Ciao Ilaria, hai voglia di raccontarci un po' di te e dei motivi che ti hanno portata, assieme a tuo marito, a Montreal in Canada?
Ciao a tutti! Grazie per questa bella opportunità che il vostro sito ci offre per parlare della nostra esperienza in Canada! Io e mio marito ci siamo trasferiti a Marzo del 2013 principalmente perché la vita in Italia stava diventando progressivamente più difficile e pesante.
Pur essendo entrambi dipendenti a tempo indeterminato, ci rendevamo conto di avere ogni giorno più difficoltà ad apprezzare la nostra vita in Italia sia dal punto di vista economico (vivendo a Roma la possibilità di comprare una casa era totalmente fuori discussione) sia dal punto di vista umano. Abbiamo avuto la possibilità di venire in Canada per il viaggio di nozze e me ne sono innamorata: mio marito ci ha vissuto per diversi anni da bambino e dopo il nostro ritorno, ponderando la possibilità di spostarci meno, abbiamo scoperto che aveva ottenuto la cittadinanza da piccolo ed era ancora valida. A quel punto abbiamo abbandonato ogni paura e abbiamo deciso di fare il grande passo: era una fortuna inaspettata e non coglierla sarebbe stato da folli. Così a novembre siamo venuti qui in viaggio di nozze, a dicembre ci abbiamo ragionato, a gennaio ci siamo licenziati dai rispettivi lavori, a febbraio abbiamo organizzato tutto e il 4 Marzo siamo atterrati a Montréal. Una cosa rapida insomma!
Sei l'autrice del blog “Nerd in Canada”, quand'è che hai cominciato a scriverlo e qual'è il motivo principale che ti ha spinta a farlo?
Una delle paure più grandi quando si parte è ovviamente quella dell'ignoto: si finisce in un Paese spesso molto diverso dal nostro e anche le cose più semplici possono diventare problematiche senza una preparazione adeguata. Diversi blog che abbiamo consultato prima di partire ci hanno aiutato tantissimo per la preparazione pratica e psicologica al trasferimento: così abbiamo pensato fosse cosa buona e giusta fare a nostra volta un blog per raccontare la nostra esperienza e cercare di spiegare Montréal con gli occhi di due italiani, nella speranza tornasse utile ad altri che come noi cercavano informazioni fantasticando sulla possibilità di partire. Il blog è nato a gennaio del 2013 proprio per raccontare non solo la nostra esperienza qui ma anche la preparazione.
Il blog ti è stato utile per entrare in contatto con altri expat bloggers e fare nuove amicizie?
Si, il blog ci ha permesso di conoscere diverse persone in forma virtuale e reale.
Grazie soprattutto ad alcune interviste poi ci è capitato spesso (e con un misto di imbarazzo e piacere, lo ammetto!) di essere addirittura riconosciuti in giro per Montréal da altri italiani che ci avevano visto. E' stato divertente!
Da dove nasce il titolo del tuo blog?
Il nome "Nerd in Canada" è dovuto al fatto che io e mio marito siamo due grandi appassionati di videogiochi, fumetti e fantascienza. Tutta la nostra vita è stata caratterizzata dall'amore per i videogiochi e della cultura spesso definita "nerd" (o "geek", meglio ancora!), sin da quando eravamo piccoli, e il metterci insieme ha amplificato incredibilmente la nostra passione! Abbiamo avuto un matrimonio in stile videogioco, un vero matrimonio nerd! Probabilmente il primo in Italia, meraviglioso oltre che per il gesto in sé anche perché rappresentava in pieno cosa siamo noi due.
Così al momento di trovare il nome per il blog... abbiamo pensato che eravamo due nerd in Canada. Inoltre anche il suono ci piaceva e così ...
A livello lavorativo, com'è la situazione in Canada? Quali settori potrebbero offrire opportunità ad un Italiano che volesse cercare lavoro li?
Personalmente sto ancora aspettando il mio permesso di lavoro: al momento sono turista, da un anno abbondante, e quindi posso rispondere a questa domanda grazie alle cose che mi ha raccontato mio marito che invece lavora sin da quando siamo arrivati qui: il mercato del lavoro è vasto e c'è la possibilità di trovare lavoro in diversi ambiti. A differenza di altre zone del Canada bisogna ricordare però che qui è necessario sapere anche il francese : si lavora in inglese, certamente, ma se l'obiettivo è fare carriera di certo sapere il francese è una gran marcia in più. Visto che è il nostro ambito di interesse è da sottolineare come qui a Montréal ci siano le sedi di alcune delle più grandi compagnie di videogiochi del mondo: Ubisoft in primis ma anche Squre Enix, Capcom, EA e molte altre hanno uffici nella città. Questo fa si che sia sicuramente una meta molto interessante per chi vuole lavorare nel settore dei videogiochi. Per il resto diversi nostri amici lavorano nei campi più disparati: di certo posso assicurarvi che sarà mia cura raccontare nel dettaglio il tutto appena ricevuto il permesso di lavoro!
Qual è stato l'aspetto più difficile da sormontare legato al trasferimento dall'Italia in Canada? Potresti raccontarci un po' la tua esperienza?
Sicuramente gli aspetti più difficili sono un po' quelli che accomunano noi expat italiani nel mondo: si va dai problemi più pesanti come il non abbracciare i miei genitori e i miei amici da un anno e mezzo (per motivi burocratici legati alla mia pratica per l'immigrazione non posso uscire dal Canada e quindi non ho modo di tornare in Italia fino a quando non sarà andato tutto a buon fine) a quelli un po' più leggeri come.... la mozzarella. E' difficilissimo trovarne di buona qui e in effetti una scorpacciata di mozzarella buona mi manca! Per quanto riguarda invece gli aspetti direttamente legati al Canada, in un primo tempo un grosso problema è stato l'inverno: cresciuta a Roma, avendo visto la neve 4 volte in vita mia di cui 3 fuori dalla mia città natale, non mi aspettavo di avere a che fare con ghiaccio e neve alta quasi quanto me…Ma con un po' di equipaggiamento e pazienza è qualcosa che si impara ad affrontare e si apprezza e anzi ora è una cosa che mi piace e non potrebbe essere altrimenti se si sceglie di venire a vivere in un Paese dove d'inverno si arriva anche a -30 gradi! Un altro aspetto difficile è stato anche quello della lingua: mi piacerebbe avere la proprietà dialettica che ho ottenuto in italiano anche in inglese e francese ma è qualcosa su cui devo ancora molto lavorare! Per fortuna qui sono tutti molto gentili e disponibili e spesso parlare con gli altri diventa molto meno stressante perché ci si aiuta a vicenda: è il bello di vivere in un Paese ad alto tasso di immigrazione. Dopotutto siamo davvero tutti nella stessa barca e ci si aiuta a vicenda.
Espatriare con degli animali: sono che avete portato con voi anche quattro splendidi gatti, ci racconti per cortesia quale iter avete dovuto seguire?
Incredibilmente è stato quasi più complicato tutto l'iter per i felini rispetto a quello per noi umani! Prima di tutto i gatti hanno avuto bisogno di un certificato di salute, redatto in inglese da parte del veterinario. Sempre dal veterinario abbiamo dovuto metter loro il microchip (non obbligatorio in Canada ma con lo scalo a Bruxelles in suolo europeo è stato necessario mettere anche quello: in caso di volo diretto non è necessario) e fare l'antirabbica con relativi certificati sempre in inglese. L'antirabbica è una procedura obbligatoria per entrare in Canada ma per fortuna rispetto ad altri Paesi come l'Australia non c'è obbligo di quarantena.
Per quanto riguarda l'aereo abbiamo passato settimane a cercare la compagnia giusta: il viaggio nella stiva l'abbiamo scartato subito perché lungo e pericoloso. Quindi cercavamo una compagnia che permettesse il viaggio a bordo. Air Canada lo permette ma bisogna controllare che anche le altre compagnie a cui si appoggia per alcune tratte lo facciano. Abbiamo dovuto comprare dei trasportini omologati per l'aereo ed i gatti non dovevano superare gli 8 chili compresi di trasportino: per uno dei nostri gatti particolarmente in carne abbiamo dovuto fare attenzione al cibo nei mesi precedenti alla partenza! Altra cosa: non è possibile portare più di un animale a persona. Siamo partiti con i primi due mentre gli altri due sono rimasti da mia suocera per diverso tempo e poi abbiamo portato gli altri due in viaggi successivi. E' stato impegnativo ma finalmente abbiamo tutti i nostri gatti sotto lo stesso tetto!
Quali sono i luoghi di interesse che ci consigli di visitare a Montreal e dintorni?
La cosa che colpisce di più di questa città è senza dubbio il verde: Montréal è dotata di parchi semplicemente meravigliosi e molto ben curati. I canadesi sono molto sportivi infatti spesso ho sentito dire che si definiscono gli americani salutisti, in netto contrasto con quelli degli Stati Uniti: per questo qui parchi e piste ciclabili sono da applausi e se vi piace l'argomento vi consiglio davvero di fare un giro. In particolare il parco del Mont Royale è veramente molto bello!
Per il resto Montréal è famosa anche per i suoi mille festival: basta fare un giro sul sito del Tourisme di Montréal (tourisme-momtreal.org) per rendersi conto che c'è solo l'imbarazzo della scelta. Da quando viviamo qui i nostri week end sono sempre pienissimi: è una città dinamica e veramente ricca di cose da fare e vivere.
Quali sono gli aspetti che ti affascinano di più di questo Paese e quali invece quelli ai quali hai fatto fatica ad abituarti?
Quando siamo venuti qui in viaggio di nozze sono rimasta estremamente colpita dal modo di fare delle persone. Sapevo che i canadesi erano famosi, e spesso addirittura presi in giro, per la loro educazione ai limite dell'esagerato, ma non credevo mi sarei trovata così a mio agio. E' stata senza dubbio la prima cosa che ho imparato ad amare: i ritmi di vita, soprattutto venendo da Roma, sono a misura d'uomo. Qui i negozi alle 17 il sabato e la domenica sono chiusi per permettere alle persone che lavorano di passare del tempo con la propria famiglia: io venivo da due anni di lavoro in un centro commerciale con fine turno il sabato alle 21 e la domenica alle 23. L'impressione che si ha girando per questa città è l'applicazione del "vivi e lascia vivere": nessuno ti squadra se sei vestito in un certo modo. Fino a quando rientri nelle regole, sei il benvenuto e questo si sposa bene con quello che cercavo nel posto dove vivere e che negli ultimi tempi mi andava sempre più stretto in Italia. Per quanto riguarda gli aspetti più difficili si ricollegano molto a quelli esposti qualche riga più su: freddo e lingua (e un po' il cibo) ma per me i lati positivi del vivere qui surclassano senza dubbio quelli negativi quindi non credo ci siano aspetti che veramente non mi vanno giù. Adoro vivere in questo Paese e adoro viverci con mio marito: sono stata molto fortunata e per quello che mi sta dando il Canada sono estremamente grata e francamente non vedo l'ora di ricevere il mio permesso di residenza per poi un domani diventare cittadina a tutti gli effetti.
Basandoti sulla tua esperienza, ti senti di dare qualche consiglio alle persone che stanno per affrontare un trasferimento in un Paese straniero?
Essere expat è difficile: non è una passeggiata. Io ho avuto l'impressione di ricominciare l'età adulta: a 31 anni mi sono di nuovo sentita una ventenne che si affaccia sul mondo del lavoro e deve capire le regole del gioco. Da una parte è molto eccitante, dall'altra può spaventare. Il mio consiglio è quello di valutare e di darsi da fare al massimo per un progetto di vita che davvero soddisfi. Il primo passo è aprire Google e imparare a reperire le informazioni utili: non si trova niente di pronto, bisogna cercare, bisogna muoversi online come in giro per capire e organizzare. Lo stesso governo del Canada ha creato un sito per l'immigrazione ricco di notizie. Rimboccatevi le maniche, datevi da fare, tenete duro e se veramente volete andare via non vi preoccupate del tempo che impiegherete nel farlo. Quando ero in dubbio se partire o meno mi sono detta che di vita ne ho una sola e cosa avevo da perdere dopotutto? Avevo solo da guadagnare.
Grazie per averci dato l'opportunità di raccontare la nostra esperienza e per aver creato un sito che permette agli expat di avere informazioni e conoscersi.
In bocca al lupo a tutti!