Cosa è cambiato in Thailandia durante e dopo il coronavirus
Secondo un sondaggio condotto dall'Universita di Suan Dusit Rajabhat nel luglio 2020, il 94,51% dei thailandesi è contrario all'idea di consentire agli stranieri di entrare in Thailandia. Secondo loro ciò aiuterebbe a scongiurare un aumento di contagi da coronavirus. Se hai intenzione di trasferirti in Thailandia dopo la crisi, scopri cosa sta cambiando in termini di condizioni di ingresso, lavoro, alloggio, stile di vita, ecc.
Quali sono le normative vigenti per l'ingresso in Thailandia?
Dato il numero crescente di casi di COVID-19, la Thailandia ha scelto di mantenere i suoi confini chiusi fino a nuovo avviso. Tuttavia, 11 tipi di viaggiatori sono attualmente autorizzati ad entrare nel paese. La lista include coniugi, genitori o figli di cittadini tailandesi, titolari di un permesso di soggiorno o di una autorizzazione di residenza, titolari (e familiari a carico) di un permesso di lavoro o di una autorizzazione al lavoro rilasciata da un ente governativo, studenti internazionali già iscritti in un'università thailandese riconosciuta unitamente ai loro genitori o tutori legali, i cittadini stranieri che necessitano di cure mediche diverse da quelle per il COVID-19 e le persone che li accompagnano, e gli stranieri con un'autorizzazione speciale da parte del governo thailandese in virtù di un accordo con un altro paese. Anche gli stranieri in missione diplomatica o consolare, o in missione ufficiale per il governo o per organizzazioni internazionali, nonché i familiari a carico, possono entrare in Thailandia. Tutte queste categorie di viaggiatori sono tenuti ad espletare formalità specifiche prima della loro partenza e al loro arrivo in Tailandia. Oltre a possedere un passaporto valido, devono avere un certificato di ingresso scaricabile dal sito web dell'ambasciata thailandese nel loro paese di origine, un certificato sanitario attestante che non sono affetti da COVID-19 rilasciato nelle 72 ore precedenti durante il viaggio, nonché di una polizza assicurativa sanitaria con una copertura minima di $ 100.000 per il COVID-19. All'arrivo in Tailandia, devono sottoporsi a un test per il depistaggio del virus COVID-19 e vengono messo in quarantena per 14 giorni. I viaggiatori che intendono soggiornare per meno di 14 giorni, invece, sono esenti dall'obbligo di quarantena. Si consiglia di scaricare l'app Thai Chana COVID-19 per monitorare la situazione in Thailandia. Maggiori informazioni sul sito web del Ministero della Salute.
Ci sono stati cambiamenti nella politica dei visti?
Le autorità tailandesi non emetteranno visti fino a nuovo ordine. I cittadini stranieri che si trovano attualmente in Thailandia devono assicurarsi di avere un passaporto valido, prerequisito per la validità del loro visto. Viene automaticamente concessa un'estensione per i visti scaduti il 31 luglio 2020. Tuttavia, i titolari di visti scaduti sono tenuti a regolarizzare la loro situazione presso l'ufficio immigrazione più vicino, non appena la situazione lo permetta. I titolari di un permesso di residenza che si trovano attualmente all'estero possono beneficiare di un'estensione del visto a condizione che tornino in Tailandia per rinnovarlo non appena le cose migliorino. Per ulteriori informazioni, visita il sito web dell'Immigrazione Thailandese o quello del Ministero degli Affari Esteri.
Sarà possibile trovare lavoro in Thailandia dopo la crisi?
La crisi sanitaria ha avuto un impatto significativo sul mercato del lavoro tailandese e il tasso di disoccupazione è salito al 4%. Secondo stime ufficiali, quasi 10 milioni di persone potrebbero perdere il lavoro entro la fine del 2020. Il turismo è il settore più colpito con quasi 2.5 milioni di posti a rischio, ovvero il 64% della forza lavoro. Per quel che riguarda altri tipi di lavori, inerenti al settore dei servizi, circa 4.4 milioni di persone rischiano la disoccupazione. A queste cifre vanno aggiungi 1.5 milioni di impiegati nel settore industriale (il 25% della forza lavoro). Da notare inoltre che il tasso di disoccupazione giovanile è salito al 3,9% durante la prima metà del 2020. Il tasso di occupazione è in calo nella maggior parte dei settori, ad eccezione di quello alimentare dell'edilizia, dell'elettronica, dei trasporti, dell'immobiliare e della pubblica amministrazione. Se stai cercando lavoro in Thailandia, probabilmente dovresti aspettare.
Come ha funzionato il sistema sanitario thailandese durante la crisi?
Secondo il Global Health Security Index 2019, la Thailandia si classifica al 6° posto su 195 paesi nel mondo per l'efficienza del suo sistema sanitario. Grazie alle sue strutture ospedaliere all'avanguardia, sta diventando un centro medico di riferimento per l'Asia. Molti stranieri provenienti da paesi vicini si recano in Tailandia per essere curati. Il sistema non si affida solo a medici e infermieri altamente qualificati, ma anche a migliaia di volontari che prestano servizio in aree remote in cui l'accesso all'assistenza sanitaria è limitato. A Bangkok, ad esempio, gli ospedali pubblici e privati hanno dedicato oltre 1.600 posti letto ai pazienti affetti dal COVID-19. Inoltre, la diffusione della telemedicina permette alla popolazione di beneficiare a distanza delle consultazioni mediche.
È cambiato qualcosa per quanto riguarda università e scuole?
Le scuole in Tailandia hanno riaperto a luglio nel rispetto delle misure di sicurezza come l'uso di mascherine e il distanziamento sociale. La temperatura corporea degli alunni viene misurata all'ingresso. Nelle aule sono stati installati dei cubicoli tra i banchi per garantire la giusta distanza tra gli studenti. Durante il corso di alcune attività, vengono forniti degli schermi facciali. Per quanto riguarda l'istruzione superiore in Thailandia, l'orario delle lezioni è stato ridotto. La maggior parte dei corsi universitari si svolgono on-line.
Che impatto ha avuto la crisi sul mercato immobiliare?
Nel marzo 2020, il mercato immobiliare globale ha subito un crollo del 43%, è semplice quindi immaginare quale sia stato l'impatto su quello thailandese. Negli ultimi anni, la Thailandia era riuscita a guadagnarsi una posizione di rispetto nel mercato immobiliare del sud-est asiatico affiancandosi a Singapore e Malesia. In questo momento il tasso di crescita del settore, che di solito contribuisce al PIL nazionale in una misura del 6%, è sceso dal 5-7% al 3-5%. È interessante notare che la maggior parte degli acquirenti in Thailandia proviene da paesi vicini come Singapore, Cina e Hong Kong, destinazioni gravemente colpite dalla pandemia. Con centinaia di migliaia di nuove proprietà disponibili, i prezzi si abbasseranno notevolmente nei prossimi mesi. L'incertezza del mercato ha anche costretto molti proprietari stranieri a rivendere a costi inferiori rispetto al normale. Se sei attualmente in Thailandia, potrebbe essere il momento di investire. Per quanto riguarda gli affitti, soprattutto nella capitale, i proprietari faticano trovare inquilini e molti espatriati stanno tornando nei loro paesi d'origine. Ciò ha ovviamente comportato un calo dei prezzi degli affitti.
Il costo della vita in Thailandia è aumentato?
Il tasso di inflazione è sceso del 2,99% nel primo trimestre del 2020 e questo ha provocato una diminuzione del costo della vita in Thailandia. Secondo le autorità tailandesi, si tratta del calo più significativo degli ultimi 10 anni. Solo i prezzi dei cibi crudi prodotti localmente sono leggermente aumentati a causa della siccità. Il governo ha lanciato una campagna di riduzione dei prezzi alimentari durante la crisi del COVID-19, con lo scopo di ridurre ulteriormente il costo della vita. I ribassi sono stati applicati come prodotti come riso, bevande, l'igiene personale, carta igienica, alimenti surgelati, ecc.
La crisi sanitaria ha modificato lo stile di vita dei thailandesi?
Le cose sono praticamente tornate alla normalità in Thailandia, ma le persone continuano ad indossare le mascherine. Bar, ristoranti, supermercati e centri commerciali hanno riaperto le porte. I controlli della temperatura vengono fatti ovunque. Protezioni di plexiglass sono state installate nei ristoranti. La maggior parte degli hotel si affida alla tecnologia contactless per la gestione delle formalità con i clienti. Dispositivi di riconoscimento facciale che rilevano la temperatura corporea sono stati installati non solo alla reception ma anche all'ingresso degli ascensori. L'uso di applicazioni mobili è molto diffuso, in particolare quelle per il monitoraggio del COVID-19.