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Trovare lavoro all'estero dopo il COVID-19: cosa aspettarsi?

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Scritto daAnne-Lise Mtyil 08 Aprile 2020

L'attuale emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus avrà, secondo gli economisti, forti ripercussioni sulle economie mondiali. Che conseguenze avrà tutto ciò sul mercato del lavoro? Sarà facile trovare un lavoro all'estero dopo il COVID-19?

Il mondo è in stallo. Più di cento paesi hanno limitato l'ingresso nei loro territori. Le vendite sono drasticamente diminuite. La produzione sta calando e l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico (OCSE) ha previsto che l'economia mondiale, a causa della pandemia causata dal coronavirus, registrerà i tassi di crescita più bassi dal 2009. Per la gente comune questo significa che i prezzi saliranno, molti perderanno il posto di lavoro e diminuiranno le possibilità di trovarne uno. Sfortunatamente, questa situazione avrà ripercussioni sul lungo termine, anche dopo che ci saremo lasciati questo periodo alle spalle.

Le conseguenze dell'emergenza sanitaria legata al COVID-19 si stanno già avvertendo in diversi paesi del mondo. Negli Stati Uniti, ad esempio, oltre 6 milioni di cittadini americani hanno fatto domanda per ottenire il sussidio di disoccupazione. Un record. In Cina, secondo il South China Morning Post, 205 milioni di cinesi hanno perso il lavoro o non sono in grado di trovare un impiego in questo momento. Le Autorità prevdono che la situazione continui cosi ancora per un po' di tempo; nel frattempo il Paese cerca di prevenire una seconda ondata dell'epidemia e si sta rimettendo in piedi dopo che la maggior parte delle sue industrie ha smesso di funzionare da quasi tre mesi.

La situazione attuale non sembra buona e molto probabilmente le conseguenze sul mercato del lavoro si sentiranno a lungo. Secondo l'Organizzazione internazionale del lavoro (ILo), il numero dei disoccupati potrebbe raggiungere i 24,7 milioni. Per fare un confronto, la crisi finanziaria globale del 2008 portò a 22 milioni di disoccupati.

Oltre alla disoccupazione, come conseguenza del coronavirus, l'ILO prevede anche un aumento dei tassi di sottoccupazione. Ciò comporterà un cambiamento nel carico di lavoro per coloro che sono ancora occupati. Inoltre, si stima che le imprese ingaggeranno sempre più dipendenti informali, il che significa ridotte possibilità di essere assunti all'estero.

Basandosi sui dati forniti dal World Trade and Tourism Council, l'ILO prevede che i settori più colpiti saranno il turismo, i viaggi e la vendita al dettaglio. Il Consiglio prevede un calo fino al 25% degli spostamenti internazionali nel corso di quest'anno.

L'impiego di forza lavoro locale diminuirà drasticamente e di conseguenza anche le possibilità di assunzione per gli stranieri caleranno, eccezio fatta per i profili altamente specializzati. Le competenze richieste varieranno da nazione a nazione, ma in linea di massa le professioni in ambito scientifico, dell'innovazione e dell'intelligenza artificiale saranno quelle maggiormente richieste a livello mondiale. 
I profili senza una specifica qualifica dovranno essere in linea con i canoni richiesti dai diversi paesi per sperare di poter ottenere un lavoro. Ciò significa che sarà sempre più difficile trovare lavoro al di fuori del proprio paese dopo la crisi COVID-19 .

Articolo tradotto da Finding a job abroad after the COVID-19 crisis: What to expect?

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A proposito di

Anne-Lise è a capo del dipartimento editoriale di Expat.com. Laureata in Psicologia, ha lavorato come giornalista e sta attualmente completando un master in Politiche pubbliche. Ama la spiaggia e fare escursioni.

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