Mentre gli espatriati si apprestano a vivere un nuovo anno all'estero e altri stanno pensando di trasferirsi, è giunto il momento di pensare al futuro. Si prevede che alcune destinazioni, tra cui il Canada, saranno molto popolari nel 2023 perché rispondono alle attuali esigenze degli espatriati. I sondaggi rilevano inoltre che lo stile e il costo della vita saranno probabilmente le priorità degli espatriati nel 2023. Si stima che l'età media di chi espatria continuerà ad abbassarsi.
Nel 2023 gli espatriati cercano uno stile di vita equilibrato e stabilità finanziaria
La compagnia assicurativa Cigna ha condotto un'indagine sulle aspettative degli espatriati, che ha pubblicato nel rapporto "Burned Out Overseas - The State of Expat Life 2022". Il documento riporta che gli effetti della pandemia hanno aumentato i livelli di stress e burnout degli espatriati al punto che, per il 2023, desiderano uno stile di vita più equilibrato. Il 75% di chi ha intenzione di trasferirsi all'estero nel 2023, o nel 2024, afferma che la crisi sanitaria ha modificato le sue priorità.
In particolare, gli espatriati che vivono all'estero da più di 5 anni, ora sentono l'esigenza di avvicinarsi alla propria famiglia. Arjan Toor, responsabile del settore Global Individual Health di Cigna, sostiene che le aziende dovranno "rivalutare il modo in cui strutturano le missioni all'estero dei dipendenti" per mettere in primo piano le loro esigenze familiari e personali.
Anche le preoccupazioni finanziarie sono un problema da non sottovalutare. Solo il 40% circa degli espatriati intervistati da Cigna dichiara di sentirsi soddisfatto della propria condizione finanziaria; la percentuale si abbassa nelle destinazioni dove il costo della vita è elevato (in Svizzera, ad esempio). Questo senso di precarietà trova riscontro anche sui forum di Expat.com, dove gli espatriati raccontano come stanno affrontando la crescita dell'inflazione. Genahoney, una donna filippina espatriata in Giappone, ha raccontato di essere stata costretta a trovare un secondo lavoro perché nel 2022 fare la spesa le è costato molto di più rispetto agli anni precedenti.
Le priorità degli espatriati influenzano la scelta della destinazione nel 2023
Destinazioni come il Canada e la Malesia continueranno probabilmente a crescere di popolarità nel 2023. Il Canada non solo sta aumentando le possibilità di immigrazione economica, ma sta anche rendendo più facile il ricongiungimento familiare, introducendo ad esempio visti per genitori e nonni. Diverse fonti - come la società di trasferimento AGS Déménagements, Cigna, il Boston Consulting Group, ecc. - la classificano tra le principali destinazioni di espatrio del prossimo futuro. Per quanto riguarda la Malesia, Bloomberg riporta che il costo accessibile della vita sta attirando molti espatriati stanchi dell'alto costo della vita a Singapore, a Hong Kong e in Giappone.
Sul gruppo Facebook "KL EXPATS (Kuala Lumpur/Malesia)", un espatriato indiano che attualmente si trova a Tokyo ha chiesto consigli per trasferirsi a Kuala Lumpur. La sua principale preoccupazione è la lingua, dato che non sa se sul posto ci siano abbastanza persone che parlano inglese. Ha anche chiesto se spostarsi dal Giappone alla Malesia sia una buona decisione. Gli espatriati in Malesia gli hanno risposto che non dovrebbe essere difficile trovare gente che parla un po' di inglese e che il costo della vita è più abbordabile rispetto al Giappone. Altri lo hanno avvertito che la Malesia è più popolata del Giappone e che le opportunità di avanzamento di carriera potrebbero essere inferiori a quelle del suo attuale paese di espatrio.
C'è molta incertezza invece sul futuro di altre destinazioni, un tempo mete particolarmente apprezzate dagli stranieri. E' il caso della Cina, ad esempio. Secondo il sondaggio di Cigna, interessa solo all'1% dei potenziali espatriati a causa della politica adottata dal governo durante la pandemia. Sul thread di Reddit r/shanghai, ci si interroga se Shanghai sarà ancora "appetibile dal punto di vista degli studi all'estero" nel 2023 e se ci saranno ancora espatriati in città. Secondo alcuni, pur essendoci ancora degli expat in loco, il loro numero è notevolmente diminuito rispetto al passato e "l'aumento del nazionalismo" potrebbe ostacolare le possibilità di riuscita dei nuovi arrivati.
Sempre più giovani vanno all'estero grazie ai visti per nomadi digitali
Si stima che, nel 2023, l'età delle persone propense a espatriare si abbasserà. Il sondaggio di Cigna rileva che i giovani hanno più voglia di trasferirsi all'estero rispetto al passato: parliamo del 37% tra i 18 e i 24 anni e del 34% tra i 25 e i 34 anni. Solo il 13% degli over 50 intervistati, invece, si è mostrato interessato a cambiare paese. Gli espatriati più avanti con l'età, prossimi alla pensione, nel 2023 torneranno probabilmente in patria.
Anche la Viva Company, una società immobiliare che vende case agli expat in Spagna, osserva che l'attuale mercato di riferimento è diverso rispetto agli anni Ottanta. Basandosi sui dati raccolti dalla banca britannica NatWest, afferma che mentre negli anni '80 e '90 la maggior parte degli espatriati britannici in Spagna erano pensionati, oggi sono giovani adulti (lavoratori) tra i 25 e i 35 anni. I dati dicono anche che un terzo dei pensionati britannici all'estero potrebbe tornare in patria sia per difficoltà finanziarie, sia spinti dal desiderio di ricongiungersi alla famiglia d'origine.
Con il diffondersi dei visti per nomadi digitali, l'età media degli espatriati si sta abbassando. Nella sua ricerca "The Digital Nomad Search Continues", la piattaforma di lavoro MBO Partners riporta che, alla fine del 2021, il 55% di tutti i nomadi digitali erano Gen-Zeners e Millennials tra i 18 e i 41 anni. La cosa ha senso in quanto gli espatriati più giovani sono esperti di tecnologia e hanno maggiori probabilità di svolgere lavori compatibili con il nomadismo digitale (design grafico, programmazione, istruzione online). Diversi paesi hanno lanciato, o lanceranno a breve, i loro visti per nomadi digitali, e si prevede che la maggior parte delle domande sarà presentata all'inizio di quest'anno. La Spagna dovrebbe lanciare il suo visto per nomadi digitali a breve, mentre il Portogallo ha iniziato ad accettare le domande per il visto D7 già da fine ottobre 2022.