Cosa cambia nelle Filippine durante e dopo il coronavirus
Come molti paesi asiatici, le Filippine mantengono i confini chiusi fino a nuovo ordine. Se stai intenzione di trasferirti in questo paese dopo la crisi del COVID-19, ecco cosa devi sapere circa visti e permessi, mercato immobiliare e del lavoro, costo della vita e molto altro.
Quali sono le normative vigenti per l'ingresso nelle Filippine?
Come in altri paesi del continente asiatico, le frontiere delle Filippine sono chiuse. Hanno accesso nel paese solo i filippini che hanno perso il lavoro all'estero, i coniugi stranieri di filippini, i titolari di visto a lungo termine (dal 1° agosto 2020) ed i funzionari di governi stranieri e organizzazioni internazionali. Per quel che riguarda i visti a lungo termine devono essere in corso di validità ed i titolari devono sottoporsi ad una quarantena di 14 giorni, presso un hotel designato dal governo, al loro arrivo. Devono anche fare un test per il depistaggio del COVID-19 a loro spese. I visti per turisti non saranno rilasciati fino a nuovo ordine.
Ci sono stati cambiamenti nella politica dei visti?
Attualmente solo i visti scaduti durante il COVID-19 possono essere rinnovati. Fino a quando le cose non miglioreranno, non saranno rilasciati nuovi permessi. Tutti i visti rilasciati prima della crisi sono stati annullati mentre le nuove domande sono state sospese. Trovi maggiori informazioni sul sito web del Dipartimento degli Affari Esteri. Gli espatriati che si trovano nelle Filippine sono autorizzati a rimanere nel paese fino a quando il loro visto sia valido. I visti scaduti durante il periodo della quarantena possono essere estesi fino a 30 giorni dalla revoca della quarantena. Per quanto riguarda i visti scaduti prima del lockdown, i titolari devono recarsi presso l'ufficio immigrazione per il pagamento di una multa. Se intendi lasciare le Filippine, informati se ti serve l'Emigration Clearance Certificate (ECC). Le tasse per l'emissione di questo documento possono essere pagate in aeroporto prima della partenza. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito web dell'immigrazione.
Sarà possibile trovare lavoro nelle Filippine dopo la crisi?
A causa della pandemia il tasso di disoccupazione è passato dal 7% al 17%. Trovare lavoro nelle Filippine è pertanto un'impresa ardua. Negli ultimi mesi sono state licenziati oltre 2.6 milioni di persone. Si prevedono ulteriori perdite di posti di lavoro nei prossimi mesi. Secondo il Dipartimento del lavoro e dell'occupazione, queste cifre potrebbero raggiungere i 10 milioni entro la fine del 2020. Tra i settori più colpiti ci sono turismo e ospitalità, ristorazione, servizi pubblici e alla persona, commercio, produzione, costruzioni e trasporti. Il settore alberghiero impiega quasi il 15% della forza lavoro locale e conta circa 5.4 milioni di dipendenti. Il governo si sta adoperando per riprendere i progetti infrastrutturali al fine di creare posti di lavoro per i filippini.
Come ha funzionato il sistema sanitario filippino durante la crisi?
La crisi sanitaria ha duramente colpito il sistema sanitario filippino. Mancano i posti letti ed i test per lo screening non sono effettuati in maniera tempestiva. Gli ospedali privati sono stati obbligati dal governo a destinare il 30% dei posti letto alla terapia intensiva. Il numero dei casi ha iniziato ad aumentare in luglio 2020. Gli ospedali di Manila sono stati i primi a lanciare l'allarme sulla situazione ed hanno iniziato a rifiutare l'ammissione di nuovi pazienti. Inoltre, a causa della carenza di dispositivi di protezione, c'è stato un alto tasso di contaminazione tra il personale medico. Tutti i ricoveri si effettuano solo dopo aver sottoposto i pazienti al test per il depistaggio del coronavirus. Data la mancanza di fondi pubblici, la maggior parte dei filippini deve sostenere i costi delle cure. La pandemia ha anche avuto un impatto significativo sulla salute mentale delle persone. Cure e trattamenti non sono facilmente accessibili. Alcune cliniche private e organizzazioni non governative stanno fornendo assistenza per via telematica ai pazienti che soffrono di ansia e depressione a seguito del COVID-19.
È cambiato qualcosa per quanto riguardo a università e scuole?
Alcune scuole private, nelle aree a basso rischio, hanno ripreso le lezioni in classe nel mese di giugno. Altre invece hanno ripreso dal 24 agosto 2020. Diverse scuole internazionali hanno chiesto al governo l'autorizzazione a riaprire. Le lezioni si svolgono con un numero ridotto di studenti, massimo 20, e solo in alcuni giorni della settimana. Si cerca di prediligere l'apprendimento a distanza. Ove non sia possibile ci si avvale di canali radio e TV dedicati all'istruzione. I genitori che per ragioni di sicurezza preferiscano non mandare i figli a scuola, non sono obbligati a farlo. Per quanto riguarda le università, le lezioni online sono attive dall'inizio di luglio. Gli studenti internazionali non possono entrare nel paese fino alla riapertura delle frontiere. Chi desideri studiare nelle Filippine può attualmente seguire dei corsi online.
Quali sono le ripercussioni della crisi sanitaria sul mercato immobiliare?
Considerando l'aumento di contagi da COVID-19 nella capitale e nelle aree circostanti, il mercato immobiliare filippino sta soffrendo. Entro la fine del 2020 si prevede un calo dell'offerta del 19,7%. Secondo gli esperti, le strutture come i condomini si deprezzeranno del 15% nei prossimi mesi. Le restrizioni sugli spostamenti e i licenziamenti di massa hanno contribuito significativamente al calo della domanda. Entro la fine dell'anno è previsto un calo del 5,5% dei prezzi degli affitti.
Che impatto ha avuto la crisi sul costo della vita?
I licenziamenti di massa e la riduzione degli stipendi stanno sicuramente avendo un impatto sul costo della vita nelle Filippine, nonostante gli sforzi del governo per mantenere la stabilità. In alcune regioni, come Luzon, è stata rilevata una perdita di potere d'acquisto per i prodotti essenziali. Le famiglie spendono meno per prodotti come tabacco, bevande alcoliche, abbigliamento, accessori, elettrodomestici, mobili ecc… Le rimesse dei lavoratori filippini che lavorano all'estero sono in calo, il che ha ridotto il reddito di parte della popolazione.
Qualche informazione per gli espatriati in pensione?
Nella maggior parte delle aree sotto GCQ (General Community Quarantine) le persone che hanno compiuto 60 anni non possono uscire di casa se non per bisogni di prima necessità come ad esempio la spesa.
La crisi sanitaria ha modificato lo stile di vita dei filippini?
Secondo gli espatriati nelle Filippine, quasi tutto è cambiato, dai trasporti pubblici alla vita sociale. Autobus e taxi possono circolare mentre le jeepney sono state bandite fino a nuovo ordine. Come nella maggior parte dei paesi, il lavoro a distanza è diventato la regola. Negli spazi pubblici è obbligatorio indossare le mascherine, disinfettare le mani, e mantenere le distanze di sicurezza anche se ciò significa fare la fila per lunghe ore al supermercato. A Cebu City, ad esempio, è necessario un lascia passare (quarantine Pass) per uscire a fare acquisti. Inoltre, alcuni barangay sono stati isolati a causa di focolai.