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Sanita' in Tunisia, sanita' in Italia o entrambe?

Ultima attività 22 Marzo 2024 di Live in tunisia

Nuova discussione

AntoTunisia

AntoTunisia ha aperto una nuova discussione a tema "Sanità" chiedendomi di spostare qui alcuni messaggi che erano fuori tema in un'altra discussione. Li trovate quindi di seguito.


@paoloferli1970 ma se non si hanno particolari patologia a che ci serve la copertura sanitaria? qui tutti quelli che vengono sono terrorizzati dal discorso sanità cosa che in Italia nessuno ci pensa mai.

Non ho copertura sanitaria, vivo in Tunisia da 8 anni e mezzo, non ho particolari patologie e quando ho avuto bisogno della diagnostica me la sono pagata tranquillamente ad un prezzo di gran lunga inferiore al tiket.

Se dovessero subentrare particolari patologie basta rientrare in Italia e ci si cura sia in via temporanea (e non sto qui a spiegare come fare) che in via definitiva per i casi più gravi.

GuestPoster340

Si condivido totalmente quanto scritto da Anto. Io volevo solo dire che prima ci creavano problemi come pensionati esteri adesso semplicemente ci cacciano, forse la crisi conclamata del fu servizio sanitario nazionale

Matteo S

A me viene da ridere quando si pensa che la sanità italiana SSN viene magnificata  rispetto a quella tunisina. Ma siete sicuri  che quella italiana sia gratuita? Secondo  me c'è tanta ipocrisia e timori infondati. Proprio ieri ho visto una trasmissione televisiva riguardante la sanità...da piangere. Per una visita specialistica ci sono liste di attesa a 1 o 2 anni, ma se vai dal privato  te la danno in poche settimane. Quindi in Italia molti o si fanno  rapinare nel privato o rinunciano a curarsi. In Tunisia le visite specialistiche nel privato sono immediate e costano un decimo che in Italia.  In caso di insorgenza di qualche patatologia seria , si ha tutto il tempo di tornare in Italia e farsi curare dove vi pare, con tutte le diagnosi e analisi già fatte da medici e laboratori tunisini che nulla hanno da invidiare al bel Paese italico. Pertanto, praticamente ed economicamente, è molto  meglio stare in Tunisia e farsi analisi a gogò quanto ci pare visto il costo irrisorio e prevenire tempestivamente una eventuale malattia che, invece , in Italia mettendosi in coda alle lista di attesa , una diagnosi potrebbe arrivare a babbo morto. 

puggioni70

Da medico purtroppo concordo con te

AntoTunisia

@Matteo S purtroppo ogni tanto toppano con le diagnosi e se analizzi trovi superficialità anche nel privato, alla fine il medico può essere buono per alcuni e scarso per altri, dipende dalle esperienze. A me si era lievemente gonfiato il ginocchio, ho fatto una risonanza e alla fine non vedevano il crociato quindi era rotto... mo vai a far capire che non lo vedevano perchè era in corso un versamento... un crociato rotto so cosa vuol dire... e per fortuna non ho continuato con visite specialistiche inutili e diagnosi a cavolo fatte magari per spillarti un intervento inutile in artroscopia.

Luis58

Buongiorno a tutti,

Ho letto questi post per caso, mi hanno incuriosito per un motivo, parlano di sanità e mi permetto di esprimere dei pareri visto che per 41 anni ho fatto l'anestesista -rianimatore dirigendo servizi ospedalieri dalla nch alla chirurgia toracica. Penso di aver acquisito un po' di esperienza. Chi afferma mi faccio tutte le visite in Tunisia e poi per un Intervento mi opero in Italia, a mio parere non fa un buon servizio né alla sanità tunisina né a quella italiana. Ma cosa significa letteralmente " tornare in Italia e farsi curare dove ci pare", dopo averla vituperata con espressioni di inadeguatezza . In Italia pur con i suoi limiti la sanità pubblica ha sicuramente meno problemi di quella tunisina, il privato, ma non quello convenzionato, offre servizi buoni a prezzi elevati. È li il problema, in quanto se hai un problema serio scegli sicuramente l'ospedale pubblico con le migliori competenze di chirurgia e rianimazione. In Tunisia per quanto mi riguarda mi farei operare tranquillamente, perché il tempo su una patologia importante non ti darebbe scampo e poi perché ripongo fiducia. Per quelli che continuano a sostenere di trovare rifugio nella ospedalità pubblica in Italia da espatriati, il discorso non regge. Continuare ad intasare ospedali pubblici che hanno già carenze di medici e personale, solo perché non si ripone fiducia in un paese dove si è deciso di trasferirsi, a mio avviso non è un atteggiamento congruo con le scelte che si compiono. Non è un giudizio moralistico,  è la constatazione di non prestare ascolto a figure professionali che tra l'altro sono state formate in paesi europei compreso il nostro.  Ogni medico dovrebbe compiere il suo lavoro in maniera deontologica e con amore, non avviene spesso, ma è così sia in Italia che in Tunisia. Nel mio resoconto vorrei fare emergere che quando si sceglie un qualsiasi trattamento terapeutico anche se non si è del campo la prima regola è informarsi e fare le domande appropriate. Poi fidarsi se le risposte sono esaustive. Non cambia o si è in Italia o in Tunisia, cambia se si parte con il presupposto che un posto va bene per alcune cose e non va per altre, va bene per le analisi fatte a gogò in maniera preventiva, e non va bene se poi devi curarti li. Ci si cura per quello che si ha ,non per quello che si potrebbe avere. l'Italia è uno dei paesi europei con la migliore sanità pubblica, non funziona per motivi che non hanno a che vedere con la professionalità dei medici, per onore di cronaca ho lavorato anche in Francia, ma se decido di spostare la mia residenza in un paese diverso dal mio accolgo anche quello che offre. Mi sembra  che in Tunisia ci sia molta più umanità nel lavoro del medico, perché non ascoltarla , invece di restare prevenuti.Trovare in ogni stato le pecche di ciò che non funziona è una regola italiana, cerchiamo di non esportarla. Saluti

mauro biazzi

@Luis58

Il tuo ragionamento non fa una grinza e' ineccepibile...peccato Che la Stragrande maggioranza Di chi si trasferisce vuole la Botte Piena e La Moglie Ubriaca....

Purtoppo non abbiamo nel nostro DNA la Coerenza e il Rispetto delle Regole

Matteo S

@mauro biazzi per stare in tema la discussione poteva chiudersi subito con una risposta secca:  fine. Per il resto è stato introdotto un altro tema interessante riguardante la sanità ove ognuno esprime la sua, botte piena e moglie ( o marito) ubriaca/o , ma perché no? Posso sottrarmi alle indecenti liste di attesa diagnostice italiane,facendomele invece rapidamente in Tunisia? Si! Posso decidere di farmi un intervento eventualmente in Italia? Si! Senza violazioni di leggi. Eticamente scorretto come sostiene  luis58? Scorretto semmai è privarci del diritto alla salute,  avendo contribuito con le tasse versate alla sanità rimanendo comunque cittadini italiani.

pite1964

@paoloferli1970 certamente se non fai la defiscalizzazione della pensione è un tuo diritto di goderla!!

Piero777


    Da medico purtroppo concordo con te
   

    -@puggioni70

AntoTunisia

Scusate ma al di là degli stereotipi e del malcontento globale vorrei sfoderare una spada a favore della sanità italiana e soprattutto della ricerca che, nonostante venga fatta con mezzi limitati è all'avanguardia e fornisce quotidianamente mezzi e terapie a tanti Paesi nel mondo. Abbiamo poi situazioni controverse con pronto soccorso carente di medici e infermieri, reparti un po' allo sbando e la necessità di recarsi a volte privatamente da specialisti perchè in caso contrario la visita sarebbe alle calende greche. Del resto però non so se è ancora valida ma se la diagnostica non può essere fatta in tempi rapidi ci si può rivolgere alle regioni limitrofe e in tante strutture si riesce ad avere il servizio.

In Tunisia la sanità privata non è l'eccellenza che viene decantata su questo e su altri forum, è un albergo dove si paga tutto, anche l'aria che si respira (e non parlo di ossigeno), al contrario troviamo la struttura pubblica che, senza fondi, senza personale, senza mezzi ha persone che si spaccano in quattro per dare alle persone un'assistenza medica. Certo, devi portarti cuscini e coperte da casa, ma si viene curati allo stesso modo di ciò che accade alla privata anzi, dopo aver frequentato reparti abbastanza tristi come oncologico e ematologico e aver visto i bambini malati di leucemia coccolati da medici e infermieri mi sono veramente ricreduto sulla sanità pubblica tunisina che lavora in stretto contatto con strutture d'elite italiane, europee e statunitensi.

Dardo01

...esperienze di vita !


https://laltratunisia.it/ospedali-pubbl … -racconta/


Marco adesso sta bene , ha ricominciato ad andare in moto ,

Ma ha rischiato parecchio !

GuestPoster340

Domando a lor signori:

vi è mai capitato di entrare in un pronto soccorso "urgences" di qualche ospedale tunisino??? Personalmente a me è capitato diverse volte, sia hospital F.Hachet che Sahloul, si pagano tutte le prestazioni (come è giusto) ma in cambio cosa offrono??? Ore ed ore di attesa, nessuna terapia farmacologica e giovani medici probabilmente appena laureati che cercano di capire il tuo problema e dopo una nottata vieni dimesso con una prescrizione medica di farmaci da acquistare in farmacia...emsci emsci (vai vai in tunisino) poi dopo raccontate...In Italia, in ospedale, almeno una flebo o una puntura te la fanno a supporto del tuo problema.

Luis58

Buongiorno a tutti,

concordo con quanto ha esposto Anto. La ns sanità pubblica pur con le sue pecche, le sue incongruenze resta una delle migliori in Europa. Chi afferma che per anni ha versato le tasse per poterne usufruire dice una ovvietà, è giusto versarle e se esse hanno garantito un'assistenza perlomeno sicura e decente nel corso degli ultimi decenni , ben vengano se continueranno a sostenere il SSN. Il diritto a scegliere le proprie cure è sacrosanto, ognuno è libero di farlo, ma l'incongruenza del ragionamento sta in questo a mio avviso. Affermare faccio tutte le mie ricerche, a volte anche non necessarie, nel privato in Tunisia a costi bassi, poi in Italia scelgo il pubblico per il resto. Domanda: perché non continuare a scegliere il privato? Traggo una conclusione: allora questo benedetto pubblico che non funziona e di cui paghiamo le tasse da ancora garanzie? Per esperienza professionale i politici che noi votiamo quando si sentono male per patologie importanti corrono in ospedale, ovunque si trovino. Le tasse pagate in Tunisia servono allo stesso principio, fare crescere per quanto possibile la sanità pubblica, sta qui il ragionamento etico.. Se storniamo anche queste risorse in paesi in via di sviluppo nessuno si rivolgerà agli ospedali, il privato aggancerà sempre più clienti e non pazienti. L'assistenza è un altro problema, per esperienza quando sono stato ricoverato mi sono fatto trattare come gli altri, mai un favore carpito per il mio ruolo. Concludendo nei nostri discorsi vorrei linearità, scegliere per mera convenienza è lecito, sacrosanto, un diritto alla libertà delle cure, senza che questo diventi discriminatorio nei giudizi. La salute è sacrosanta ed ognuno può saltare dal pubblico al privato, ma non creiamo due livelli. Se vogliamo contribuire a una buona sanità anche in Tunisia continuare a scavalcare gli ospedali non farà bene a nessuno, anche agli stessi medici del privato,: una concorrenza sulle capacità professionali richiede una competizione sana. Da buon ospedaliero ho scelto sempre il pubblico e non mi sono mai lamentato per i servizi offerti in Italia. La medicina è un'altra cosa, per come la intendo è l'antitesi della politica. Buona giornata

Francesco PI

@AntoTunisia

.... finalmente. Pane al Pane e Vino al Vino. Non ti nascondo che anche io talvolta mi sono lasciato prendere da pensieri negativi ma poi ha prevalso la logica: ... ma se sto bene che problema c'è?

AntoTunisia

@barbagianni purtroppo Gianni se guardiamo tanti reparti di urgenza o pronto soccorso italiani non è che la situazione sia migliore, ci sono persone che ci sono morte aspettando una visita, i dimessi senza aver avuto una diagnosi corretta sono tanti, personalmente ho avuto modo di toccare con mano i reparti di urgenza del Farhat Hached diverse volte e una di queste con un amico comune, il problema è stato risolto, dopo il ricovero i farmaci che erano introvabili sono stati forniti dalla cardiologia dell'ospedale e senza pagarli, le spese pagate per la diagnostica di pronto soccorso sono state molto inferiori a quelle del privato e i risultati erano gli stessi, l'unica cosa per noi stranieri è avere una persona vicino che provveda a tutti i pagamenti necessari.

Allora se analizziamo le patologie il discorso cambia, per una lussazione, un crociato, una frattura ma anche un problema cardiovascolare possiamo andare alla diagnostica privata o alla pubblica del pronto soccorso tunisino (tanto il risultato non cambia), l'intervento bene o male è lo stesso da tutte le parti e il risultato non cambia, poi se si vuole avere un contatto con un ospedale italiano perchè al paziente dà più fiducia ok, l'importante per me è sempre il benessere del paziente e ognuno sceglie, s'intende che per problemi più gravi ritengo sia migliore rivolgersi in Italia anche facendo a meno della defiscalizzazione semplicemente perchè magari in Tunisia ancora delle terapie particolari non sono ancora arrivate.

AntoTunisia

@Dardo01 bè Marco forse è un tuo amico ma leggendo il suo racconto ha fatto tutto quello che non va fatto, non so in che ospedale è andato ma è possibile firmare e farsi dimettere dal pronto soccorso, al massimo si ha il parere contrario dei medici, capisci che non mi va di polemizzare ma dal racconto sembra proprio che ci siano tante situazioni ampliate probabilmente dal suo stress anche perchè con una frattura scomposta con osso in vista non te ne vai in giro per la Tunisia facendo 450 km e aspettando 4 giorni, non sono medico ma qui ce ne dono davvero tanti che potrebbero confermare ciò che sto dicendo.

Dice di aver allagato di sangue i tappetini del Defender, di aver lasciato la scia in albergo e così via... e quanto sangue ha nel corpo sto cristiano? 1f602.svg1f923.svg

Dardo01

1f923.svg1f923.svg1f923.svg1f923.svg.......Antonello ma che ne so'!!

È  ancora a Sousse (quando non è in giro in moto per la Tunisia)

Ha 70 anni e nonostante tutto inclusa l'ultima avventura mica si arrende ! Anzi!

L'ultimo che ci ha lasciati se n'è andato la settimana scorsa dopo due giorni di ricovero all'ospedale di  Kebili .

È  caduto dalla moto durante una tappa di preparazione ad un rally di moto qui nel sud l'hanno portato in ospedale,  sembrava stesse bene , ha pure chiamato in Italia per rassicurare ma poi la notte si è  sentito male ed è spirato probabilmente per lesioni interne dovute alla caduta !

Che ti devo dire !!

Avranno fatto tutto il possibile?

Spero di sì !

Qualcuno giustamente osserverà che ce le andiamo a cercare !

Come diceva il filosofo greco Eraclito

" il carattere di un uomo è il suo destino"

Se l'alternativa all'avventura è il bivacco ciondolante nei bar di Hammamet ad ingrossare le fila degli "spara fake news" ( ...il dito sulla tastiera voleva scrivere un'altra cosa 1f61a.svg1f61a.svg)

non fa per me !

Mica esiste solo la defiscalizzazione  nella vita!

Allora meglio rientrare in Italia e aspettare serenamente di essere curati dagli acciacchi della vecchiaia!

Saluti a tutti

Live in tunisia


    Buongiorno a tutti,concordo con quanto ha esposto Anto. La ns sanità pubblica pur con le sue pecche, le sue incongruenze resta una delle migliori in Europa. Chi afferma che per anni ha versato le tasse per poterne usufruire dice una ovvietà, è giusto versarle e se esse hanno garantito un'assistenza perlomeno sicura e decente nel corso degli ultimi decenni , ben vengano se continueranno a sostenere il SSN. Il diritto a scegliere le proprie cure è sacrosanto, ognuno è libero di farlo, ma l'incongruenza del ragionamento sta in questo a mio avviso. Affermare faccio tutte le mie ricerche, a volte anche non necessarie, nel privato in Tunisia a costi bassi, poi in Italia scelgo il pubblico per il resto. Domanda: perché non continuare a scegliere il privato? Traggo una conclusione: allora questo benedetto pubblico che non funziona e di cui paghiamo le tasse da ancora garanzie? Per esperienza professionale i politici che noi votiamo quando si sentono male per patologie importanti corrono in ospedale, ovunque si trovino. Le tasse pagate in Tunisia servono allo stesso principio, fare crescere per quanto possibile la sanità pubblica, sta qui il ragionamento etico.. Se storniamo anche queste risorse in paesi in via di sviluppo nessuno si rivolgerà agli ospedali, il privato aggancerà sempre più clienti e non pazienti. L'assistenza è un altro problema, per esperienza quando sono stato ricoverato mi sono fatto trattare come gli altri, mai un favore carpito per il mio ruolo. Concludendo nei nostri discorsi vorrei linearità, scegliere per mera convenienza è lecito, sacrosanto, un diritto alla libertà delle cure, senza che questo diventi discriminatorio nei giudizi. La salute è sacrosanta ed ognuno può saltare dal pubblico al privato, ma non creiamo due livelli. Se vogliamo contribuire a una buona sanità anche in Tunisia continuare a scavalcare gli ospedali non farà bene a nessuno, anche agli stessi medici del privato,: una concorrenza sulle capacità professionali richiede una competizione sana. Da buon ospedaliero ho scelto sempre il pubblico e non mi sono mai lamentato per i servizi offerti in Italia. La medicina è un'altra cosa, per come la intendo è l'antitesi della politica. Buona giornata         -@Luis58


Concordo in buona parte. La questione, perlopiù, non è di etica, ma meramente economica.


Le visite specialistiche private in Tunisia costano mediamente 20/30 Euro, i vari esami sostanzialmente come o poco più di un ticket pieno in Italia.


Inoltre non devi prenotare e/o aspettare; ti presenti, aspetti il tuo turno ed esci con le risposte che cercavi o con una serie di esami che il più delle volte vai a fare subito (spesso nello stesso edificio dove si trova lo studio medico ci stanno vari laboratori) e facilmente nella stessa giornata torni dal medico a portargli gli esiti (e normalmente senza pagare per questo secondo consulto di follow up).


Determinati atti medici (per i quali comunque anche in Italia si tende al privato, considerate le attese che il pubblico comporta) come ad esempio cataratta o impianti dentari costano un terzo se non meno rispetto all'Italia.


Il discorso comincia a essere differente se occorre un intervento ospedaliero. Dove, oltre all'onorario del medico/chirurgo ci stanno quelli degli anestesisti, degli infermieri, dei materiali, medicinali e presidi medici e dal cosiddetto servizio di "hotellerie", ovvero camera, pasti e servizi connessi. Facilmente si cominciano ad accumulare le migliaia di Euro.


A questo punto entra in gioco il confronto, ma non con il privato italiano, che perderebbe dello stesso ordine di grandezza (almeno 3:1), bensì SSN: difatti, fare in Italia, nel pubblico, riprendendo eventualmente temporaneamente la residenza in Italia, lo stesso tipo di intervento ha costi irrisori se paragonati a quanto si spenderebbe in Tunisia nel privato. La qualità invece è paragonabile (e nell'immaginario collettivo diviene in realtà superiore). Il livello della sanità privata tunisina (e parlo sia della competenza del personale, sia delle strutture, sia delle attrezzature e delle tecniche) è infatti tranquillamente confrontabile con quello della sanità sia privata sia pubblica europea e italiana, ove le differenze tra le due non sono così marcate come in Tunisia.


Perché è ovvio che le risorse investite in sanità pubblica in Tunisia sono, fatte le debite proporzioni, incomparabilmente inferiori a quelle messe in campo in Italia, pur con tutte le limitazioni del caso.


Anche i Tunisini ne sono pienamente consapevoli; non è un caso che, se appena possono economicamente, ad esempio scelgono il regime CNAM del cosiddetto "remboursement", che gli consente di andare liberamente nel privato.


Purtroppo Il divario tra una sanità privata per chi appena può permettersela e una pubblica per tutti gli altri è un dato di fatto in Tunisia (come in altri paesi che a differenza dell'Italia non hanno investito per decenni un un SSN universalistico - anche se ultimamente anche da noi si è accumulata una serie di problemi, anche di sostenibilità) e non saranno i pochi impeti di altruismo di qualche pensionato italiano che si vuole rivolgere alla sanità pubblica tunisina a contribuire a rimpinguare i magri budget di cui questa dispone.

puggioni70

@Luis58

Amoreeeeee! Ginecologa e chirurgo

Sono con te!

Bravo!!!

AntoTunisia

@Dardo01 si tecnicamente non direi che se l'è andata a cercare, infondo non è che io sto a rigirarmi i pollici e di cavolate ne ho fatte e ne continuo a fare, il problema che no un bel po' di anni in meno, penso che arrivando a 70 dovresti iniziare a fare un bilancio, continuare con le cavolate ma con più attenzione perchè ragazzini non lo si è più. sai quante barche a vela girano per i mari del mondo con il capitano di turno morto e mummificato all'interno? Ogni tanto ne trovano qualcuna :( Semplicemente leggendo la storia di quel signore di Sousse mi si accappona la pelle per quante cavolate sono successe, sarebbe potuto andare a Kebili, a Sfax comunque quando si guida è buona cosa pensare a guidare e se si vuole fare altro come guardare il mondo che ci circonda la cosa migliore da fare è fermarsi, scendere, sgranchirsi le gambe e rilassarsi :)

Enrylanz

Post molto interessante e per chiarezza vorrei aggiungere un link per capire esattamente la legge in fatto di sanità e rientro in patria temporaneo in caso di necessità

Manco da molto su questo forum spero che sia possibile la segnalazione

https://fiscomania.com/assistenza-sanitaria-aire-guida/

Buona lettura

GuestPoster340

@Luis58 il ragionamento teorico e la metodologia sono importanti. Ma poi c e una evidenza empirica, i signori fatti.

Un connazionali ha avuto un incidente in moto e si è rivolto ad ospedali pubblici tunisini . Una odissea, un disastro.

Poi e andato in un ospedale privato tutto bene.

Il problema e il costo della clinica privata tunisina,  3 giorni di degenza 600 euro.

Bene per i pensionati ricchi ma male per i pensionati poveri.

Personalmente credo che il rientro in Italia sia necessario almeno per i pensionati poveri.

Escludo le assicurazioni private.

Dardo01

buongiorno a tutti

me l'hanno girato giusto ieri !


https://www.ilsole24ore.com/art/la-prop … o-AFAl7x7C

Luis58

Buongiorno a tutti,

Voglio precisare i termini del  mio ragionamento sperando che trovino accoglienza. Da anestesista rianimatore sto ai fatti, non ad evidenze empiriche. Se in Tunisia hai un problema grave, tempo dipendente non hai la possibilità nemmeno di salire sull'ambulanza. Lo stesso concetto vale anche in Italia. Se poi entriamo nelle patologie che possiamo differire, esempio un incidente di moto, qui vale sempre in medicina  la prassi di curare il problema nel suo immediato e poi di prendere in esame un trasferimento. Quindi stando ad un concetto espresso da alcuni ,dove mi devono portare se cado da una moto? Ma ti porteranno se disponi di un'assicurazione o puoi pagare in clinica , se no in ospedale se non disponi di queste garanzie. Qui non si discute di fronte a questi eventi dove, ma accettare le cure che ti propongono, perché un ritardo è pericoloso. Successivamente quando ti hanno stabilizzato vai  se questa è la tua decisione in Italia.Oppure altro scenario all'ambulanza dici di portarti all'areoporto per un rientro immediato? Fare di testa propria non salva la vita, la peggiora . In quei momenti il prezzo vale ben poco, i duecento euro al giorno in clinica se paragonati ai 1000 euro in clinica privata in Italia non è niente. Altro scenario chi fa esami in Tunisia e poi scopre di avere un problema grave. Il rientro in Italia passando dal p.s. presume una urgenza immediata, se no si viene dimesso e poi inizia la trafila per esami e le famose liste di attesa. Ma qui da medico che ne ha viste tante, pensiamo sempre che si possano bypassare con i nostri metodi, poco consoni al diritto alla salute. Ricapitolando se esiste una urgenza e mi dà tempo di rientrare, ok non discuto se sia una scelta etica, giusta, condivisibile.  Gradirei che non venga gettato fango sugli ospedali se essi non funzionano come vorremmo, per scelte politiche scellerate, e poi ne usufruiamo i servizi di alta professionalità che offrono in Italia. In Tunisia non siamo all'inferno della sanità, personalmente se dovessi scegliere seguirei un percorso dove mi diano garanzie nell'immediato, mi fiderei più del pubblico che del privato, e poi valutare altre opportunità. Chi ha un problema grave in Italia , costretto a restare per più di 90 giorni, come decide in seguito? Quindi non esiste una sanità dei poveri ed una dei ricchi, esiste la malattia e come affrontarla. Partire prevenuti sulla sanità tunisina, così come esserlo su quella italiana è il problema di fondo, ma quando poi ti capita come ti comporti? Non invidio chi può permettersi un ricovero in clinica, con le dovute accortezze, nella fattispecie non avrei problemi, ma ho imparato a ragionare che è meglio entrare in un ospedale pubblico con buone garanzie mediche, anche se con una pessima assistenza, che in uno privato bello e rassicurante dove la qualità degli interventi è opinabile. Vi saluto con questo pensiero: ognuno è libero di scegliersi le cure e i luoghi dove farli, ma non facciamo il solito processo al SSN italiano se poi diventa il miraggio per continuare a vivere. Le tasse pagate nel corso degli anni ci hanno regalato pur con i suoi difetti il servizio pubblico gratuito migliore d'Europa.  Al posto di un'assicurazione facciamoci amici sinceri, ci verranno incontro meglio di un pezzo di carta. Buona giornata.

puggioni70

@Luis58 ti manca una informazione. Il diritto all'assistenza sanitaria non solo in emergenza in Italia lo riacquisisci all'atto della presentazione alcomune della richiesta dunque è praticamente immediato

Astrubale

https://www.ilsole24ore.com/art/la-prop … o-AFAl7x7C


Proprio per gli iscritti AIRE.

Però mi sa vogliono troppi soldi dai residenti, all'estero.

Live in tunisia

Beh se fosse come scrivono nell'articolo, 1.500 Euro l'anno per riavere pieno accesso al SSN, conosco parecchie persone che lo farebbero di corsa. Altro che improbabili assicurazioni private!

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