Un sondaggio condotto da Expat.com su oltre 8.000 espatriati nel mondo ha rilevato che l'aumento del costo della vita ha seriamente compromesso l'espatrio: il 30% degli intervistati è stato costretto a tornare in patria. Ma il bilancio non è completamente negativo. Ecco i risultati della nostra indagine.
Secondo i dati che abbiamo raccolto, nel corso di quest'anno il 30% degli espatriati ha scelto di tornare nel proprio paese d'origine a causa dell'aumento del costo della vita nella destinazione di espatrio. La maggior parte degli intervistati è originaria di Algeria, Marocco, Arabia Saudita, Regno Unito e Francia. I settori che hanno subito un'impennata nei prezzi sono quello alimentare, immobiliare e delle spese domestiche (bollette). Analizzando le risposte che ci hanno dato gli espatriati durante il sondaggio, abbiamo notato che un altro fattore che li ha spinti a fare le valigie è stata la mancanza di lavoro. Il 15% ho dichiarato di essere disoccupato. Altri hanno affermato di aver lasciato il paese di espatrio perchè non riuscivano più a coprire le spese.
Il 74,80% ci informa che il costo della vita è effettivamente aumentato nel loro paese di espatrio, ma tra questi solo il 30% è tornato nella destinazione di origine. Vivevano principalmente in Arabia Saudita, Francia, Algeria, Marocco e Tunisia. L'81,10% rimarca il fatto che l'aumento dei prezzi abbia interessato soprattutto i generi alimentari, le bollette, gli immobili e i trasporti. Secondo il 34%, la causa è da addebitarsi al Covid-19 mentre il 44,51% afferma di non conoscerne le ragioni. Tra quelli che hanno deciso di restare a vivere all'estero, la maggior parte fa sapere che questa impennata nei costi ha avuto un impatto negativo sulla loro qualità di vita.
Tendenza opposta in altre destinazioni come Thailandia, Singapore e Messico dove il 25% degli espatriati rileva una diminuzione del costo della vita sia in generale sia in determinati settori. Gli intervistati parlano di un calo di prezzi per immobili, alimenti, tempo libero e istruzione. All'interno di questa fetta di audience, il 56,88% fa sapere che in questo periodo il loro standard di vita è migliorato. Un dato interessante in questo periodo di pandemia.
Tra i partecipanti, il 26,73% segnala di non aver notato un aumento del costo della vita nel corso di quest'anno. Vivono principalmente in Belgio, Spagna e Senegal.
Il profilo degli intervistati
Il sondaggio è stato condotto nei mesi di settembre e ottobre 2021 e ha coinvolto 8.000 espatriati nel mondo. Il 34,39% ha un'età compresa tra 25 e 40 anni, il 30,39% tra 40 e 60 anni e il 25,63% ha più di 60 anni. Il 27% ha un lavoro, il 17,12% è in pensione e il 9,85% sono imprenditori. I profili che hanno partecipato sono principalmente francesi (51,16%), americani (17,05%) e britannici (11,21%).