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Rischi che corri se consumi droga e alcol mentre vivi all'estero

consommation d'alcool
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Scritto daAsaël Häzaqil 19 Dicembre 2024

Con l'intensificarsi della lotta al traffico di droga, quali sono le misure adottate dagli Stati per controllare droghe e alcolici? Il consumo di queste sostanze è punito in modo diverso, a seconda dei Paesi. Ecco cosa prevedono le leggi in materia, nel mondo.

Tolleranza zero per le droghe in Cina

La Cina applica una politica di tolleranza zero verso le droghe, con un controllo severo dei viaggiatori provenienti da Paesi come il Canada o la Thailandia, dove alcune droghe sono legali. Questa politica ha attirato l'attenzione internazionale quando Jochen Sengpiehl, un dirigente della Volkswagen, è stato arrestato dopo essere risultato positivo alla cocaina al ritorno dalla Thailandia. Ha dovuto scontare 10 giorni di carcere ed è stato poi espulso dalla Cina.

Questo incidente sottolinea i rischi che corrono gli stranieri che fanno uso di droghe in Cina, dove le pene vanno dalle multe, alla detenzione, fino all'espulsione e, nei casi più gravi, tra cui il possesso di oltre 50 grammi di qualsiasi droga, è prevista la pena di morte. Il semplice possesso è equiparato al traffico e le sanzioni si applicano indipendentemente dal fatto che la droga sia stata consumata, o meno, all'interno del Paese.

Il giro di vite si estende anche ai bar e ai club delle principali città, con un aumento dei controlli da parte della polizia a seguito di numerose segnalazioni. Anche il consumo di droghe in casa propria può comportare pene severe. La Cina ha inoltre vietato tutti i prodotti contenenti cannabidiolo (CBD) considerandoli alla stregua di stupefacenti, prevedendo pene che possono arrivare all'ergastolo in caso di produzione o traffico.

L'alcol è permesso

Il possesso e l'uso di droghe sono severamente puniti, ma l'alcol si può acquistare senza problemi. Non ci sono restrizioni sul suo consumo o possesso, ma si applicano comunque delle pene per i reati derivanti dall'uso di alcolici. Chi viene trovato in stato di ebbrezza in pubblico può rischiare la reclusione per disturbo della quiete pubblica o oltraggio al pudore. Diversi espatriati sono stati incarcerati per tali reati. La vendita di alcolici ai minori, inoltre, è severamente vietata.

Alcol e droghe: Rischi per gli espatriati

In molti Paesi, il possesso e il consumo di alcolici sono legali, ma la vendita di alcolici è vietata ai minori. I viaggiatori devono attenersi a norme specifiche quando portano alcolici in un Paese straniero: il Canada, ad esempio, mette a disposizione una mini-guida per i viaggiatori.

A differenza delle droghe, l'alcol non è considerato una sostanza illecita ed è parte integrante di molte culture: Il vino e lo champagne francesi, il sakè e la birra giapponesi, il soju e il makgeolli coreani, il rum caraibico e il whisky scozzese sono bevande che fanno parte delle tradizioni popolari, simbolo di festeggiamenti e incontri sociali.

Ad ogni modo, il disturbo della quiete pubblica legato all'uso di alcolici, come il consumo eccessivo, la guida in stato di ebbrezza e il comportamento aggressivo, sono reati perseguibili. A seconda del Paese, gli espatriati potrebbero rischiare multe, carcere e persino l'espulsione. Gli espatriati devono essere consapevoli che un passo falso, come il disturbo dell'ordine pubblico, può mettere a rischio il loro status di residenza, e comportare il rifiuto del rinnovo del permesso di soggiorno.

Paesi che vietano o limitano il consumo di alcol

Nei Paesi a maggioranza musulmana il consumo di alcol è fortemente limitato o vietato. In nazioni come il Kuwait, l'Iran, l'emirato di Sharjah negli Emirati Arabi Uniti, l'Afghanistan, la Mauritania e l'Arabia Saudita, l'alcol è tassativamente vietato anche se, di recente, ci sono stati dei cambiamenti. Alcuni mesi fa, Riyadh ha aperto un supermercato che vende alcolici, ma esclusivamente a diplomatici stranieri e sotto stretto controllo. Sebbene le autorità saudite non abbiano commentato questo passo, gli analisti lo considerano un segno di cauta apertura volto ad attirare gli stranieri influenti e a frenare il contrabbando di alcolici. Per tradizione, ai diplomatici di queste regioni è permesso importare alcolici, in quantità limitate, attraverso un servizio dedicato.

L'atteggiamento nei confronti dell'alcol varia anche all'interno di uno stesso Paese. In Nigeria e in Sudan, il divieto di bere alcolici riguarda solo i musulmani, consentendo ai non musulmani di consumare liberamente alcolici. Il Pakistan presenta uno scenario più complesso: nonostante il divieto ufficiale di consumare alcolici, la produzione locale è tollerata e il Paese ha anche un suo birrificio, che contribuisce notevolmente all'economia nazionale. Ufficialmente, solo i non musulmani adulti possono acquistare e consumare alcolici, ma in è risaputo che anche l'élite musulmana è una consumatrice abituale.

Divieto di bere alcolici: Diminuiscono le restrizioni in alcuni territori musulmani

Sono diversi i Paesi musulmani che stanno gradualmente allentando le norme sugli alcolici, soprattutto per attirare i turisti stranieri. A Dubai, ad esempio, i non musulmani di età superiore ai 21 anni possono acquistare alcolici in locali autorizzati e consumarli in aree designate come hotel, bar e ristoranti. Anche in Marocco i non musulmani possono acquistare e bere alcolici nei luoghi preposti. Il Ministero della Giustizia marocchino ha proposto una legge, nel 2022, per estendere questi privilegi anche ai cittadini musulmani.

Nonostante questi cambiamenti, è importante notare che in tutti i Paesi musulmani le pene per la violazione delle leggi islamiche sull'alcol rimangono severe, e possono includere punizioni fino alla pena di morte.

Uso di droghe: Dalla tolleranza zero a qualche eccezione

Le varie nazioni nel mondo concordano nell'adottare una politica rigorosa contro l'uso di droghe, con sforzi condivisi per combatterne il traffico. Ma non tutti i Paesi hanno la stessa visione a riguardo: alcuni mantengono leggi severe contro le droghe, mentre altri hanno iniziato a tollerare l'uso della cannabis o a distinguere tra uso terapeutico e uso ricreativo. Gli espatriati devono informarsi bene sulle leggi locali relative alle droghe, per assicurarsi di rispettare le norme vigenti.

Paesi che legalizzano l'uso della cannabis

Recentemente, alcuni Paesi hanno deciso di depenalizzare la cannabis. Tra questi ci sono Canada, Thailandia, Malta, Lussemburgo e Germania. In queste destinazioni gli espatriati possono ora acquistare legalmente fino a 25 grammi di cannabis al giorno. Anche la coltivazione personale è stata depenalizzata. Malta, Canada e Lussemburgo consentono anche la coltivazione e l'uso ricreativo della cannabis.

I Paesi Bassi, da tempo conosciuti per la posizione liberale nei confronti delle droghe “leggere”, hanno ufficializzato le loro politiche nel dicembre 2023. Sebbene in precedenza molti visitatori pensassero che l'acquisto e l'uso di droghe fosse pienamente legale, la nuova legge ora regolamenta ufficialmente queste attività, anche se in via sperimentale, e la coltivazione personale è ancora vietata.

Nel febbraio del 2024, poco più di un anno dopo aver depenalizzato il consumo di cannabis a scopo ricreativo, la Thailandia ha fatto marcia indietro, limitandone l'uso solo a scopi medici.

Focus sul Canada

Il Canada ha depenalizzato l'uso della cannabis sul territorio nazionale, ma è illegale entrare o uscire dal Paese con la cannabis, compresi gli estratti contenuti in prodotti alimentari o articoli a base di cannabidiolo. L'unica eccezione è rappresentata dalla cannabis terapeutica, che deve essere autorizzata da Health Canada. Le persone che ne fanno uso a scopo medico devono dichiarare il possesso di cannabis alla frontiera attraverso la Canada Border Services Agency, per evitare problemi con la legge.

Il trasporto di droghe illegali attraverso il confine canadese è severamente vietato. Il governo canadese sottolinea che la non conoscenza delle leggi, o il fatto di essere stranieri, non sono una scusa accettabile. I cittadini stranieri sorpresi in possesso di sostanze illegali possono rischiare una pena detentiva che va dai 3 ai 7 anni, che può ridursi in caso di prima infrazione.

Alcol e droghe all'estero: Cosa devono sapere gli espatriati

Gli espatriati non devono pensare che la mancata conoscenza delle leggi di un Paese straniero li protegga: non è una scusa valida. Gli espatriati devono fare particolare attenzione in luoghi più "esposti" come bar e discoteche.

Camminare per strada con una bottiglia aperta di una bevanda alcolica in mano può comportare delle sanzioni. Anche in luoghi senza restrizioni esplicite, è bene osservare e imitare i costumi locali. Nei Paesi che vietano o limitano l'uso di alcolici, è fondamentale che gli espatriati consumino alcolici solo nelle aree legalmente consentite.

È necessario prestare particolare attenzione ai prodotti contenenti cannabidiolo (CBD), come caramelle, tè, creme e sigarette elettroniche. Questi prodotti sono sempre più popolari ma in molti luoghi possono essere classificati come droghe. Per evitare complicazioni legali, è meglio evitare di viaggiare con questi prodotti.

Vita quotidiana
A proposito di

Ho una laurea magistrale in Giurisprudenza - Scienze Politiche e un diploma del Japanese Language Proficiency Test (JLPT) N2. Ho lavorato come addetta alla comunicazione. Ho oltre 10 anni di esperienza come web copywriter.

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