Cina: gli studenti internazionali sono tornati, ma a determinate condizioni

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Scritto da Asaël Häzaq il 05 settembre, 2022 - Modificato 07 settembre, 2022
Gli studenti internazionali possono ufficialmente rientrare in Cina dopo più di due anni di blocco. E' un segnale che le cose stanno tornando alla normalità? Non proprio, perchè le frontiere si sono aperte solo per alcuni, ma non per tutti.

Le frontiere cinesi aprono agli studenti internazionali?

Negli ultimi mesi, tutto si è mosso velocemente. Il 21 luglio scorso, il Premier Li Keqiang ha detto che riaprirà le porte agli studenti internazionali. Non ha però informato una data precisa

In teoria, i confini della Cina restano chiusi. Di fatto, solo qualche gruppetto  di studenti stranieri è riuscito ad entrare. In una conferenza stampa del 22 marzo, Wang Wenbin, portavoce del Ministero degli Affari Esteri, illustrava la strategia in atto per accogliere nuovamente gli studenti internazionali. In quel periodo, avevano accesso sul territorio cinese solo quelli provenienti dalla Thailandia, dal Pakistan e dalle Isole Salomone. Wang Wenbin diceva: "[...] Sotto stretto controllo, il governo sta coordinando il ritorno in Cina di un piccolo numero di studenti stranieri, monitorando lo sviluppo della situazione epidemica internazionale e valutando le necessità specifiche di ogni studente".

Ritorno degli studenti stranieri in Cina con il contagocce?

A pochi giorni dall'annuncio del Primo Ministro, si è tenuta un'altra conferenza stampa. Ai giornalisti che chiedevano dettagli sulle date di riapertura, Wang Wenbin l'ha tirata per le lunghe, parlando dell'importanza della cooperazione internazionale, dell'apertura e degli scambi... ma non ha dato una risposta precisa: "[...] invitiamo gli studenti stranieri a tornare in Cina per riprendere gli studi, e prenderemo le disposizioni necessarie". 

Finalmente, il 24 agosto, il Primo Ministro ha confermato che gli studenti stranieri sarebbero potuti tornare in Cina. Ma l'annuncio riguarda solo gli studenti che soggiornano per un lungo periodo. Prima del Covid, la Cina accoglieva ogni anno un gran numero di studenti stranieri. Parliamo di 500.000 nel 2019. Una cifra che colloca la Cina al quinto posto tra i Paesi più gettonati per gli scambi universitari dopo Stati Uniti, Regno Unito, Australia e Canada. 

Studenti internazionali bloccati

Gli studenti internazionali, in questi ultimi due anni, non si sono dati per vinti, malgrado le difficoltà che hanno dovuto affrontare. La notizia che il governo cinese aveva ripreso a processare le richieste di visto, ha fatto scalpore sui social media. Molti giovani, a causa della politica "zero Covid" della Cina, sono stati costretti a interrompere bruscamente gli studi. Uno studente del Ciad ha dichiarato a RFI (Radio France Internationale): "La riapertura è una buona notizia per chi è rimasto bloccato fuori dalla Cina per due anni e mezzo". Le università cinesi hanno organizzato corsi online per garantire la continuità degli studi, ma questo non è stato sufficiente. "Noi studenti di ingegneria e di medicina abbiamo bisogno di lezioni pratiche, quelle online non sono sufficienti. Non abbiamo una formazione adeguata, stiamo perdendo tempo studiando in questo modo", spiega lo studente ciadiano.

Altri parlano di problemi tecnici con le lezioni online. La differenza di fuso orario con la Cina ha costretto alcuni studenti a vivere di notte senza riuscire a recuperare il sonno durante il giorno (se avevano un lavoro diurno part-time). Tutto ciò ha avuto un grave impatto sulla qualità dello loro vita. Il livello di comunicazione con le università cinesi a volte era inconsistente o poco chiaro. Lo stress, l'ansia e la sensazione di essere stati abbandonati crescevano. Milioni di stranieri, a cui non è stato permesso di entrare in Cina in questi ultimi due anni, l'hanno vissuta come un'ingiustizia. E le cose stanno peggiorando, perchè i visti studenteschi sono rilasciati solo ai cittadini di determinati Paesi.

Finalmente un po' di luce alla fine del tunnel?

Molti studenti sono stati contattati dalle loro università in Cina per chiedere se volessero riprendere gli studi. Al momento l'ingresso è soggetto alla nazionalità, ma presto tutti potranno entrare. Attualmente solo Regno Unito, Giappone, Malesia, Francia, Indonesia, Pakistan, Filippine e India possono rilasciare i visti per studi a lungo termine in Cina. Tutti gli altri devono pazientare ancora un po'.

A proposito di Asaël Häzaq

Mikki è un'espatriata che vive in Giappone. Scrive contenuti per Expat.com ed è una blogger appassionata di lifestyle e cultura pop.