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CORONAVIRUS

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sacha279

Buona sera
Mi chiamo Alfredo e vivo ad Olhao.
Sto rientrando dall'Italia dopo una breve vacanza e mi chiedevo se qualcuno avesse delle informazioni se il sistema sanitario portoghese fosse in grado di assistere un grande numero di contagiati come sta succedendo ora in Lombardia.
grazie
Alfredo

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Francesca

Buongiorno Alfredo e ben arrivato sul nostro forum!

Non sono a conoscenza di come le Autorità sanitarie portoghesi stiano gestendo questa emergenza, sicuramente media e stampa locali staranno divulgando informazioni.
Attendiamo quindi che qualche italiano residente in Portogallo dia un riscontro alla tua richiesta.

Cordialmente,

Francesca
Team Expat.com

Giulia.Add

buongiorno a tutti, sono a Roma e chiedo a chi può e vuole rispondermi se è vera la notizia che dall'Italia, senza eccezioni regionali,  non fanno entrare se non sottoponendo a quarantena. Altra domanda se  in Portogallo, come sembra, non sono stati riscontrati casi di positività al virus.
Ringrazio e saluto tutti Giulia

sacha279

Grazie Francesca !

Fio54

Allora, la trasmissione "Bom dia" (una sorta di Rainews o Tgcom24) stamane dava 13 positivi in Portogallo concentrati a Porto e Lisbona, molti di loro collegati direttamente all'Italia. Non ho notizie su quarantena obbligatoria per i provenienti dall'Italia, ma stanno rinforzando le misure di sicurezza ed è molto probabile che attuino una misura del genere. Credo a Lisbona hanno "requisito" una clinica o un ospedale minore, non ho ben capito, da adibire a struttura per affrontare una eventuale emergenza contagi.
C'è da dire che qui i tg, almeno quelli che vedo io, danno le notizie basilari sul numero dei contagiati, sulla loro gravità, dove si trovano, come hanno contratto il virus e stop.... senza ricamarci troppo intorno e senza drammatizzare più del dovuto come invece fanno (o hanno fatto finora) in ITA dove nei giorni scorsi su tutte le reti c'erano special che duravano dal mattino alla sera condotti da giornalisti con smanie di protagonismo, con una sovrapposizione di notizie, conferme e smentite che creavano una grande confusione.
Occorre dire che le due situazioni sono ben diverse, al momento.

Proprio oggi sono passato davanti al Centro de Saude di Esposende e l'unica comunicazione a riguardo, oltre all'elenco delle solite regole di lavarsi le mani etc etc, era un foglio A4 con l'avvertenza agli utenti di presentarsi con la mascherina in presenza di tosse.
L'unico segnale di preoccupazione nella gente è l'esaurimento di prodotti disinfettanti e di candeggina nel supermercato vicino a casa. Per il resto tutto come prima.
Stamattina il mercato era pieno da sgomitare per avvicinarsi ai banchi, quindi la percezione di pericolo sembra abbastanza bassa.
In ogni caso non credo che gli organi competenti la stiano prendendo sottogamba, semplicemente non fanno niente per allarmare la gente più del dovuto.

Staremo a vedere quando anche qui ci sarà il picco di infezioni ...

Andrea66

Salve,

il problema è avere un numero adaguato di respiratori. 

Un'amica a Lisbona, zona Lumiar, mi diceva che nelle farmacie stanno esaurendo le mascherine.

Qui a Tomar è tutto tranquillo.

laviniavirginia

Dai dati che non ho aggiornato di 4363  casi in Italia, è chiaro che non sono di certo la stessa cosa come ritrovarsene qualcuno e/ma (insomma!).... proprio per contagio in Italia o arrivando a destinazione altrove dall'Italia.

Ci credo che in Italia si tratti ben diversamente l'argomento !
Altro non vorrei aggiungere, dato che non è questo lo spazio adatto, oltre al fatto che det. dettagli stanno pur sempre a disposizione di ognuno che voglia capirne di più e meglio, sapendo allora del come mai in Italia, zona Milano (e di lí....)

laviniavirginia

Scusate,  sul finale il testo è mozzato (ma...se ne intuisce il senso) e avendo poco fa ricevuto questo scritto da un amico, lo metto qui a disposizione di tutti.
Non è una situazione da prendere sottogamba.

:cheers:

Testo in questione:

In una delle costanti mail che ricevo dalla mia direzione sanitaria a cadenza più che quotidiana ormai in questi giorni, c’era anche un paragrafo intitolato “fare social responsabilmente”, con alcune raccomandazioni che possono solo essere sostenute.
Dopo aver pensato a lungo se e cosa scrivere di ciò che ci sta accadendo, ho ritenuto che il silenzio non fosse affatto da responsabili. Cercherò quindi di trasmettere alle persone “non addette ai lavori” e più lontane alla nostra realtà, cosa stiamo vivendo a Bergamo in questi giorni di pandemia da Covid-19.
Capisco la necessità di non creare panico, ma quando il messaggio della pericolosità di ciò che sta accadendo non arriva alle persone e sento ancora chi se ne frega delle raccomandazioni e gente che si raggruppa lamentandosi di non poter andare in palestra o poter fare tornei di calcetto rabbrividisco.
Capisco anche il danno economico e sono anch’io preoccupato di quello. Dopo l’epidemia il dramma sarà ripartire. Però, a parte il fatto che stiamo letteralmente devastando anche dal punto di vista economico il nostro SSN, mi permetto di mettere più in alto l’importanza del danno sanitario che si rischia in tutto il paese e trovo a dir poco “agghiacciante” ad esempio che non si sia ancora istituita una zona rossa già richiesta dalla regione, per i comuni di Alzano Lombardo e Nembro (tengo a precisare che trattasi di pura opinione personale).
Io stesso guardavo con un po’ di stupore le riorganizzazioni dell’intero ospedale nella settimana precedente, quando il nostro nemico attuale era ancora nell’ombra: i reparti piano piano letteralmente “svuotati”, le attività elettive interrotte, le terapie intensive liberate per creare quanti più posti letto possibili. I container in arrivo davanti al pronto soccorso per creare percorsi diversificati ed evitare eventuali contagi. Tutta questa rapida trasformazione portava nei corridoi dell’ospedale un’atmosfera di silenzio e vuoto surreale che ancora non comprendevamo, in attesa di una guerra che doveva ancora iniziare e che molti (tra cui me) non erano così certi sarebbe mai arrivata con tale ferocia.
(apro una parentesi: tutto ciò in silenzio e senza pubblicizzazioni, mentre diverse testate giornalistiche avevano il coraggio di dire che la sanità privata non stava facendo niente).
Ricordo ancora la mia guardia di notte di una settimana fa passata inutilmente senza chiudere occhio, in attesa di una chiamata dalla microbiologia del Sacco. Aspettavo l’esito di un tampone sul primo paziente sospetto del nostro ospedale, pensando a quali conseguenze ci sarebbero state per noi e per la clinica. Se ci ripenso mi sembra quasi ridicola e ingiustificata la mia agitazione per un solo possibile caso, ora che ho visto quello che sta accadendo.
Bene, la situazione ora è a dir poco drammatica. Non mi vengono altre parole in mente.
La guerra è letteralmente esplosa e le battaglie sono ininterrotte giorno e notte.
Uno dopo l’altro i poveri malcapitati si presentano in pronto soccorso. Hanno tutt’altro che le complicazioni di un’influenza. Piantiamola di dire che è una brutta influenza. In questi 2 anni ho imparato che i bergamaschi non vengono in pronto soccorso per niente. Si sono comportati bene anche stavolta. Hanno seguito tutte le indicazioni date: una settimana o dieci giorni a casa con la febbre senza uscire e rischiare di contagiare, ma ora non ce la fanno più. Non respirano abbastanza, hanno bisogno di ossigeno.
Le terapie farmacologiche per questo virus sono poche. Il decorso dipende prevalentemente dal nostro organismo. Noi possiamo solo supportarlo quando non ce la fa più. Si spera prevalentemente che il nostro organismo debelli il virus da solo, diciamola tutta. Le terapie antivirali sono sperimentali su questo virus e impariamo giorno dopo giorno il suo comportamento. Stare al domicilio sino a che peggiorano i sintomi non cambia la prognosi della malattia.
Ora però è arrivato quel bisogno di posti letto in tutta la sua drammaticità. Uno dopo l’altro i reparti che erano stati svuotati, si riempiono a un ritmo impressionante. I tabelloni con i nomi dei malati, di colori diversi a seconda dell’unità operativa di appartenenza, ora sono tutti rossi e al posto dell’intervento chirurgico c’è la diagnosi, che è sempre la stessa maledetta: polmonite interstiziale bilaterale.
Ora, spiegatemi quale virus influenzale causa un dramma così rapido. Perché quella è la differenza (ora scendo un po’ nel tecnico): nell’influenza classica, a parte contagiare molta meno popolazione nell’arco di più mesi, i casi si possono complicare meno frequentemente, solo quando il VIRUS distruggendo le barriere protettive delle nostre vie respiratorie permette ai BATTERI normalmente residenti nelle alte vie di invadere bronchi e polmoni provocando casi più gravi. Il Covid 19 causa una banale influenza in molte persone giovani, ma in tanti anziani (e non solo) una vera e propria SARS perché arriva direttamente negli alveoli dei polmoni e li infetta rendendo

GiulianoB7

Buongiorno a tutti,
Qualcuno del forum si è chiesto come bisogna comportarsi in caso si avesse il sospetto di essere stati infettati dal virus?
Al pronto soccorso non si può andare,
al centro de saude nemmeno, ( ho ricevuto un sms in cui mi comunicano che le visite in ambulatorio sono sospese fino a data da definirsi  e che eventuali urgenze devono essere trattate per telefono direttamente con il medico).
Sono in Portogallo da due anni ma ho ancora grossi problemi con la lingua, specialmente al telefono capisco molto poco e non sono in grado di sostenere una conversazione .

Esiste un numero dedicato cui rivolgersi con eventualmente la possibilità di dialogare in Italiano?

laviniavirginia

Buonasera GiulianoB27,

prima mia domanda : lo chiedi  "tanto per sapere, semmai" ,    oppure hai sintomi che davvero ti possono aver fatto insorgere il sospetto?
Perché se stai bene, ci sono le misure cautelari preventive e la miglior cosa e assolutamente imprescindibile è rispettarle, senza preoccuparsi; così  non ci si stressa e non si stressa il sistema immunitario.

Se invece non stai bene  ¿non puoi dapprima ev. telefonare a un conoscente che sappia poi magari comunicare e chiedere sul da farsi, al tuo posto, in portoghese? O magari in inglese?
Oppure scrivi -in italiano, tanto chi riceve può  inserire la versione tradotta da google- una breve mail per es. al padrone di casa (se c'è buon contatto), o -perché no- a qualcuno del posto di cui tu abbia un biglietto di visita (con sopra stampato contatto mail) e dici quello che hai e che non sai come procedere, soprattutto o anche appunto causa il problema linguistico. 
Vi sarebbe  pure, semmai, un altro "salvagente": apri la finestra o vai sul balcone o terrazzo e.....Nooo, non ti butti !  ;)  (qui il salvagente sta in senso simbolico...) ma se vedi qualcuno che magari già conosci non fosse che di vista, lo chiami e gli dici di aver bisogno di aiuto causa sintomi sospetti (googlea e ti componi la frase in pirtoghese).

-------->>> Però AD  OGNI MODO,  trattandosi - se così  fosse appunto- di una situazione che tocca uno straniero e quindi con duplice difficoltà -----------:

--------------per non correre rischi di farti sanzionare e di mettere in pericolo altre persone, ti metti una mascherina (se non ne hai, te la fabbrichi: vi sono molti esempi per es. cercando in youtube) e vai sì eccome almeno in una farmacia dove poi sanno come aiutarti, o se non ne hai di vicine o di aperte, vai al primo centro de saude, o medico di cui tu sappia esserci uno studio in vicinanza:  causa la difficoltà della lingua può essere comprensibile che lo si faccia; non essendo del posto, non avendo il "medico di famiglia", non conoscendone ancora e se stai da solo, è logico che un centro sanitario, clinica o medico ci stanno per quando è necessario. ------------------

(E se invece non sei solo, mandi in "perlustrazione", ossia al posto di farmacia... tua moglie o chi lei o lui sia - pure con mascherina!- semmai si fosse contagiata nel caso tu risultassi poi essere pos. al test....).

Però attenzione: senza sintomi, se puoi respirare bene e a fondo, e non hai febbre, NON si ha da andare causa timore soltanto, pensando di farsi fare un test. Questo sì che non è da fare. Non bisogna insomma andare a intasare il sistema e aumentare il carico di lavoro a coloro che ora già si trovano in una situazione tutt'altro che facile o di normale amministrazione.

:cheers:

Francesca

Grazie per continuare qui la discussione: Situazione coronavirus

Grazie

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