponde alle aspettative di qualcun'altro? Se il trasferimento è una decisione personale, profondamente sentita, sarà più facile attingere alle tue risorse e con pazienza superare gli ostacoli. Se la scelta è stata inconsciamente determinata dalla speranza di soddisfare qualcun'altro, è utile che ti prenda del tempo per guardarti dentro. Per comprendere se non sia il caso di ascoltare la tua voce interiore e i tuoi desideri. In primo luogo, perché è nostro diritto e dovere realizzarli, in secondo perché possiamo riuscire solo se crediamo e faticosamente ci impegniamo per qualcosa che ci sta davvero a cuore.
Proprio non ci riesco!
Andrea è un giovane brillante e sicuro di sé. Da quando si è trasferito, non riesce ad inserirsi nel nuovo gruppo di amici: “Sono disponibili, gentili, ma mi sento un pesce fuor d'acqua, siamo troppo diversi, io vengo da una piccola realtà, qui è tutto più complesso”. Nelle varie situazioni sociali gli sale l'ansia. Si sente insicuro, non disinvolto, teme di fare figuracce. Cosa gli sta succedendo?
A volte gli ostacoli non sono all'esterno, ma interni a noi. Se hai difficoltà a trovare amici, se trascorri molto tempo solo, se non riesci a legare con i colleghi, fermati a riflettere. È il modo migliore per trovare la risposta e procedere spedito. Cosa ti blocca? Il senso di inadeguatezza, l'autocritica severa? Oppure la scarsa autostima, la paura del rifiuto, di non essere all'altezza? Qualsiasi sia la ragione per cui non riesci ad integrarti, focalizzala. Quando l'avrai chiara, sarai nella direzione giusta per superarla. Chiediti: “in passato come ho risolto il medesimo problema? A quali risorse ho attinto?”. Se è già accaduto, puoi uscirne anche ora! Sii creativo, certamente la situazione è differente, ma con un po' di immaginazione potrai utilizzare le tue social skills anche in questa occasione. Qualora invece si tratti di una difficoltà in cui non ti sei mai imbattuto, cerca di rintracciare la ragione del tuo disagio o del tuo blocco: cosa vuoi evitare? cosa non vuoi rischiare? Le stesse riflessioni ti sono utili se il disagio ti accompagna da lungo tempo. Una volta individuata la causa valuta una possibile via uscita.
In tutti i casi descritti, qualora tu abbia difficoltà a trovare il modo di riacquistare uno stato di benessere e motivazione valuta la possibilità di richiedere aiuto. Un breve supporto di counseling può fornirti i giusti strumenti per affrontare con rinnovata motivazione la tua nuova avventura.
Francesca Minore
Studio Psiché