Daniele: " A HCMC si vive bene ma bisogna avere forte flessibilita"

Interviste agli espatriati
  • Daniele in Vietnam
Scritto da Expat.com team il 19 novembre, 2015
Daniele sta facendo un'esperienza ad Ho Chi Minh City dove lavora per una multinazionale americana occupandosi di ricerche di mercato. Del Vietnam apprezza particolarmente il calore della popolazione locale e le possibilità di crescita che offre a livello professionale.

Ciao Daniele, piacere! Ci racconti un po' di te e dei motivi che ti hanno portato in Vietnam?

Ciao Francesca, piacere mio. Mi chiamo Daniele, ho 34 anni, sono di origini campane, ho conseguito la laurea presso l'universita' degli studi di Salerno e frequentato un master in marketing internazionale alla Ca' Foscari di Venezia, attualmente vivo ad Ho Chi Minh City e mi occupo di ricerche di mercato.

In che parte del paese ti trovi e da quanto tempo hai lasciato l'Italia?

Mi sono trasferito in Vietnam a Gennaio e vivo ad HCMC che si trova al sud del paese.

Cosa facevi prima di trasferirti e di cosa ti occupi ora?

Mi occupo di ricerche di mercato come in Italia. La societa' per cui lavoro, the Nielsen Company, mi ha proposto un'esperienza in Asia ed io non me la sono fatta scappare

Qual è stato l'aspetto più difficile da sormontare legato al trasferimento dall'Italia in Vietnam? Potresti raccontarci un po' la tua esperienza?

Sicuramente gli aspetti burocratici sono la parte piu' tediosa. Io ho impiegato circa due mesi e mezzo a fornire tutta la documentazione necessaria per ottenere permesso di soggiorno e di lavoro qui in Vietnam. Ci sono tanti documenti da fornire in merito ad esperienze lavorative, fedina penale, studi effettuati, certificati di buona salute, etc. Nel mio caso le risorse umane Vietnamite mi hanno fornito una lista di tutto il necessario e quindi non ho avuto intoppi nel ricevere i due permessi, ma alcuni expats hanno avuto delle vere e proprie disavventure addentrandosi nella burocrazia Vietnamita.

Come si vive in Vietnam rispetto all'Italia? Quali sono le differenze principali?

Dal mio punto di vista si vive bene ma bisogna avere forte flessibilita' e capacita' di adattamento.
Il Vietnam e' un altro mondo rispetto all'Italia, HCMC e' una citta da 12 milioni di abititanti ed in via di sviluppo. Questo significa tanto traffico, qui tutti girano in motorino e che alcune zone della citta' sono abbastanza maltenute. Gli aspetti positivi sono il calore dei Vietnamiti, il fatto che e' una citta' sicura ed il costo della vita relativamente basso.

Come si svolge la vita sociale a Ho Chi Minh?

Ad Ho Chi Minh la comunita' expats e' ampia ed in continua crescita. La citta' e' divisa in distretti e in alcuni di questi ci sono delle comunita' expats, ad esempio in D7 c'e la comunita' Koreana, mentre in D2 quella Europea, in maggioranza Francesi ed Inglesi. L'integrazione con i Vietnamiti e' ottima, in quanto in Asia vige ancora il culto dell'ospitalita' e gli expats amano calarsi nella cultura Vietnamita. Inoltre i Vietnamiti riconoscono il ruolo imperante dell'Inglese e non perdono mai occasione per praticarlo.

Cosa mi puoi dire del costo della vita in città?

Il costo della vita e' relativamente basso, perche' il costo del lavoro e' ancora molto basso. In Vietnam puoi comprare un abito sartoriale per 200 USD, pranzare o cenare in un ristorante di buon livello con 20 dollari, pagare 3 dollari l'ora la donna delle pulizie ed utilizzare i taxi come mezzo di trasporto.
Per quanto riguarda gli affitti, la storia e' diversa, esistono poche soluzioni di mezzo, quindi o vivi in appartamenti abbastanza spartani, rumorosi e non dotati di tutti i comfort, pagando 200/300 usd, o vivi in condomini superlusso pagando fra i 1.000 ed i 1.500 USD.

A livello professionale, credi che il Vietnam ti possa offrire qualcosa in più rispetto all'Italia? In caso affermativo, come mai secondo te?

Sicuramente l'aver scelto il Vietnam mi ha permesso di raggiungere una posizione per la quale in Italia avrei dovuto attendere almeno altri 3-4 anni. Essendo un paese in via di sviluppo le opportunita' sono tante, il mondo del lavoro e' molto dinamico e le aziende sono a caccia di profili in grado di portare conoscenza e supportare una crescita di lungo periodo.

Come funziona il sistema sanitario in Vietnam e come giudichi la qualità delle cure mediche? E' consigliato stipulare un'assicurazione sanitaria privata?

Nel mio caso, l'azienda mi ha fornito un'assicurazione sanitaria privata. Parlando un pochino in giro la situazione sembra essere polarizzata, le strutture pubbliche sono di scarso livello, mentre quelle private sono di buon livello ma con costi elevati rispetto alla media.

Vivere all'estero ha in qualche modo cambiato il tuo modo di vedere le cose ed affrontare le situazioni?

Vivere all'estero e soprattutto in Asia cambia totalmente il tuo modo di vedere le cose. I paesi Asiatici sono cosidetti high contest, cioe' posti dove ci sono delle sottoregole da conoscere per essere integrati e quindi si ha bisogno di tempo e di persone che ti introducano a queste regole.
All'inizio devi dotarti di tanta pazienza, buona volonta' e mostrare una grande apertura. Anche le cose piu' banali qui possono diventare molto complicate, una su tutte, per riuscire ad attraversare la strada ho impiegato 3 giorni. Un volta dentro alla sottocultura, le cose vengono molto piu' naturali e ti rendi conto di aver sviluppato una grande flessiblita', resilienza e grado di apertura alle differenze.

Hai qualche consiglio o suggerimento da dare ai nuovi arrivati in Vietnam o a chi sta per trasferirsi al fine di organizzarsi al meglio?

Sicuramente cercare contatti e consigli prima di partire, armarsi di tanta pazienza e buona volonta' ed immergersi totalmente nella nuova cultura, senza badare tanto a le differenze con l'Italia.

Un bilancio della tua esperienza fuori Italia fin ad oggi, lo rifaresti?

Il mio bilancio e' positivo e sicuramente rifarei l'esperienza per quanto mi sta dando dal punto di vista professionale e personale. Pero', per quanto mi riguarda, l'Italia e' stupenda ed in futuro conto di tornarci, godermi il bel paese e portare know how alle aziende nostrane che guardano ad Oriente.

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