Abbiamo tutti sentito parlare del termine "shock culturale" e probabilmente lo abbiamo sperimentato in prima persona quando ci siamo trasferiti in un posto nuovo. La sensazione di sentirsi fuori luogo e a disagio varia da persona a persona: c'è chi l'avverte per poche ore, o per qualche giorno, e chi invece non riesce a scrollarsi di dosso questo spiacevole stato d'animo. Anche la destinazione di espatrio gioca un ruolo importante.
Il termine "shock culturale" viene utilizzato principalmente quando si viaggia o ci si trasferisce all'estero, ma può verificarsi anche quando si torna a casa. In questo caso viene definito “shock culturale inverso”.
Che cos'è lo shock culturale inverso?
Lo shock culturale inverso può essere definito come la sensazione di disagio che si prova quando, dopo aver vissuto molto tempo all'estero, si ritorna in patria. Le ragioni per cui una persona avverte questo stato d'animo sono la mancanza delle abitudini quotidiane e la perdita del senso di appartenenza.
Oltre alla mancanza di familiarità con l'ambiente circostante, spesso entrano in gioco altri fattori:
Distacco dagli amici d'infanzia
I tuoi amici sono andati avanti con la loro vita e hanno fatto esperienze diverse dalle tue. Questo non significa che vi siate irrimediabilmente persi, ma semplicemente che, nel corso degli anni, le dinamiche che vi legavano sono cambiate: perchè tu, in primis, non sei più lo stesso di quandi sei partito.
Sei cambiato
Trascorrere un periodo all'estero ti cambia, indipendentemente da quanto distante ti abbia portato il viaggio. Sei stato costretto ad adattarti a un nuovo stile di vita e a una nuova cultura, sei uscito dalla tua zona di comfort e hai conosciuto nuova gente. Potresti aver trascorso molto tempo da solo prima di fare delle amicizie e questo ti ha permesso di guardarti dentro. Non importa quale sia l'esperienza che hai vissuto: non sei più lo stesso. Di conseguenza, potresti aver perso familiarità con i posti dove sei cresciuto.
Il modo in cui guardi alla tua città è cambiato
Viaggiare ci porta alla scoperta al mondo e, di conseguenza, potrebbe farci mettere in discussione le convinzioni e le abitudini che abbiamo sempre avuto. Molti di noi, quando rientrano in patria, faticano ad adattarsi alle vecchie abitudini legate allo stile o alle condizioni di vita; anche il modo di pensare dei compaesani o della famiglia potrebbe non collimare più con il nostro. Ci sentiamo quindi fuori posto.
I sintomi dello shock culturale inverso
Se ti manca la vita che ti sei lasciato alle spalle, hai difficoltà a riadattarti e a riallacciare i rapporti con amici e parenti, forse proverai uno o più di questi sintomi:
- Noia
- Irrequietezza
- Tristezza
- Incertezza
- Solitudine
- Perdita del senso di appartenza
- Depressione
Secondo il libro "The Art of Coming Home" di Craig Storti, ci sono diverse variabili che incidono sulla severità dei sintomi appena descritti:
- Rientro volontario contro rientro involontario, dove quello involontario incide negativamente sullo stato d'animo
Rientro previsto o inatteso, dove quello imprevisto è più duro da gestire
Età. Il rientro è meno traumatico per le persone più adulte e che hanno maggiore esperienze di vita
Non si tratta del primo rientro a casa. La prima volta di solito è la peggiore
Durata del soggiorno all'estero. Più lunga è la permanenza, più duro è rientrare
Livello di interazione con la cultura del paese ospitante. Maggiore il coinvolgimento, più forte è lo shock culturale inverso
Ambiente dove si rientra. Più le persone sono solidali, più facile sarà riambientarsi
Grado di interazione con il paese di origine durante il soggiorno all'estero. Se si è al corrente di quello che è successo nel corso del tempo, l'impatto negativo diminuisce
Differenza tra il paese di espatrio e quello natale. Un ampio scarto tra i due, accresce il senso di inadeguatezza
Come affrontare lo shock culturale inverso?
Il fatto che abbia già un nome dimostra che non sei l'unico che a sperimentare lo shock culturale inverso in questo momento. Avere a che fare con sentimenti di depressione e tristezza dopo il ritorno a casa è normale, ed è quindi importante essere pazienti con sè stessi. Concediti il tempo di riadattarti. Non avere paura di farti attraversare dal dolore per la perdita della tua vecchia vita: è l'unico modo per lasciarla andare. Mantieni vivi i ricordi sfogliando foto e video. Arreda la tua nuova casa con mobili e oggetti che ti diano conforto e goditi quelle piccole cose che la vita all'estero magari non ti concedeva.
Quando ti sei trasferito all'estero la prima volta hai dovuto fronteggiare delle sfide, le stesse con le quali ti stai scontrando adesso. Le risorse per superare questo momento difficile sono già a tua disposizione. E se proprio non ce la fai ad ambientarti e ti senti un pesce fuor d'acqua, inizia a pianificare il prossimo trasferimento, alla ricerca dello stile di vita che più ti aggrada.