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Tutto quello che devi sapere sulla residenza elettronica

entrepreneur devant son ordinateur
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Scritto daHelena Delbecqil 05 Febbraio 2025
Tradotto daFrancesca

La digitalizzazione è in continuo divenire. Sapevi che in alcuni Paesi puoi acquisire la residenza elettronica? La procedura è del tutto legale e non è finalizzata all'evasione fiscale! In pratica, non vivi nel Paese in questione, ma puoi accedere a una serie di servizi online, come l'apertura di un'attività commerciale. In Estonia, destinazione all'avanguardia in questo campo, più di 120.000 persone, originarie di 170 Paesi, hanno già ottenuto la residenza elettronica. Ecco come funziona.

Cos'è la residenza elettronica, o e-residency?

Attenzione, il termine può generare confusione: acquisire la residenza elettronica in un Paese non significa ottenere la cittadinanza, o avere il diritto di viverci fisicamente senza un visto. E' semplicemente un programma di identità digitale a scopi professionali.

La residenza elettronica offre al richiedente, indipendentemente dalla nazionalità, l'opportunità di creare una struttura aziendale e di utilizzare i servizi di e-governance di un determinato Paese, senza doverci vivere.

Qual è il vantaggio concreto della residenza elettronica per gli imprenditori?

Sei un nomade digitale e ti sposti spesso da una parte all'altra del mondo? Se volessi avere una sede fissa dove registrare la tua attività, la residenza elettronica potrebbe essere la soluzione, consentendoti di creare un'azienda e operare indipendentemente dal posto dove ti trovi.

La residenza elettronica consente anche di gestire un'attività in mercati considerati stabili e competitivi (come l'Unione Europea, nel caso della residenza elettronica estone).

Prendiamo il caso di Mike, un imprenditore che aveva una start-up già avviata in Kenya quando ha sentito parlare di e-residency. “La mia azienda (specializzata nel mettere in contatto sviluppatori web e clienti) necessitava di una filiale in Nord America o in Europa”. Dopo aver valutato di chiedere un “talent visa” nel Regno Unito, Mike ha deciso di optare per la residenza elettronica estone. Questo gli ha permesso di operare come un'azienda europea e di avere un accesso facilitato a questo mercato, mantenendo comunque una parte dell'attività in Kenya.

Quali Paesi offrono l'e-residence?

Attualmente, le nazioni che offrono questa opzione sono: Estonia, Azerbaijan, Lituania, l'arcipelago di Palau, Portogallo, Spagna, Sudafrica, Georgia e Brasile (queste ultime due destinazioni la stanno attivando).

Il caso dell'Estonia

L'Estonia consente la residenza elettronica da oltre 10 anni! È dal 2014, infatti, che l'Estonia si è impegnata a diventare un hub globale per gli imprenditori. Da allora, grazie a questo programma, sono state avviate quasi 33.000 imprese.

Il Paese vanta una solida infrastruttura digitale, tra cui l'identificazione online e un sistema di firma digitale altamente sicuro.

Cosa concede la residenza elettronica?

La nostra analisi si basa principalmente sul programma estone, che vanta l'esperienza più consolidata in materia di residenza elettronica.

  • Registrazione e gestione delle imprese da remoto

Questo è il vantaggio principale del programma. Una volta ottenuto il documento di residenza elettronica, servono solo uno o due giorni per aprire l'attività. Il procedimento si svolge interamente da remoto.

  • Accesso a servizi bancari e finanziari online

I residenti elettronici possono:

  • Aprire conti bancari aziendali estoni
  • Firmare e criptare documenti online utilizzando la firma digitale
  • Presentare la dichiarazione dei redditi all'Ufficio delle Imposte e delle Dogane (se soggetti a tassazione in Estonia)
  • accedere a servizi governativi come i rapporti societari

Come si diventa residenti elettronici?

Le procedure si svolgono principalmente online, ma dato che è necessario rilevare le impronte digitali, bisogna recarsi in uno dei 50 uffici sparsi a livello globale.

Il processo di richiesta di residenza elettronica richiede dalle 3 alle 8 settimane. La documentazione richiesta è la seguente:

  • il curriculum vitae
  • informazioni sul motivo di apertura dell'azienda
  • una copia del passaporto
  • una fototessera.

La procedura costa 150€ circa.

Dove si pagano le tasse se si è residenti elettronici in un determinato Paese?

Tieni presente che essere un residente elettronico non significa automaticamente che tu, o la tua azienda, siate residenti ai fini fiscali nel Paese in questione. Devi distinguere tra l'imposta sul reddito delle persone fisiche e l'imposta sulle società.

È necessario determinare i vari obblighi fiscali in base alla tua situazione specifica. In questo contesto, è importante consultare gli accordi fiscali tra il Paese in cui vivi regolarmente e quello dove hai aperto l'attività con la residenza elettronica. I trattati internazionali permettono di evitare conflitti tra le normative fiscali dei diversi Paesi.

Quali sono i punti da tenere a mente?

A rischio di ripetersi, la residenza elettronica non dà diritto a ottenere un visto per vivere nella nazione in questione. Di conseguenza, i residenti elettronici non possono essere assunti da aziende locali, a meno che non ottengano un permesso di lavoro “classico” o un permesso di residenza. Non hanno neanche diritto di accedere al sistema di previdenza sociale.

Come già accennato, dopo aver preso la residenza elettronica devi chiarire la tua posizione fiscale. Attenzione a non incorrere nella doppia imposizione (nel Paese in cui sei residente elettronico e nel Paese dove hai la residenza fiscale).

Sebbene i residenti elettronici possano aprire un conto bancario aziendale, la procedura può essere laboriosa. La residenza elettronica è perfettamente legale, ma alcune banche potrebbero essere diffidenti (vedi un tentativo di riciclaggio di denaro) e chiedere un incontro di persona. Richiesta sconveniente se non avevi pianificato di andare sul posto. In alcuni casi, potrebbero anche applicarsi delle restrizioni sulle transazioni bancarie internazionali.

Formalità burocratiche
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A proposito di

Titolare di una laurea del Ministero dell'Istruzione francese e di un Master II in Politica linguistica, ho avuto l'opportunità di vivere in Giappone e Cina e attualmente risiedo in Germania. Le mie attività ruotano attorno alla scrittura, all'insegnamento e alla gestione di programmi.

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