Dall'inizio della pandemia, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha sollevato l'attenzione sui costi dell'assistenza sanitaria, soprattutto per quei Paesi che erano già in sofferenza. Le spese per le cure, già in aumento prima del Covid-19, sono cresciute notevolmente e gravano sul bilancio di tante nazioni. In questo contesto, che cifre devono sborsare gli espatriati, specialmente quelli che non hanno un'assicurazione privata?
Assicurazione sanitaria statale per gli espatriati
Le cure sanitarie non sono mai state così costose come in questo momento. I lockdown del 2020, che hanno interessato la quasi totalità nel mondo, hanno fatto alzare i prezzi. Il dott. Hans Henri P. Kluge, Direttore regionale dell'OMS per l'Europa, e la dott.ssa Natasha Azzopardi-Muscat, Direttore della Divisione delle politiche e dei sistemi sanitari nazionali, ritengono che l'intervento dello Stato sia fondamentale "per evitare gli errori del passato". Questi due medici, autori di un rapporto sulla spesa sanitaria in Europa, affermano che "le autorità dovranno investire più fondi pubblici nella sanità [...] anche se questa misura influirà negativamente sul bilancio della nazione. Bisogna recuperare i ritardi sulle cure causati dalla pandemia, mitigarne gli effetti negativi, contrastare la povertà, prepararsi a fronteggiare meglio l'avvenire".
L'Egitto ha raccolto l'appello e ha agito. Nell'ottobre 2021, Nabila Makram, Ministro di Stato per l'immigrazione e gli egiziani residenti all'estero, a seguito di una richiesta di aiuto di questi ultimi, ha introdotto un'assicurazione facoltativa. L'assicurazione consentirà loro di estendere la loro copertura sociale. In particolare, saranno coperti in caso di morte o di infortunio sul lavoro. Il costo da sostenere è di 300 lire egiziane (16,5€) e di 100 lire egiziane (5,5€) per il rinnovo annuale dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
La misura adottata dall'Egitto è senza precedenti. Per gli altri Paesi nel mondo resta invece il principio che il cittadino che vive e lavora all'estero stipuli un'assicurazione nel Paese ospitante (in genere obbligatoria quando si lavora) o si rivolga a organizzazioni private che operano in collaborazione con l'ente di previdenza sociale nazionale. Sembra essere ancora lontano il momento in cui ogni Stato offrirà ai suoi cittadini residenti all'estero un sistema di copertura adatto ai loro bisogni.
I paesi più cari in materia di copertura sanitaria
Nel 2021, gli Stati Uniti si sono riconfermati tra i paesi più cari in quanto a cure sanitarie. Una visita dal medico di base, con assicurazione sanitaria, costa in media 90$ (circa 78€) e 230$ (circa 200€) senza assicurazione. Nel 2020, l'assicurazione individuale di base costava circa 7.500$ all'anno (circa 6.500 € ). La copertura base per una famiglia costava 21.000$ (circa 18.100€). La pandemia ha aumentato i costi e ha allargato il divario tra le classi sociali.
L'assistenza sanitaria negli Stati Uniti è a pagamento. Il Paese assiste solo due tipologie di persone: quelle con più di 65 anni affette da disabilità grave (sistema Medicare) e quelle in situazione di precarietà (Medicaid). La riforma Obama Care, entrata in vigore nel 2013, aveva lo scopo di estendere la copertura sanitaria a tutti i cittadini. In un primo tempo inglobava anche gli espatriati ma non è più così. Se state per trasferirvi negli USA, verificare quale copertura sanitaria è disponibile nello Stato in cui andrete a vivere.
La Svizzera è il secondo Paese più costoso per quanto riguarda l'assistenza sanitaria. Una cura in day hospital senza affiliazione a LAMal, l'assicurazione sanitaria svizzera, costa tra 500 e 1000 franchi svizzeri (circa 472-944€). Un consulto presso un medico generico costa da 100 a 200 franchi svizzeri (circa 94-198€). Iscrivendosi a LAMal, gli espatriati possono beneficiare di una copertura che include visite mediche, farmaci con ricetta, costi ospedalieri e maternità. La tariffa da pagare dipende dal luogo di residenza dell'assicurato e dal numero dei figli a carico. Le franchigie variano tra 500 (472€) e +2.500 franchi svizzeri (2.360€ ). Vale la pena notare che anche i lavoratori frontalieri possono beneficiare di tariffe competitive.
La pandemia ha fatto impennare i costi anche in Quebec. Se andate a farvi visitare dal medico di base, o vi recate in pronto soccorso, dovete sborsare 322 dollari canadesi (circa 224€). Un intervento chirurgico a basso rischio vi costa 1.078$ (circa 752€). Per un soggiorno di 14 giorni in terapia intensiva (Covid-19) vi servono oltre 53.000 $, più di 37.000€. Le tariffe sono altrettanto elevate nel resto del Canada, dove una semplice visita medica può costare fino a 100$ (circa 70€).
La situazione non è migliore in Asia, soprattutto in Giappone, dove i prezzi per le cure non smettono di alzarsi. L'invecchiamento della popolazione e il basso tasso di natalità - 1,36 figli per coppia nel 2021, ne sono in parte la causa. Attualmente, l'assicurazione sanitaria giapponese (Kokumin Kenko Hoken per la popolazione in generale, Shakai Kenko Hoken per i lavoratori dipendenti) copre il 70% dei costi; il restante 30% è a carico del paziente. La copertura sanitaria in Giappone si basa sul reddito annuo. Una visita da un medico generico costa circa 5.000 yen (37,84€ ) e una visita specialistica costa 30.000 yen (circa 227€ ). Una visita di emergenza in orario notturno (generalmente non coperto dall'assicurazione sanitaria) può essere piuttosto oneroso. In questo caso ogni ospedale applica le proprie tariffe.
Questo aumento significativo della spesa sanitaria incoraggerà i paesi ad adottare lo stesso approccio dell'Egitto? Sempre più espatriati chiedono maggior sostegno da parte del loro paese d'origine, soprattutto dopo il Covid-19. Altri scelgono di avvalersi della copertura sanitaria nel paese ospitante e/o di stipulare un'assicurazione a pagamento. In ogni caso, la salute e soprattutto l'accesso alle cure rimangono una delle principali sfide della nostra società, indipendentemente dalla pandemia.