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Come scegliere la destinazione per telelavorare dall'estero

jeune femme en teletravail
Shutterstock.com
Scritto daAsaël Häzaqil 05 Dicembre 2024
Tradotto daFrancesca

Secondo uno studio della società di revisione contabile britannica RSM UK, il 33% delle aziende consente ai propri dipendenti di lavorare da remoto, al di fuori del Regno Unito. Il resto è frenato a causa delle implicazioni legali che tale misura comporta. Cosa devi sapere se vuoi telelavorare all'estero? 

Il tuo lavoro potrebbe non essere adatto al telelavoro

Lavori nel settore dell'artigianato, della ristorazione e della vendita al dettaglio richiedono una presenza fisica e non possono essere svolti da remoto. Il lavoro di un contabile, invece, potrebbe a priori essere svolto a distanza. Ma se da un lato l'azienda può autorizzare il telelavoro, dall'altro può limitarlo al Paese di residenza del dipendente. Tieni presente che la stessa attività svolta all'estero comporta una serie di cambiamenti, sia in termini di organizzazione del lavoro che in termini legali. Cambiamenti che riguardano te e la tua azienda.

La decisione della tua azienda conta

Sì, la tua azienda ha voce in capitolo. Il lavoro a distanza non è un diritto. Non puoi pretenderlo dal tuo datore di lavoro, né lui può imporlo a te. Qual è la posizione della tua azienda sulla questione? Consente già il telelavoro? In che misura? Pensi che sia aperta al telelavoro all'estero? Alcune aziende sono ben predisposte e ritengono che questa forma di lavoro sia al passo con i tempi. Altre reputano che lavorare da casa sia sufficiente e non vedono la necessità di cambiare nazione. Perché vuoi lasciare il Paese?

Se hai deciso di partire, elabora le tue motivazioni e resta proattivo. Perché, a differenza dell'espatrio, quando vai a lavorare all'estero (per un'azienda che non ha sede su quel territorio), il telelavoro ti lega indissolubilmente all'azienda. Hai diritti e doveri, così come il tuo datore di lavoro. Inoltre, l'azienda è responsabile se ti succede qualcosa durante lo svolgimento dell'attività lavorativa. Altro aspetto non da poco, l'azienda potrebbe essere doppiamente tassata. È facile capire perché le implicazioni legali che ruotano intorno al telelavoro dall'estero siano un deterrente per le aziende. Prenditi il tempo necessario per preparare il tuo progetto in modo adeguato.

Telelavorare nella regione accanto, o all'estero, è diverso

In seguito al Covid, il mondo del lavoro si è adattato al telelavoro. Non è inusuale che i dipendenti telelavorino uno o più giorni alla settimana. Alcuni si trasferiscono addirittura in un'altra regione per qualche giorno o settimana. Ma è importante ricordare che anche un trasferimento in un'altra regione deve essere comunicato all'azienda. Come dipendente, sei vincolato ai termini contrattuali. Devi, ad esempio, partecipare di persona alle riunioni, essere disponibile per determinati compiti, ecc. In aggiunta, durante l'orario di lavoro, sei sotto la responsabilità dell'azienda.

Quando sei all'estero, le responsabilità aumentano enormemente, sia da parte tua che da parte sua. Scordati quindi di partire all'improvviso senza averne prima parlato con i tuoi superiori. Saresti considerato un immigrato illegale e il tuo datore di lavoro rischierebbe di essere perseguito penalmente.

Lavorare a distanza in un altro Paese comporta anche altri costi: il trasloco, l'affitto, l'attrezzatura di lavoro, la connessione a internet, l'acqua, l'elettricità, il riscaldamento, il cibo... Assicurati di redigere un budget prima di intraprendere questa avventura. Non dimenticare le questioni fiscali e informati su dove sarà la tua residenza fiscale, a seconda del tempo che intendi trascorrere all'estero.

Il contratto cambia in caso di telelavoro

Le disposizioni per il telelavoro all'estero sono tali che è meglio definirle in un nuovo contratto o apportare delle modifiche a quello attuale. Numero di ore di lavoro, organizzazione delle mansioni, attrezzature necessarie... Dovrai acquistare apparecchiature specifiche? L'azienda coprirà tutti i costi associati al tuo lavoro? Non dimenticare gli eventuali benefit di cui godi (tredicesima, buoni pasto, bonus vari, ecc.). Continuerai a usufruirne anche all'estero? E in che misura?

Il Paese dei tuoi sogni potrebbe non essere adatto al telelavoro

Sono mesi che sogni di trasferirti in quella precisa destinazione. Forse ci sei già stato in vacanza. Stai pensando a un cambio di vita radicale. Ma vivere in un Paese per qualche settimana come turista e risiedervi come lavoratore non sono la stessa cosa. Sappi che la nazione scelta potrebbe non essere adatta al telelavoro. Le procedure amministrative potrebbero essere troppo restrittive, sia per te che per l'azienda. Anche la distanza potrebbe essere un deterrente. O magari l'azienda ha stilato un elenco di destinazioni da cui consente il telelavoro, impedendoti di scegliere liberamente dove andare.

Partire sì, ma con il visto giusto

Quale visto utilizzare? Tutte le argomentazioni sul telelavoro rischiano di mettere in secondo piano la questione del visto, se la destinazione non si trova nell'Unione Europea. Se entri in un Paese terzo come turista non puoi lavorare. Lo stesso vale anche nel caso in cui tu vada in un territorio dove puoi entrare senza visto (in virtù di accordi tra la nazione d'origine e quella di destinazione).

Adattarsi alla vita in un Paese straniero è fondamentale

Sei tagliato per la vita da lavoratore a distanza? Perché vuoi lavorare all'estero? A volte ci lasciamo influenzare dalle storie raccontate da conoscenti o dalle testimonianze che pullulano su internet. Alcuni sono riusciti a conciliare vita lavorativa e svago, o almeno questo è quello che vogliono far credere. Paesaggi da sogno, foto da cartolina... Ma la realtà è diversa perché non puoi solo divertirti, devi anche lavorare. Hai mai telelavorato? Se sì, dove ti trovi meglio tra casa, uno spazio di coworking o una caffetteria? Hai mai lasciato la tua regione? Prima di partire, assicurati di poter reggere il ritmo. Lavorare a distanza significa anche lavorare da soli e in piena autonomia, con tanta disciplina.

Sta a te organizzarti per fornire la stessa qualità nel lavoro, o rischi che l'azienda si penta della sua scelta. La questione è che tante aziende sono ancora scettiche, perché temono che i dipendenti in telelavoro siano meno produttivi. La realtà è ben diversa, ovviamente, e sta a te dimostrarlo. Non dimenticare che lavorare dall'estero significa imparare una nuova cultura, anche per pochi mesi di permanenza sul territorio straniero.

Tenersi in contatto con il datore di lavoro è fondamentale

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore... Nel tuo caso è tutto l'opposto invece. Ovviamente non si tratta di pensare all'azienda giorno e notte, ma piuttosto di mantenere il legame. Sei ancora un dipendente, anche se non sei più fisicamente in azienda. Come mantenere i contatti con il capo e i colleghi? Nell'era dei social network e di internet, la risposta pare ovvia ma, nonostante questo, alcuni telelavoratori dicono che, a volte, si sentono distanti dall'azienda. Per evitare un taglio netto, mantieni i rapporti con i colleghi. Partecipa alle riunioni a distanza. Approfitta di ogni ritorno a casa per passare in azienda.

Spiega al tuo datore di lavoro cosa ne pensi del lavoro a distanza: cosa potrebbe essere migliorato? Come si può introdurre questa organizzazione del lavoro in azienda? Il boom del telelavoro è ancora agli inizi. Secondo gli esperti, è destinato a diventare ancora più rilevante negli anni a venire.

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A proposito di

Ho una laurea magistrale in Giurisprudenza - Scienze Politiche e un diploma del Japanese Language Proficiency Test (JLPT) N2. Ho lavorato come addetta alla comunicazione. Ho oltre 10 anni di esperienza come web copywriter.

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