Fare carriera all'estero presuppone imparare ed aggiornarsi di continuo. I professionisti che costruiscono la loro carriera in Paesi con una cultura del lavoro diversa dalla propria sono molto ricercati. Un'impostazione diversa del lavoro non è una barriera, ma una risorsa. Imparando dai colleghi e, allo stesso tempo, condividendo le proprie conoscenze, questi professionisti acquisiscono un profilo completo, spendibile a livello internazionale.
Non perdere mai la voglia di imparare
Può sembrare un consiglio scontato, ma non tutti lo applicano. Anche chi sogna una carriera internazionale può scontrarsi con il “muro” dell'apprendimento. Probabilmente pensi che la parte più difficile di un trasferimento all'estero sia tutta nelle fasi iniziali: ottenere i visti, gestire la burocrazia. Ovviamente sei disposto a fare un corso di formazione in azienda, ma solo per il periodo iniziale. Sappi però che ogni lavoratore ha bisogno di aggiornamenti costanti, e non solo in ambito tecnico. Imparare è un processo continuo, specialmente se si ambisce a una crescita professionale.
Riconoscere i propri punti di forza e di debolezza
Che metodologia di lavoro hanno i tuoi colleghi? Come immagini la tua carriera nel nuovo Paese? Ci sono differenze rispetto al modus operandi a cui sei abituato? Devi aggiornare le tue competenze? Per imparare devi osservare... anche vivere all'estero richiede una buona dose di osservazione. Impara a riconoscere i tuoi punti di forza e le tue debolezze. In quali ambiti eccelli e dove hai difficoltà? Non tutte le aziende si avvalgono di formatori esterni, ma spesso puntano sulla collaborazione tra colleghi, per rafforzare lo spirito di squadra e ridurre i costi.
Pensare come una squadra
Il termine “carriera” rimanda spesso alla competizione, un concetto che si intensifica a livello internazionale. Gli espatriati possono trovarsi a competere tra loro e con i dipendenti locali, tutti alla ricerca di un avanzamento di carriera. Ma nonostante l'espressione latina "homo homini lupus" (letteralmente l'uomo è un lupo per l'uomo), gli esseri umani sono fondamentalmente esseri sociali.
In quest'ottica, l'azienda è un microcosmo, con una cultura e regole proprie, dove il lavoro di squadra e lo spirito di gruppo sono attitudini molto apprezzate. Se le aziende cercano nei talenti stranieri competenze tecniche, si aspettano anche che sappiano lavorare in gruppo. Collaborare tra colleghi, insegnare e imparare da loro, rientra in questa filosofia.
Capire i propri bisogni e quelli degli altri
Per condividere conoscenze con i colleghi, è fondamentale capire quali siano i loro bisogni. Lo stesso vale se desideri imparare da loro. Parliamo di esigenze che influiscono direttamente, o indirettamente, sull'organizzazione del lavoro: dall'uso di un software alle attività quotidiane. Potrebbe trattarsi di competenze tecniche, come migliorare la padronanza di uno strumento o di una lingua, oppure abilità organizzative, come ottimizzare il proprio spazio di lavoro, distribuire meglio i compiti, affrontare un problema in modo più efficace, parlare in pubblico o redigere un documento. Comprendere questi bisogni è essenziale per definire un programma di formazione utile e mirato.
Scegliere modalità e strumenti di apprendimento adeguati
Capire le necessità proprie e dei colleghi aiuta anche a scegliere il metodo di formazione più adatto: in presenza, online o un mix dei due. Ogni opzione ha i suoi pro e contro. La formazione online è flessibile, facile da inserire nelle agende, ma riduce le interazioni tra colleghi e può essere meno efficace. La formazione in presenza facilita il confronto diretto, ma richiede maggiore pianificazione: uno spazio disponibile, orari che vadano bene a tutti, ecc... Anche gli strumenti di apprendimento sono importanti: una piattaforma interattiva, i classici carta e penna, o incontri basati sul dialogo. Sono tutti validi, a seconda del contesto.
Tenersi regolarmente aggiornati
Credi di sapere tutto sulla tua professione? Non concentrarti esclusivamente sulle competenze legate al ruolo. Pensiamo sempre ad aggiornare i computer, ma anche il modo di lavorare può essere migliorato. Forse il programma di inserimento dei nuovi dipendenti è obsoleto, oppure la comunicazione tra lavoratori locali e stranieri non funziona come dovrebbe. Queste problematiche, se trascurate, possono influire negativamente sull'atmosfera in ufficio e sulle performance aziendali. Usa le tue capacità – organizzazione, empatia, conoscenza delle lingue – per migliorare l'ambiente di lavoro.
Forma i colleghi senza essere autoritario
Evita di diventare la caricatura dell'espatriato che “sa tutto”. Essere un formatore non significa essere superiori agli altri. La condivisione delle conoscenze deve favorire il dialogo e la crescita reciproca, senza creare dinamiche di potere. E ricorda: un giorno potresti essere a dover imparare dagli altri. Per formare i colleghi in modo efficace, valorizza le loro competenze e coinvolgili nella costruzione del programma di formazione, che deve rispondere ai loro reali bisogni. Crea un clima di rispetto, dove si possa sbagliare senza timori. Posizionati come parte del team, non come un insegnante.
Impara dai colleghi: la chiave vincente per una carriera internazionale
L'apprendimento tra colleghi rafforza lo spirito di squadra, indispensabile in contesti multiculturali. I lavoratori stranieri e locali hanno tutto da guadagnare collaborando e scambiandosi competenze. Queste interazioni sono fondamentali per costruire una carriera internazionale. Inoltre, promuovono il benessere e sviluppano abilità sociali molto ricercate: collaborazione, capacità di osservazione, autocontrollo, spirito di condivisione. Questo tipo di scambio crea un ambiente di lavoro stimolante, favorendo una competizione sana. Ognuno trova il proprio spazio e cresce professionalmente. Infine, i legami costruiti tra colleghi arricchiscono la rete professionale, un aspetto cruciale per lo sviluppo della carriera.