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Disastro ecologico a Mauritius, dalla voce di una expat che vive sull'isola

Mobilisation Nationale Wakashio
Scritto daAnne-Lise Mtyil 19 Agosto 2020

Il disastro ecologico a Mauritius ha profondamente colpito Lucy, un'expat e Youtuber sudafricana che vive sull'isola. In questa intervista ci racconta della nave cisterna giapponese che il 25 Luglio si è incagliata, e in seguito spezzata in due, sulla barriera corallina riversando in mare tonnellate di combustibile.

Parlaci brevemente di te

Sono una regista di Cape Town appassionata di kite surf. Vivo a Mauritius da 3 anni. Adoro l'oceano, la natura, e tutto quello che riguarda i grandi spazi aperti. 

Cosa ti ha spinto a trasferirti a Mauritius?

Mi sono trasferita perché mio marito, un cittadino francese, ha ricevuto una buona offerta lavoro. Questo posto si adatta perfettamente allo stile di vita della nostra famiglia. 

Cosa sai della fuoriuscita di petrolio al largo della costa sud-orientale?

La MV Wakashio si è arenata il 25 luglio e circa 12 giorni dopo (intorno al 6 agosto) grandi quantità di carburante hanno iniziato riversarsi in mare in direzione della laguna di Pointe D'Esny. La risposta del governo a questa tragedia è stata incredibilmente lenta. Per fortuna i mauriziani si sono uniti e dati da fare per cercare di salvare le lagune e il patrimonio naturalistico dell'isola. Il luogo dove si sta consumando il disastro è un parco marino protetto.

Ti sei recata sul posto per dare una mano?

Sono stata sia sulla spiaggia di Pointe D'Esny che sul lungomare di Mahebourg, dove la maggior parte dei volontari si è riunita per costruire delle barriere quando il petrolio ha iniziato a fuoriuscire. Ho aiutato portando materiale per i volontari e ho fatto una donazione in denaro. Ho girato dei video per sensibilizzare l'opinione pubblica e ho fatto intervista radiofonica per la BBC. 

Che impatto ha avuto questo disastro sulla vita dei mauriziani e degli espatriati?

Penso che ci vorrà del tempo prima della ripresa. Stiamo ancora combattendo contro il COVD-19, l'economia soffre a causa del lockdown e il settore turistico è in grave difficoltà. Per i pescatori locali i danni sono incommensurabili perchè loro grazie alla pesca sfamavano le famiglie. La fuoriuscita di petrolio ha gravemente compromesso l'ecosistema marino di questa parte della costa. C'è da dire però che la solidarietà dei mauriziani è grande, e questo tratto della popolazione mi tocca profondamente. 

Quanto è importante per te dare un contributo alla popolazione locale?

E' fondamentale per me. Fin dal primo momento ho sentito la necessità di mettermi in gioco ed aiutare la comunità. Sarà che adoro l'oceano, e Pointe D'Esny è la mia spiaggia preferita; sono davvero determinata a sensibilizzare l'opinione pubblica su quello che sta succedendo, mi sto investendo molto in questa causa. 
Non dimenticherò mai il malessere che ho provato quando ho respirato l'odore di petrolio sul lungomare di Mahebourg ed ho visto un granchio coperto di olio. E' stato devastante e lo è tuttora. 

E' importante l'aiuto degli espatriati in questo momento?

Certo, e molto. E' cruciale che gli espatriati diano un contributo al paese che li ospita, sotto ogni punto di vista. Come stranieri a volte ci si sente un po' tagliati fuori ed aiutare è il modo migliore per facilitare l'integrazione. 

A proposito di

Anne-Lise è a capo del dipartimento editoriale di Expat.com. Laureata in Psicologia, ha lavorato come giornalista e sta attualmente completando un master in Politiche pubbliche. Ama la spiaggia e fare escursioni.

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