Salve Federico, parlaci un po' di te...
Ho 26 anni e sono nato e cresciuto a Ponte di Legno, paese di 1800 anime disperso nelle alpi lombarde e più precisamente nella provincia di Brescia. Sono laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche all'Università di Bologna. La mia passione per i viaggi e per l'estero nasce quando a 17 anni i miei genitori mi spingono a partire per gli Stati Uniti per frequentare un anno di scuola superiore. Da lì la mia vita è cambiata.
I miei orizzonti si sono allargati tremendamente e ho percepito quasi immediatamente la voglia di capire di più di questo mondo che fino ad allora era rappresentato per me solo dal mio paesino di montagna. Negli anni dell'Università ho continuato a viaggiare tra Europa e Nord America e dopo la Laurea mi sono dapprima trasferito in Thailandia e poi in Canada per poi ritrovarmi in questo angolo di mondo, se vogliamo un po' sperduto, che si chiama Oman. Mi trovo a Mascate da poco più di un anno dove lavoro felicemente per la catena di alberghi Ritz Carlton.
Hai un'importante esperienza vissuta all'estero alle spalle, per quanto tempo sei stato in Thailandia ed in Canada e di cosa ti occupavi?
Dopo la fine dei miei studi mi sono trovato nelle stesse condizioni di tantissimi altri neolaureati: un po' perso, spaurito e alla ricerca di qualche esperienza interessante. Non sapendo bene dove sbattere la testa ho partecipato al programma MAE-CRUI che permette a giovani universitari di fare un tirocinio nelle varie rappresentanze diplomatiche italiane in giro per il mondo.
La mia prima scelta era il Nord America, ma, devo dire per fortuna, la mia domanda è stata accettata dall'Ambasciata di Bangkok dove ho fatto un tirocinio di 4 mesi nella sezione consolare. È stata un'esperienza molto edificante che mi ha insegnato moltissimo soprattutto dal punto di vista del mio arricchimento culturale. Sono infatti entrato in contatto con un popolo e con una cultura a me completamente sconosciuti e che mi hanno lasciato allo stesso tempo estasiato e un po' perplesso.
Finita l'esperienza in Thailandia mi sono ritrovato punto e a capo. Senza lavoro e senza prospettive. Dopo aver mandato una miriade di email in giro per il mondo la Camera di Commercio Italiana a Calgary mi accorda un tirocinio di 6 mesi. Sono dunque ripartito per il Canada dove mi sono subito sentito un po' a casa ricordando il mio anno passato negli Stati Uniti. Fino a quando ricevo una mail dall'Oman, che sinceramente all'epoca non sapevo nemmeno bene dove fosse!
Ora sei in Oman, cosa ti ha spinto a trasferirti in questo Paese?
Sicuramente il fattore principale che mi ha spinto a trasferirmi in Oman è stata l'ottima opportunità di lavoro che mi è stata offerta. Il contratto mi dava molta più stabilità rispetto ai precedenti tirocini, ma anche la consapevolezza acquisita durante le precedenti esperienze che non volevo restarmene dietro ad una scrivania a leggere papers o a barcamenarmi tra le scartoffie.
Insomma, mi mancava il contatto diretto con la gente, cosa che questo lavoro è riuscita a darmi! Senza ombra di dubbio la possibilità di vivere in un Paese così poco conosciuto e così poco esplorato dai nostri connazionali è stato per me un altro motivo di spinta verso la Penisola Arabica.
Lavori per una rinomata catena alberghiera, di cosa ti occupi nello specifico?
Ho cominciato poco più di un anno fa come Front Desk Agent. In pratica mi sono occupato di tutto ciò che fa un normale receptionista. Accogliere gli ospiti, ascoltare le loro lamentele ed essere certo che il loro soggiorno fosse perfetto!
Qualche settimana fa mi è stata data una promozione a supervisore dei servizi agli ospiti. Ora mi occupo principalmente dell'esperienza di arrivo e partenza dei nostri ospiti con l'aiuto di 15 colleghi omaniti con cui mi sto trovando molto bene!
Che tu sappia, ci sono molti Italiani che lavorano in Oman? A tuo avviso, quali sono i settori che offrono più opportunità al momento e quali sono le figure professionali più richieste?
Gli Italiani che vivono e lavorano in Oman sono meno di 200, secondo stime dell'Ambasciata. Oltre a questi ci sono i cosidetti "stagionali". Persone che vengono a passare l'inverno in Oman e che trovano occupazione come guide turistiche freelance soprattutto per i nostri connazionali.
I settori che offrono più opportunità sono quelli dell'energia (gas, petrolio ecc.), quello della ricezione turistica e quello dell'edilizia. Date le grandi restrizioni per i visti lavorativi quasi tutte le figure professionali richieste sono altamente specializzate: ingegneri, medici, architetti ecc.
La gente locale come si pone negli confronti degli espatriati? È facile integrarsi?
Gli Omaniti sono un popolo molto aperto e molto socievole. Quando dico a qualsiasi dei nostri ospiti locali che sono Italiano, tutti rimangono sorpresi e interessati a sapere un po' più di me e del nostro Paese. L'integrazione non è affatto difficile. Basta trovare un punto di incontro, una passione, un interesse comune e la cosa è fatta.
Gli Omaniti vanno pazzi per il calcio e ho trovato tantissime persone che sanno a memoria la formazione del Milan piuttosto che ricordarmi della grande vittoria della nostra Nazionale ai Mondiali del 2006. Io mi interesso poco di questo sport, ma devo dire che l'argomento mi è stato molto utile per costruire un rapporto di base con loro. Ora che ho preso confidenza con loro mi sento molto più libero di affrontare argomenti più complessi come le nostre differenze culturali o le nostre idee politiche.
Nella vita di tutti i giorni ti rapporti con una realtà abbastanza diversa da quella in cui sei cresciuto. Penso alla lingua, al clima, al cibo, alla religione...come hai imparato a conviverci?
È innegabile che all'inizio ho dovuto tirare fuori un fortissimo spirito di adattamento e vagonate di pazienza. Le cose qui vanno molto più lente rispetto ai Paesi Europei e nelle mie prime settimane quando ho avuto molto a che fare con la burocrazia locale, la cosa mi pesava abbastanza. Diciamo che dopo un po' di tempo si impara a conviverci!
Il clima è stato forse lo shock più grande! Gli inverni sono meravigliosi con temperature miti e la possibilità di stare in spiaggia senza soffrire il freddo, ma le estati sono le più torride che io abbia mai sperimentato con temperature che non di rado raggiungono i 50 gradi con picchi di umidita' del 90-95%. La lingua non è mai stata un problema. La maggior parte degli Omaniti parla un inglese comprensibile.
Com'è la tua giornata tipo?
La mia giornata tipo gira intorno al mio lavoro. A seconda del turno e delle esigenze dell'albergo posso passare al lavoro da un minimo di 8 ore fino ad un massimo di 11 o 12 nelle giornate più frenetiche. Se il mio turno è quello del mattino, mi fiondo in palestra non appena ho finito di lavorare e poi mi rilasso nel mio appartamento con un film o uscendo a cena con dei colleghi.
Cosa ti piace fare nel tempo libero? Che opportunità di svago offre il posto?
Muscat non ha ancora quel respiro internazionale che possono avere città come Dubai o Abu Dhabi. La comunità di espatriati è ancora relativamente piccola e gli svaghi soprattutto per i giovani non sono moltissimi.
Nelle mie giornata libere mi piace andare al mare, scoprire un po' di più di questo Paese facendo qualche escursione nel deserto o nelle varie oasi oppure semplicemente rilassarmi facendo un po' di shopping e andando al cinema. Se il lavoro me lo permette cerco di uscire dall'Oman e visitare i Paesi limitrofi.
Per adesso sono stato a Dubai ed in Bahrein e la settimana prossima mi dirigerò alla scoperta di Abu Dhabi!
Se dovessi fare un bilancio, a fronte delle diverse esperienze vissute all'estero, esperienza positiva?
Facendo un bilancio devo dire che non vi è stata un'esperienza fatta all'estero che non si sia conclusa con un bilancio positivo.
Ogni esperienza mi ha insegnato qualcosa e mi ha permesso di arricchirmi culturalmente.
Se posso dare un consiglio a tutti i giovani Italiani è quello di non chiudere i propri orizzonti solo al nostro Paese.
Uscite dall'Italia e scoprite cosa c'è fuori e solo dopo prendete una decisione su quello che volete fare della vostra vita!
Con il senno di poi, c'è qualcosa/una situazione che magari organizzeresti od affronteresti diversamente?
Direi senza esitazione di no. Ogni esperienza fatta, sia essa stata positiva o negativa, mi ha insegnato qualcosa che mi ha portato ad essere la persona che sono oggi. Preferisco guardare avanti e pensare a come posso organizzare o affrontare al meglio il mio futuro!