La popolazione dei Paesi Bassi è cresciuta di oltre 250.000 unità nel 2021 e i numeri sono destinati a salire. Una fetta consistente dei nuovi arrivati è costituita da immigrati altamente qualificati provenienti da India, Cina, Turchia e Stati Uniti. C'è un problema però: non ci sono case per tutti. La nazione è piccola, e questo flusso consistente di migranti, esercita una forte pressione.
L'immigrazione extra-UE è rimasta elevata nonostante la pandemia
Nonostante la chiusura delle frontiere e le altre problematiche causate dal Covid-19, il numero di immigrati provenienti da Paesi terzi è rimasto elevato. Secondo i dati diffusi da Statistics Netherlands (CBS), circa 270.000 immigrati si sono trasferiti nei Paesi Bassi nel 2019, 220.000 nel 2020 e 252.000 nel 2021. Anche se la pandemia ha ridotto gli arrivi, i numeri stanno rapidamente tornando ai livelli pre-pandemia.
Una percentuale sostanziale di questi nuovi arrivati è costituita da immigrati altamente qualificati provenienti da India, Cina, Turchia e Stati Uniti. All'interno dell'UE, molti provengono dalla Polonia. Sono chiamati "migranti della conoscenza", che significa che hanno ottenuto un visto di lavoro, in base alle loro conoscenze specialistiche, per contribuire all'economia olandese. La maggior parte dei nuovi immigrati provenienti dall'India, ad esempio, sono professionisti del settore informatico. Dato la loro esperienza, guadagnano molto quando si trasferiscono nei Paesi Bassi. Tra il 2013 e il 2017, il reddito medio degli olandesi era di 34.000 euro, mentre quello degli immigrati indiani era di 40.300 euro.
La condizione di "migrante della conoscenza" è soggetta ad alcune clausole. In primo luogo, questi migranti devono essere sponsorizzati da un datore di lavoro olandese riconosciuto dal Servizio di Immigrazione e Naturalizzazione (IND). Devono ricevere uno stipendio in linea con il mercato, il cui importo esatto cambia ogni anno. Per il 2022, la cifra è di 4.840 euro al mese, per chi ha più di 30 anni, e di 3.549 euro per chi ha meno di 30 anni. La maggior parte dei migranti della conoscenza è piuttosto giovane e, secondo il quotidiano olandese Trouw, circa tre quarti sono uomini. Questo potrebbe essere spiegato dal fatto che il settore STEM (Scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), in cui rientrano molte competenze richieste, è dominato dagli uomini.
Un numero crescente di questi immigrati altamente qualificati ha anche richiesto la cittadinanza. Nel 2020, l'IND ha ricevuto 43.660 richieste di cittadinanza, numero che è salito a 59.680 nel 2021. Molte richieste provengono da immigrati indiani, siriani ed eritrei (nota: molti siriani nei Paesi Bassi sono rifugiati e non migranti per motivi economici).
Le università olandesi sono alle prese con l'aumento degli studenti internazionali
Non sono solo i visti di lavoro ad aver registrato un aumento: anche i visti studenteschi sono in crescita. Nuffic, un'organizzazione no-profit olandese che si occupa di cooperazione internazionale nel settore dell'istruzione, ha reso noto che le iscrizioni internazionali per l'anno accademico 2021-2022 sono aumentate del 12%, raggiungendo il record di 115.0678 nuovi studenti internazionali. La crescita delle iscrizioni internazionali ai corsi post-laurea è stata maggiore rispetto a quella delle lauree triennali.
La stragrande maggioranza, ovvero il 72%, di questi studenti proviene dall'Unione Europea (UE) e dallo Spazio Economico Europeo (SEE), in particolare da Germania, Italia, Romania, Belgio, Spagna e Francia. Il numero di iscrizioni di studenti britannici è diminuito drasticamente dopo la Brexit, probabilmente perché non possono più usufruire di agevolazioni sulle tasse universitarie. Le iscrizioni di studenti cinesi, indiani e americani sono notevolmente aumentate. Nel 2021, ad esempio, ci sono state più iscrizioni di studenti cinesi (5.300) che francesi (4.294) o spagnoli (4.687).
All'inizio del 2022, l'Associazione delle Università dei Paesi Bassi (VSNU) ha lanciato l'allarme sul numero eccessivo di nuovi studenti. La VSNU sostiene che un numero troppo alto di studenti aggraverà la gestione dei fondi, sovraccaricherà il personale accademico e amministrativo, e ridurrà la qualità dell'istruzione. Il Presidente dell'Associazione ha chiesto al Governo di limitare il numero di posti e di visti studenteschi concessi agli studenti internazionali, in particolare per i programmi di insegnamento in inglese e per i candidati non appartenenti allo Spazio Economico Europeo.
Il Ministro dell'Istruzione, Robert Dijkgraaf, ha risposto che comprende le preoccupazioni delle università, ma non ha ancora adottato alcuna misura concreta. Sottolinea che non è realistico agire prima del 2023-2024. Nel frattempo, l'Università di Amsterdam (UvA) ha già provveduto in modo indipendente, limitando l'iscrizione degli studenti internazionali a due corsi di laurea: psicologia e scienze politiche.
Molti studenti internazionali scelgono di vivere e lavorare nei Paesi Bassi dopo la laurea. In un sondaggio condotto da Nuffic alla fine del 2021, quasi il 60% degli intervistati ha dichiarato che probabilmente cercherà lavoro in loco dopo aver terminato gli studi. La percentuale è più alta tra gli studenti non appartenenti allo SEE rispetto a quelli europei. Le statistiche olandesi mostrano che, in media, la metà degli studenti internazionali si trova ancora nel Paese un anno dopo il conseguimento della laurea, e un quarto vive ancora nei Paesi Bassi cinque anni dopo.
La mancanza di alloggi per rifugiati e studenti
Anche se ha un'economia sviluppata e molte università, i Paesi Bassi rimangono una nazione molto piccola. Ha una superficie di soli 42.000 km², ed è circa 13 volte più piccola della Francia. La popolazione sta crescendo e non ci sono alloggi per tutti.
È sorprendente come il Paese stia affrontando la minaccia della sovrappopolazione quando la crescita della popolazione locale è negativa. Una crescita demografica negativa significa che ogni anno ci sono più decessi che nascite: nel primo trimestre del 2022 sono morte 43.100 persone, e ne sono nate solo 40.300. Grazie all'immigrazione, la popolazione netta del Paese è cresciuta di un milione di unità nell'ultimo decennio.
Questo flusso migratorio comprende i già citati migranti altamente qualificati, ma anche molti rifugiati. Al momento, nei Paesi Bassi, ci sono quasi 80.000 rifugiati ucraini, tutti arrivati nel 2022. Molti provengono anche dall'Afghanistan, soprattutto da quando i talebani hanno ripreso il controllo, e dalla Siria. I dati di Eurostat evidenziano che c'è un arretrato di 30.000 richieste di asilo presso gli uffici dell'immigrazione olandesi.
Le Autorità faticano a dare una sistemazione adeguata a tutti questi rifugiati. Il Ministero della Giustizia e della Sicurezza ha dichiarato che quasi 60.000 rifugiati (di varia nazionalità) vivono ancora in alloggi temporanei, anche se a molti di loro dovrebbe già essere stata assegnata una casa adeguata. Per sopperire alla mancanza, alcune navi da crociera, hotel e chiese sono state trasformate in rifugi. Le organizzazioni per i diritti umani denunciano che molti campi profughi sono diventati affollati e insalubri. Molti minori non accompagnati si trovano bloccati in un limbo e a settembre un bambino è morto in circostanze poco chiare nel centro profughi di Ter Apel.
Il Governo ha dichiarato di essere attualmente "al lavoro per trovare 20.000 posti in più per i richiedenti asilo con permesso di soggiorno". Allo stesso tempo, però, sta cercando di ridurre il numero di arrivi. È stato deciso che il ricongiungimento familiare sarà sospeso per i rifugiati con permesso di soggiorno finché non avranno trovato un alloggio adeguato. Se dopo 15 mesi non avranno ancora un posto dove abitare, i loro familiari potranno ottenere un visto a prescindere dalla presenza di un alloggio. Ma la sospensione del ricongiungimento familiare rischia di violare le norme sui diritti umani dell'Unione Europea.
Anche gli alloggi per gli studenti sono insufficienti. Il Governo ha annunciato un Piano d'azione nazionale per gli alloggi studenteschi 2022-2030, che prevede la costruzione di 60.000 alloggi per studenti entro la fine del decennio. Le case saranno costruite in collaborazione con le università, le associazioni edilizie e gli investitori privati. Il piano prevede la costruzione di 37.500 unità abitative nei prossimi due anni.
Le Autorità potrebbero presto aumentare i criteri di ammissibilità per l'immigrazione da Paesi terzi. Il Ministro dell'Edilizia, Hugo de Jonge, ha dichiarato che un'elevata immigrazione può " disgregare la società" e che è necessario esaminare attentamente i settori in cui vi è una reale carenza di lavoratori e quelli in cui è necessario essere più selettivi.