Barbara ha al suo attivo due esperienze di espatrio, ama viaggiare e uscire dalla sua zona di comfort. La prima volta si è trasferita nel 2006 per seguire il marito a São Paulo, in Brasile. “Lavoravo alla reception di una nave da crociera, così come il mio futuro marito brasiliano. Faceva parte della band che suonava proprio davanti alla mia scrivania. Il suo contratto sarebbe finito prima del mio così, dopo qualche appuntamento, mi chiese di seguirlo nel suo paese, alla scadenza del mio contratto. Ho accettato senza pensarci due volte e qualche mese più tardi mi imbarcai per San Paolo, per seguire il mio cuore".
Nel dicembre 2010, Barbara e suo marito hanno deciso di trasferirsi in Europa per lavorare insieme ad alcuni progetti in ambito artistico, pensando che l'Europa fosse più adatta per sviluppare le loro idee. Lei ha trovato immediatamente un lavoro, e quello che doveva essere un soggiorno a breve termine per testare le acque, si è trasformato in un soggiorno a tempo indeterminato all'Aia, nei Paesi Bassi. Barbara è traduttrice ed interprete, e per tutta la durata del suo soggiorno in Brasile ha lavorato come insegnante di lingue. Ora continua ad insegnare svolgendo un ruolo chiave nel settore dell'istruzione.
Barbara ama l'aspetto della sicurezza nei Paesi Bassi, la struttura del paese e il fatto che i cittadini abbiano voce. “La politica qui è molto vivace. Ed è così facile (e gratuito) per le persone godersi gli spazi pubblici come i parchi e le spiagge. Si capisce subito che è una società che funziona". Ovviamente, a causa del Covid-19, anche la vita di Barbara è cambiata. Attualmente, il paese opera in regime di semi-blocco con un coprifuoco alle 21:00. Bar e ristoranti sono chiusi, sono aperti solo supermercati, farmacie e alcuni negozi. "Non frequento un bar da un anno. Una realtà completamente diversa dalla mia routine brasiliana, dove uscivo a ballare con gli amici quattro o cinque volte a settimana. Ora, svolgo molte attività all'aperto e spero di poter presto approfittare della straordinaria cultura musicale dal vivo che i Paesi Bassi hanno da offrire".
Le ho chiesto qual'è stata la sfida più grande di trasferirsi per seguire la persona amata. "Non l'ho vista assolutamente come una sfida, all'epoca avevo 25 anni ed ero pronta a vedere il mondo. La cosa difficile è stata trovare persone con cui relazionarmi. Quando sono arrivata in Brasile, tutti erano accoglienti e amichevoli ma diversi da me. Sentivo che nessuno poteva capirmi. Mi ci è voluto un po' prima di trovare persone sulla mia stessa lunghezza d'onda con cui condividere interessi comuni. Quando è successo, ho iniziato a sentirmi a casa e la mia vita ha preso senso".
L'espatrio, per Barbara, è un'opportunità per conoscere sè stessa “perché, ad ogni sfida, sei costretta a guardarti dentro. Ad ogni passo in più che fai per capire la cultura del paese che ti ospita, ti arricchisci un po'. Alla fine capisci che, al di là delle differenze, ci sono cose che ci accomunano come il valore dell'amicizia o il piacere di passare del tempo insieme in spiaggia".
Se sei una donna che si è appena trasferita per seguire il partner, Barbara avverte che all'inizio, quando tutto è nuovo, non sarà facile. Per goderti l'esperienza devi essere paziente e non forzare le cose: trova un lavoro o crea spazi per te stessa. “Ho sempre preso decisioni seguendo il mio cuore e il mio istinto. Ora che sono cresciuta, ascolto il mio cuore, il mio istinto e poi mi fermo a pensare. Se mi pare una scelta giusta, la perseguo. L'espatrio porta con sè tante sfide ma, se non ci provi, non puoi sapere come andrà a finire. Non si può prevedere il futuro. Ce ne siamo resi conto dopo lo scoppio della pandemia da coronavirus... e anche se resti nel tuo paese di nascita, non è detto che i tuoi piani vadano a buon fine".
Dato che questo è un articolo per la Giornata internazionale della donna, la conversazione tra me e Barbara ha toccato anche il tema dell'uguaglianza di genere in Brasile e nei Paesi Bassi. "In Brasile, individui e movimenti sociali stanno lavorando per apportare miglioramenti e vedere rispettati i diritti delle donne. Inoltre, c'è più visibilità per la comunità LGBTQ +. Tuttavia, quando vivevo lì, provenendo dall'Italia e da una famiglia di mentalità aperta, ero scioccata dalle reazioni delle persone quando, ad esempio, mi vedevano fuori con gli amici senza mio marito e si chiedevano come fosse possibile essere sposati ed uscire a ballare da sola. Spero che le cose ora stiano migliorando. Nei Paesi Bassi promuovono politiche basate sull'uguaglianza di genere e stanno attivamente lavorando per promuovere le donne in posizioni di leadership e a livello governativo. Certo, le cose possono sempre migliorare, ma questo è il miglior paese per l'uguaglianza di genere in cui abbia vissuto".
Chiedo a Barbara di raccontarmi cosa significa per lei la Giornata internazionale della donna. Mi dice: “In generale le celebrazioni non mi piacciono ma questa giornata la vedo come un'opportunità per fermarsi e pensare a cosa significa celebrare le donne, le nostre madri e le nostre nonne. Mia nonna è stata indipendente e lucida fino alla fine. Mia madre mi ha sempre incoraggiato a perseguire i miei progetti e a godermi la vita. La Giornata internazionale della donna è un'opportunità per pensare a loro e all'impatto che la loro dedizione ha avuto sulla mia vita e su quella delle persone con cui si sono relazionate.
Fermiamoci a pensare a sorella e amiche che sono vere compagne di vita. Come per qualsiasi festa, direi, mettete in pausa la vita frenetica e riflettete sul contributo straordinario che le donne che amate hanno sulla vostra vita, sulla vostra famiglia, e sulla società in generale. Ma ricordatevene ogni giorno, non solo oggi".
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