La crisi sanitaria ed economica che ci ha investiti ha causato un aumento dei prezzi a livello globale. Alcuni paesi hanno però trovato dei modi per fronteggiare il problema. Ad Abu Dhabi, ad esempio, le autorità stanno investendo massicciamente nell'industria agroalimentare per incrementare la produzione locale. Svezia e Olanda sono le nazioni meno colpite dall'inflazione.
Diminuzione del costo della vita negli Emirati Arabi Uniti
Per rilanciare la sua economia dopo la crisi, Abu Dhabi farà affidamento su talenti stranieri. Ricordiamo che i paesi del Medio Oriente oggi soffrono a causa dell'esodo di molti espatriati. Questa situazione ha avuto un forte impatto sull'economia locale. Allo scopo di far tornare gli stranieri, le autorità stanno lavorando per abbassare i costi dell'istruzione, degli alloggi e delle attività per il tempo libero. Prevedono inoltre di iniettare fondi nei settori della ricerca e dell'industria agroalimentare. Un budget di 100 milioni di dollari è già stato destinato alle aziende che vogliono investire nello skyfarming.
È interessante notare che città note per l'elevato costo della vita, come Dubaï e Abu Dhabi, scendono al 23° e al 39° posto della classifica Mercer.
Le destinazioni più care nel 2020: Hong-Kong in testa
Secondo l'ultimo studio del Mercer, Hong Kong è la città più costosa al mondo per gli espatriati. Quest'anno Achgabat, la capitale del Turkmenistan, figura in seconda posizione, seguita da Tokyo, Zurigo, Singapore, New York, Shanghai, Berna, Ginevra e Pechino. Questa classifica tiene conto dei prezzi di oltre 200 prodotti e servizi, inclusi affitto, trasporto, tempo libero e generi alimentari, in 400 città nel mondo. Tra le destinazioni più economiche ci sono Tashkent (Uzbekistan), Bishkek (Kyrgyzstan), Windhoek (Namibia) e Tunisi.
Il Cairo, al 126 ° posto, è più economico di Tel Aviv, per esempio. In Africa, a N'Djamena, capitale del Ciad, i prezzi sono in aumento mentre Tunisi sta diventando la città più economica del mondo per gli espatriati.
La situazione sembra più favorevole per gli espatriati in Europa, principalmente in Italia e in Francia, a causa della crisi che la zona euro ha dovuto affrontare dalla fine del 2019. Parigi e Milano stanno diventando più convenienti, così come Francoforte. Londra, al 19° posto della classifica, mantiene il suo status di città costosa.
Per quanto riguarda le Americhe, New York rimane la destinazione più cara degli Stati Uniti, seguita da San Francisco e Los Angeles. Ottawa, Toronto e Vancouver sono diventate più convenienti nell'ultimo anno, così come San Juan, San José e Montevideo in Sud America.
Variazioni di prezzo post-COVID-19: Svezia e Paesi Bassi i meno colpiti
Un sondaggio condotto dalla società Ipsos rivela che i prezzi di prodotti, servizi, e generi alimentari, hanno subito un incremento significativo in venti paesi durante la crisi del COVID-19. Secondo i risultati, i maggiori aumenti sono stati rilevati in Argentina, Sudafrica, Messico, Turchia, Cile e Belgio. Complessivamente, oltre la metà degli intervistati ritiene che i prezzi di generi alimentari e mobili per la casa siano aumentati negli ultimi mesi.
La maggior parte degli intervistati in Turchia, Cile e Malesia indica che i prezzi delle bollette, tra cui acqua, luce, riscaldamento, aria condizionata e telefono/internet, sono saliti alle stelle. In aumento anche costi di prodotti e servizi per l'igiene, dell'assistenza sanitaria e di attività legate al divertimento. Di contro, un quarto degli intervistati in Ungheria e Corea del Sud ritiene che i prezzi siano scesi dall'inizio della crisi, opinione condivisa da molti residenti in Giappone e in Russia..
La metà degli intervistati in Svezia e nei Paesi Bassi informa che i prezzi sono rimasti pressoché invariati, il che suggerisce che l'impatto della crisi sui rispettivi mercati è stato contenuto.
Cosa aspettarsi dopo la crisi?
La crisi sanitaria ha avuto un impatto a lungo termine sul mercato immobiliare mondiale. Come conseguenza della chiusura delle frontiere, e del calo record nel mercato della mobilità internazionale, i prezzi degli immobili sono in caduta libera in Australia, Regno Unito ed Emirati Arabi Uniti. Dato che l'offerta sembra superare di gran lunga la domanda, i governi stanno implementando strategie per incoraggiare gli investimenti. Tra le misure adottate figurano prestiti bancari a basso tasso di interesse e riduzioni delle spese amministrative. Il Regno Unito ha scelto di ridurre l'aliquota dell'imposta sulla proprietà per dare ai giovani la possibilità di inserirsi nel mercato immobiliare britannico. Tuttavia, la graduale riapertura delle frontiere potrebbe rapidamente invertire la situazione.
I Paesi Bassi sembrano essere l'unico paese il cui mercato immobiliare non ha subito ripercussioni negative a causa del COVID-19. Negli ultimi mesi i prezzi sono addirittura aumentati di circa l'8,8%. I Paesi Bassi hanno uno dei mercati immobiliari più saturi d'Europa, ma in costante richiesta. Per soddisfare la crescente domanda, nel 2019, il governo olandese ha incrementato il numero di cantieri nelle principali città. Attualmente, il prezzo medio delle abitazioni è di circa 380.000$. Anche in Francia i costi della case nuove in città come Parigi, Marsiglia, Lione e Tolosa non sono diminuiti durante la crisi. A Parigi i prezzi vanno da 361.400 euro per un monolocale a 785.600 euro per un appartamento di 3 stanze.