Incertezza sul futuro, economia in crisi, tensioni a livello internazionale... La cronaca mondiale resta segnata da grandi incognite, mentre il Covid-19 continua inesorabile la sua strada.
Variante Delta e vaccinazione obbligatoria
E' passata poco più una settimana dall'annuncio della nuova strategia di Joe Biden per spingere milioni di cittadini a vaccinarsi (solo il 54,6% degli americani è completamente vaccinato), e lo Stato repubblicano dell'Arizona ha già intrapreso un'azione legale. L'obbligo di vaccinazione si estende ormai alla maggioranza della popolazione residente negli Stati Uniti: dipendenti pubblici, dipendenti del settore privato, operatori sanitari... 100 milioni di lavoratori sarebbero interessati dal provvedimento del Presidente, espatriati compresi. L'Arizona la considera una norma discriminatoria, che esonererebbe le persone entrate illegalmente nel territorio da qualsiasi obbligo di vaccinazione.
Biden ha revocato lo stato di emergenza nonostante il diffondersi della variante Delta. Gli Stati Uniti hanno finora registrato più di 660.000 decessi a causa del Covid-19, su una popolazione che supera i 333 milioni di abitanti.
La Francia ha introdotto la vaccinazione obbligatoria per i professionisti che lavorano in ambito sanitario. Dal 15 settembre il personale non vaccinato è stato sospeso, circa 3.000 dipendenti. Lo Zimbabwe sta inasprendo le regole per l'obbligo del vaccino. Oltre a funzionari e insegnanti, anche chi partecipa alle funzioni religiose deve, da ora in poi, essere vaccinato. Il provvedimento riguarda anche qualsiasi studente che voglia sostenere un esame, l'accesso al ristorante e ai mercati, la pratica di un'attività sportiva al chiuso. Tutte le sfere della vita quotidiana sono interessate da questo provvedimento che le Autorità reputano indispensabile per contrastare l'epidemia che, ad oggi, ha causato la morte a 4.551 persone. Lo Zimbabwe ha registrato un picco di contagi lo scorso luglio (più di 2.000 casi al giorno, scesi a 260 circa in questo momento). Solo il 13,2% della popolazione è completamente vaccinata, principalmente con vaccini prodotti in Cina, Russia e India, approvati dall'OMS, ma non dalla maggioranza dei Paesi occidentali. Australia, Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti sconsigliano ai propri cittadini di recarsi in Zimbabwe. Gli espatriati vaccinati che vivono sul territorio vedono complicarsi la loro situazione. Il vaccino Johnson & Johnson è stato appena immesso sul mercato ma lo Zimbabwe ha ancora bisogno di aiuto. L'Unione Europea prevede di inviare, entro la metà del 2022, più di 250 milioni di dosi supplementari.
Con l'entrata in vigore del nuovo decreto legge Draghi, a partire dal 15 ottobre, l'Italia introduce l'obbligo della certificazione verde Covid-19 sul lavoro per i dipendenti pubblici e privati, i lavoratori autonomi, i liberi professionisti e le partite Iva.
Le polemiche sul vaccino Moderna in Giappone
Yoshihige Suga non si presenterà alle prossime elezioni del PLD (Partito Liberal Democratico) previste per il 29 settembre. Il Primo Ministro giapponese, eletto appena un anno fa, getta la spugna. La sua gestione, durante la crisi del Covid-19, è stata giudicata insoddisfacente. Personaggio politico impopolare, la sua figura è stata di recente intaccata anche dallo scandalo delle dosi di vaccino non conformi. Il 16 agosto, i laboratori giapponesi hanno notato la presenza di corpi estranei nei lotti di vaccini Moderna importati dalla Spagna. Dieci giorni dopo sono state scoperte altre irregolarità; il Giappone decide quindi di sospendere la somministrazione di quasi 1,63 milioni di dosi ma la campagna vaccinale era già in corso. Due uomini sono morti dopo aver ricevuto la seconda dose di Moderna proveniente dal lotto incriminato. Il 30 agosto sono state ritirate dal mercato 1 milione di altre dosi. Allo stato attuale non ci sono prove che colleghino i due decessi con il vaccino. Solo il 46% dei Giapponesi è vaccinato. Una parte della popolazione vorrebbe tenere chiuse le frontiere. Solo i titolari di un visto (in corso di validità) possono entrare in Giappone in questo momento. Dall'inizio della crisi lo Stato ha sospeso il rilascio di ogni tipologia di visto.
La Thailandia riapre parzialmente le frontiere
Da luglio, la Thailandia sta gradualmente riaprendo. Attualmente in fase di sperimentazione, tre destinazioni, di cui una particolarmente frequentata dai turisti: Phuket (con Krabi e Ko Samui). Come funziona' I turisti vaccinati, su presentazione di un test negativo in ingresso, devono rimanere a Phuket per 7-14 giorni in attesa del risultato di un altro test PCR, eseguito dopo l'arrivo. Se è negativo, possono trascorrere altri 7 giorni a Krabi, previa presentazione di un "modulo di trasferimento" rilasciato dal loro hotel a Phuket, che riporta i risultati dei due test PCR negativi effettuati in loco. Per recarsi in un'altra destinazione thailandese, i viaggiatori dovranno fornire un terzo test negativo, unitamente a un modulo specifo, rilasciato dall'hotel dove soggiornano, che li autorizza a spostarsi sul territorio. Se il soggiorno a Krabi è inferiore a 7 giorni, i turisti hanno l'obbligo di tornare a Phuket. La Thailandia è aperta ai turisti internazionali ma nel rispetto stretto di alcune regole: vaccinazione obbligatoria e regolari test PCR con esito negativo. Nel frattempo, le Autorità thailandesi, che il 18 settembre hanno lanciato l'e-visa, estendono le misure restrittive fino al 30 settembre. Certe zone del Paese sono ancora chiuse ai viaggiatori stranieri.
Frontiere: cosa cambia da settembre
E' la domanda che tutte le persone desiderose di andare a vivere all'estero si stanno facendo: quali Paesi stanno riaprendo le frontiere'
La Malesia apre parte dei suoi confini solo alle persone vaccinate che possono recarsi sull'isola di Langkawi.
In Ottobre sarà la volta del Cile e parte del Vietnam, con accesso esclusivo all'isola di Phu Quo; la nazione auspica di rilanciare la sua economia grazie al turismo. A Novembre toccherà all'Indonesia ma solo se almeno il 70% della popolazione avrà ricevuto la prima dose del vaccino anti covid-19. In ogni caso, solo i visitatori completamente vaccinati avranno diritto di accesso.
I paesi asiatici hanno gli occhi puntati sulle misure adottate dalla Thailandia. Se avranno successo, potrebbero essere attuate in altre destinazioni nel mondo. Il Vietnam sta già seguendo il modello thailandese. Anche l'Argentina sta considerando di riaprire le frontiere, monitorando attentamente l'ingresso dei turisti.