Salve Silvio, grazie per averci concesso quest' intervista. Da quanto tempo sei in Kuwait e dove ti trovi esattamente?
Sono arrivato in Kuwait nel luglio 2014 e vivo nel quartiere (o governatorato) Salmiya di Kuwait City.
Di cosa ti occupi a Salmiya?
Lavoro per una società italiana che ha venduto un radar all'aeroporto internazionale del Kuwait; io mi occupo di assistenza della parte software del radar.
È stato facile ottenere un permesso di lavoro? Potresti darci qualche informazione basata sulla tua esperienza?
Un'azienda straniera, per poter lavorare in Kuwait ha bisogno di uno "sponsor", ossia di una ditta del posto che fa da interfaccia con il cliente Kuwaitino.
Nel mio caso, la società italiana ha uno sponsor che si occupa di tutta la parte burocratica. Sono arrivato con un "visto commerciale" (di 1 mese) che mi era stato spedito prima della partenza. In realtà ci sono anche altri tipi di "visti"; c'è quello turistico che dura 3 mesi e quello di lavoro che dura 2 mesi. Questo vuol dire che prima della scadenza del visto (1 mese per quello commerciale, 2 per quello di lavoro e 3 per quello turistico), bisogna uscire dal Kuwait. Per i primi 3 mesi, alla scadenza del visto, sono uscito dal Kuwait e rientrato successivamente con un nuovo visto (fornitomi sempre dallo sponsor).
Nel mio caso il tipo di visto è stato deciso dal cliente Kuwaitino, perché per poter avere il permesso ad entrare nella zona riservata dell'aeroporto, non potevo avere un visto turistico. Per questa "rigida regola" e per il fatto che per i primi 3 mesi ero "in prova", ogni mese sono dovuto uscire dal Kuwait e rientrarci successivamente. Ottenere il visto d'entrata, per me non è stato un grande problema.
Come giudichi il costo della vita a Salmija?
Il costo della vita in Kuwait dipende dallo stile di vita a cui si è abituati. Il costo maggiore è quello dell'affitto della casa ed eventualmente dell'auto, perché per mangiare il costo è paragonabile a quello in Italia.
Salmiya è un quartiere dove ci sono molti centri commerciali e ristoranti di tipo occidentale e, a detta delle persone del posto, è uno dei quartieri migliori e forse anche per questo gli affitti delle case sono più alti. In realtà anche qui ci sono palazzi (essenzialmente grattacieli) dove vivono persone di un certo ceto sociale (occidentali e non) e palazzi più "popolari" dove vivono persone che provengono dall'Asia o dall'Egitto che, non guadagnando molto, sono costretti a vivere in molti in uno stesso appartamento.
Il costo di un appartamentino con 1 camera da letto in Salmiya si aggira intorno ai 350-450 dinari (1 dinaro sono circa 3 euro); so che in altri quartieri con la stessa cifra si hanno 2 camere da letto.
L'affitto di un'auto di media cilindrata si aggira sui 150-200 dinari. Il taxi da Salmiya all'aeroporto (25 Km circa) costa 4-5 dinari.
Al ristorante si spende mediamente intorno ai 10 dinari, anche se ci sono i take away o i locali tipici asiatici in cui si spende sui 4-5 dinari.
Il caffè italiano (tipicamente Illy) è intorno a 1 dinaro.
Al supermercato, 300 grammi di pane arabo costa 50 fils (1 dinaro sono 1000 fils), ossia 0.15 €; 1 litro di latte fresco costa 400 fils (circa 1,2 €); 1 kg di arance circa 500 fils (1.5 €). Quindi, tipicamente i prezzi dei generi alimentari sono molto simili a quelli che si trovano in Italia, in città come Roma.
Il mercato del lavoro locale è aperto agli stranieri? Quali sono i settori trainanti?
Qui ci sono molti palazzi e strade in costruzione ma vedo che la maggior parte delle maestranze è di origine asiatica. Per il resto non saprei dire, perché io sono stato "catapultato" qui e non conosco ancora bene se ci sono settori trainanti; da quello che vedo, sicuramente il settore delle costruzioni è in fermento.
Paese che vai, usanze che trovi: c'è un'abitudine locale che ti ha maggiormente colpito?
Ci sono due abitudini che mi hanno colpito maggiormente.
Una è l'uso indiscriminato dell'auto per fare ogni cosa e l'altra è la totale mancanza di una mentalità ecologica.
Per comprare un pasto "take away" o una bibita, ci si ferma con l'auto vicino al ristorante, un cameriere si avvicina, prende l'ordinazione e porta il pranzo in auto; la famiglia resta in auto, prende il pasto o la bibita e percorre le grandi strade che ci sono in Kuwait, mangiando o bevendo in auto. Anche prelevare i soldi al bancomat viene fatto seduto comodamente in auto: ci si avvicina ad uno sportello, si digita il codice e si preleva stando seduto in auto. Infatti spesso si vedono file di automobili vicino a degli sportelli bancomat. Naturalmente ci sono anche i classici ristoranti, bar e sportelli bancomat a cui siamo abituati noi.
Un'altra abitudine che ho notato, è la totale mancanza di senso ecologico; durante le belle giornate (e qui ce ne sono tante), spesso tutta la famiglia va sulle larghe spiagge o sui prati verdi, mette a terra un tappeto o una coperta, e si piazza con tante cose da mangiare e bere; quando vanno via, lasciano in giro tutti i residui di cibo, bottiglie e altro. Questo succede anche sulle spiagge, per cui il mare, che teoricamente non è sporco, si riempie di avanzi di cibo e bottiglie di plastica. Inoltre, quando si fa la spesa al supermercato, alle casse ci sono persone che mettono nelle buste di plastica le cose acquistate (una o due cose per ogni busta): questo vuol dire che torni a casa con tante di quelle buste di plastica che devi buttarle.
La sanità come funziona? Ci si può affidare alle strutture pubbliche in caso di necessità o consigli di rivolgersi al settore privato?
Su questo punto non posso dire molto perché ho avuto poca esperienza. L'unica differenza che ho notato è la seguente: quando sono stato in Italia a fare una serie di analisi per poter richiedere la residenza in Kuwait, ho impiegato quasi 3 settimane per farle (raggi X e risposte, analisi di laboratorio e risposte).
Qui, una persona incaricata dallo "sponsor" mi ha accompagnato nelle varie strutture pubbliche a fare le stesse analisi che avevo fatto in Italia; tempo totale impiegato: 6 ore (dalle 9 alle 15). Ho notato anche che ci sono molte cliniche e opedali privati, ma sinceramente non ho avuto (per fortuna) ancora modo di utilizzarli. Per quel che riguarda la sfera sociale, siete riuscito a creare una rete di amicizie? Esistono circoli per gli espatriati? Sto cercando di creare una rete di amicizie con persone del posto, ma non è facile. Non ho notizie di circoli per espatriati. Ho anche chiesto all'Ambasciata Italiana, ma non ho saputo niente.
Le due facce del Kuwait: come descriveresti i diversi aspetti della tua esperienza?
Sono in Kuwait per lavoro da 8 mesi ed in effetti ho notato una notevole differenza nello stile di vita.
Qui si percepisce l'assenza di "regole" in molte cose e una certa "rigidità" in altre. Noto una differenza tra quello che si può fare in "pubblico" e quello che si fa in "privato".
Ho visto il diverso modo di trattare un "occidentale" rispetto ad un "asiatico" o un "arabo" di altra nazione.
Decidere di venire in Kuwait non è facile, ci vuole molto spirito di adattamento, specialmente se si viene da soli.
In compenso lo stile di vita è più rilassante, il clima è gradevole (ad eccezione dei mesi estivi), si sente una maggiore sicurezza (non c'è criminalità).
Cosa intendi per mancanza di regole e rigidità, spiegaci meglio...
Quando parlo di mancanza di regole e rigidità, mi riferisco alla vita sociale. Ad esempio, guidare l'auto in Kuwait è pericoloso perché vedi sfrecciare auto a velocità sostenuta, attraversare i semafori con il rosso (dove non ci sono telecamere), tagliarti la strada perché per girare a sinistra si posizionano sulla corsia destra estrema, alle rotatorie non ci si ferma. Come pure l'assenza di semafori per i pedoni (a parte qualche rara eccezione) è sintomo che non esistono regole stradali. Anche parcheggiare l'auto in qualunque posto lungo la strada è senza regole: molte strade larghe diventano "strette" perché le auto sono parcheggiate in modo disordinato su entrambi i lati della strada.
La mancanza di regole le ho notate anche in ambiente lavorativo: per il mio lavoro ho avuto la necessità di "sdoganare" all'aeroporto una apparecchiatura elettronica. Per poterlo fare, ci sono volute molte file, tante firme da vari uffici, ed alla fine per averla l'ultimo addetto non sapendo di cosa si trattasse (o perché gli ero antipatico) non lo ha voluto consegnare in barba a tutte le precedenti autorizzazioni. Ho saputo successivamente (da colleghi Kuwaitini) che questo è un comportamento normale: se capita un funzionario a cui non sei simpatico o ha dei suoi problemi, ti crea tante difficoltà senza preoccuparsi delle autorizzazioni già avute. Il loro motto è "in shalla" (non so come si scrive) e risolvono tutto.
Su altre cose, invece sono molto rigidi, nel senso che non ammettono che si facciano certe cose "pubblicamente", ad esempio un semplice saluto tra un uomo e una donna non è possibile farlo con una stretta di mano o, come si fa da noi, con un bacio sulla guancia.
Chiaramente ci sono i pro e i contro per tutte le cose.
I tuoi progetti per il futuro...
Spero di tornare presto in Italia; per me questa è solo una opportunità temporanea di lavoro. Avendo la residenza in Kuwait, si pagano le tasse del posto, ossia ZERO. Si, è vero, qui non si pagano tasse! Questa è stata l'unica molla che mi ha spinto a venire in Kuwait.
A fronte della tua esperienza, c'è qualcosa che è assolutamente necessario fare prima della partenza (ad esempio stipulare un'assicurazione sanitaria privata) oppure portare con sè dall'Europa?
Io non ho fatto assolutamente niente prima di partire, se non quello di portarmi vestiti leggeri per l'estate e successivamente vestiti pesanti per l'inverno.
Nei mesi di gennaio e febbraio anche qui fa freddo (arriva anche a zero gradi); può sembrare strano ma è così. In estate la temperatura si aggira sui 50 gradi, ma è un clima secco, per cui il calore si percepisce meno. L'unica cosa che mi sono portato dall'Italia è la moca per fare il caffè (il caffè italiano si trova anche qui, anche se costa 4 volte di più).
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