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Espatriare negli Emirati Arabi: tutto sulle nuove regole per la residenza fiscale

UAE taxes
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Scritto daNatallia Slimaniil 20 Giugno 2024

Il 9 settembre 2022, gli Emirati Arabi Uniti, da tempo considerati un paradiso fiscale, hanno annunciato una prima serie di modifiche sostanziali alla loro normativa fiscale. Le modifiche riguardano sia le persone fisiche che le aziende e, potenzialmente, il panorama commerciale del Paese. Le nuove regole hanno un impatto anche sugli espatriati, vediamo insieme cosa potrebbe cambiare. 

Le nuove leggi sulla residenza fiscale negli EAU

In base alle nuove leggi, sei considerato residente fiscale negli EAU se soddisfi una di queste condizioni:

  • Trascorri almeno 183 giorni (anche non consecutivi) negli EAU in un anno solare.
  • Hai una casa fissa negli Emirati Arabi Uniti, che usi abitualmente, da solo o tramite i membri della tua famiglia. Questa condizione tiene conto del fatto che molte persone possono avere legami con gli EAU ma non risiedere fisicamente per un lungo periodo di tempo.
  • Hai un visto di residenza valido per gli EAU, che ti permette di risiedere negli EAU per almeno sei mesi all'anno.

Se non soddisfi nessuna delle condizioni di cui sopra, puoi essere considerato un residente fiscale negli EAU se trascorri almeno 90 giorni in un anno solare sul territorio, e non sei residente fiscale in nessun'altra giurisdizione.

Le nuove regole sono entrate in vigore il 1° gennaio 2023 e si applicano a tutti, compresi gli espatriati negli EAU e gli emiratini che vivono all'estero. Ma cosa significa in concreto?

Al momento della stesura di questo articolo, negli EAU non esiste ancora un'imposta sul reddito delle persone fisiche. Quindi, se in questo momento hai la residenza fiscale negli Emirati Arabi Uniti non devi presentare la dichiarazione dei redditi e puoi goderti ogni singolo dirham del tuo stipendio.

Gli Emirati Arabi Uniti hanno introdotto anche un'imposta del 9% sul reddito delle società. Questo significa che le aziende con sede negli EAU pagheranno le tasse sul fatturato.

Alcune aziende saranno comunque esenti dal pagamento delle imposte. Attualmente, le esenzioni riguardano le imprese internazionali che svolgono attività al di fuori degli EAU e le aziende che operano nelle "zone franche".

Vediamo di capire meglio.

Il contesto

Sebbene l'imposta sul reddito delle società e le norme sulla residenza fiscale siano in vigore nella maggior parte dei Paesi, gli Emirati Arabi Uniti sono un caso a parte.

Fino al 2017, negli Emirati Arabi Uniti non si pagavano tasse e questa regola si applicava sia alle aziende che alle persone fisiche. 
La situazione è cambiata con l'introduzione dell'accisa, nel 2017, e dell'imposta sul valore aggiunto nel 2018. Ma questi cambiamenti non hanno influito realmente sul panorama imprenditoriale del Paese.
Grazie alle normative volte a favorire l'impresa, tante aziende straniere e multinazionali hanno trasferito la sede negli Emirati Arabi Uniti, che in breve tempo sono diventati una delle destinazioni commerciali con la crescita più rapida al mondo. Per questo motivo, quando gli EAU hanno annunciato l'intenzione di introdurre l'imposta sulle società a partire dal 1° giugno 2023, molte aziende sono state colte di sorpresa.

I media hanno riportato la notizia associandola a titoli provocatori che dichiaravano: "Gli Emirati Arabi Uniti esentasse sono morti". Ma anche se tecnicamente è così, la questione è più complessa.

Le nuove norme fiscali degli Emirati Arabi Uniti sono molto probabilmente una reazione alle pressioni del Gruppo dei Sette (G7) e del Gruppo dei Venti (G20), che incoraggiano le principali economie ad abbandonare i sistemi no-tax. In questo contesto, la mossa del governo di introdurre l'imposta sulle società, e di definire la residenza fiscale, mira a rafforzare la sua reputazione di polo commerciale sicuro. È anche un passo sostanziale verso la modernizzazione del sistema fiscale.

Ma ora torniamo alla stessa domanda che ci siamo posti all'inizio: cosa significa tutto questo per gli espatriati negli EAU?

Le conseguenze per gli espatriati negli EAU

Per la maggior parte degli espatriati, le implicazioni dirette delle nuove leggi sulla residenza fiscale sono più legate al riconoscimento ufficiale, e a un possibile cambiamento di status, piuttosto che a un onere fiscale. Per il momento, chi ha la residenza fiscale negli Emirati Arabi, non paga tasse sul reddito.

Ma attenzione perchè, anche se non paghi tasse sul reddito negli Emirati Arabi Uniti, potresti dover pagare le tasse nel tuo Paese d'origine. Tutto dipende dalla tua nazione di provenienza, dalle sue politiche fiscali e dalla presenza - o meno - di accordi sulla doppia imposizione tra detto Stato e gli EAU.

I residenti nel Regno Unito, ad esempio, sono tassati sul loro reddito globale (i non residenti sono tassati solo sul reddito che percepiscono nel Regno Unito). Ma il Regno Unito ha anche un accordo contro la doppia imposizione con gli Emirati Arabi Uniti, il che significa che il reddito prodotto negli EAU non è tassato nel Regno Unito.

Gli espatriati negli Emirati Arabi Uniti, che lavorano per aziende straniere o multinazionali, potrebbero essere maggiormente colpiti dai suddetti cambiamenti. Con l'introduzione della tassa sulle società, alcune aziende potrebbero lasciare il Paese, con un impatto diretto sul mercato del lavoro locale. 

Artem, che si è appena trasferito negli EAU come sviluppatore per un'azienda informatica, è preoccupato: "La mia azienda ha appena aperto il suo primo ufficio a Dubai e, da quello che so, i costi sono elevati. Il nostro ufficio si trova in Sheikh Zayed Road, zona con affitti molto cari. Con l'entrata in vigore della nuova imposta sulle società, non sono sicuro che il progetto sia ancora finanziariamente sostenibile. 
Credo che questo mi toccherà personalmente, dato che potrei dovermi trasferire di nuovo".

Forse è troppo presto per fare previsioni a lungo termine, e per sapere se le nuove leggi fiscali impatteranno negativamente gli espatriati negli Emirati Arabi Uniti. Al momento, l'assenza di imposte sul reddito per le persone fisiche continua a essere un incentivo per molti.

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A proposito di

Natallia ha conseguito una laurea con lode in lingua inglese e interpretazione simultanea e ha lavorato come scrittrice e redattrice per varie pubblicazioni e canali mediatici in Cina per dieci anni.

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