In Francia si occupava di gestione patrimoniale. Chahrahzade sperava di trovare un impiego simile dopo il trasferimento in America, ma non aveva fatto i conti con le dure leggi del mercato del lavoro californiano. Mamma e moglie, si è rimboccata le maniche ed ha trovato la sua strada come imprenditrice.
Raccontaci qualcosa di te
Ciao, sono Chahrazade, madre ed imprenditrice. Ho 31 anni, sono sposata e ho un figlio. Scrivo da Monterey, in California, dove vivo da quasi 3 anni. Vengo da una città dell'Alvernia, in Francia, e prima di trasferirmi lavoravo in banca come consulente in gestione patrimoniale.
Com'è stato traslocare con un bambino piccolo?
Ci siamo trasferiti nel gennaio 2018 e il mio bambino aveva 21 mesi. Il volo aereo mi preoccupava più di ogni altra cosa ma è andato tutto bene. Avevo preparato una borsa con giochi, libricini e con i suoi biscotti preferiti. Siamo decollati la mattina intorno alle 6:00 dalla Francia e siamo atterrati a San Francisco lo stesso giorno alle 13:00 (22:00 in Francia). 16 ore di viaggio!
Eravamo felici di rimettere i piedi a terra ed andammo subito a riposare. Il piccolo si addormentò in un baleno.
Qualche consiglio per le mamme che si spostano con bambini piccoli?
Secondo me il momento più critico è il viaggio in aereo. E' importante prevedere una borsa con i suoi giochi, cibo se ha delle esigenze particolari, e medicine.
Se vostro figlio è abbastanza grande per guardare i cartoni animati, portate un tablet -se lo avete- e degli auricolari della sua taglia. I bambini sono fantastici e si adattano molto rapidamente al nuovo ambiente.
Quali erano i tuoi progetti dopo l'arrivo in California?
Il piano iniziale era trovare un lavoro simile a quello in Francia. Preciso che ho lasciato la mia terra per seguire mio marito nel suo lavoro. Vivere negli Stati Uniti è sempre stato uno dei miei sogni, volevo tentare. Ma nonostante il mio entusiasmo, mi preoccupava il fatto di avere lasciato il posto fisso e di avere perso la mia indipendenza finanziaria. Volevo trovare un nuovo impiego al più presto.
Non è andata come volevi. Puoi dirci di più?
Dopo il nostro arrivo, mi sono messa alla ricerca di un asilo nido per il bambino. Missione impossibile! O era troppo piccolo lui o la struttura era al completo.
L'unica soluzione era lavorare da casa facendo qualcosa in proprio. Ma cosa? L'idea mi intimoriva, non mi vedevo come una donna imprenditrice. Ho cercato di capire se ci fossero altre mamme espatriate che, prima di me, si erano lanciate nell'impresa. Stavo facendo un salto nel buio?
No, ho scoperto con gioia che molte donne espatriate avevano intrapreso questa strada con successo! Le loro storie mi hanno dato coraggio ed ho deciso di darmi una possibilità.
Per farla breve, 8 mesi dopo ho lanciato Choomy's con la mia migliore amica, una marca di borracce in acciaio inossidabile e "Les Madeleines de Léon", dei dolcetti che gli americani adorano!
Nel 2020 ho creato anche un sito web che si chiama Une Expat Mompreneur. E' un blog dedicato alle mamme, espatriate e non, dove dò suggerimenti e consigli su come avviare la propria attività online.
Sono fiera di aver lanciato unexpatmompreneur.com e vorrei averlo fatto prima!
Ce la fai a gestire tutto?
Ammetto che non è facile essere imprenditrice e mamma a tempo pieno, ma faccio del mio meglio. Mi alzo alle 5 tutti i giorni (tranne i fine settimana) per lavorare ai miei progetti. Mio marito mi sostiene, sono fortunata!
È facile avviare un'impresa negli Stati Uniti? Ci parli brevemente delle procedure?
Ho creato "Les Madeleines de Léon" in California. Si tratta di un "Homemade Food Business" che produce madeleine fatte in casa. Per aprirlo ho chiesto un permesso al Dipartimento della Salute (Health Department) e una "licenza commerciale" in municipio (City Hall). È importante informarsi bene sulle procedure e, se necessario, affidarsi ad un commercialista. Ho scritto un articolo sul mio blog che spiega nel dettaglio i passaggi da seguire.
Sono anche registrata come imprenditrice in Francia perchè la sede legale della mia società è in Francia. In questo caso bisogna fare attenzione alla doppia imposizione fiscale. Consiglio di farsi seguire da un professionista.
Ci fai un bilancio di questi due anni da espatriata?
Questo espatrio mi ha davvero cambiata e mi ha permesso di uscire dalla mia zona di comfort. Al contrario, non mi sarei mai messa in gioco!
L'espatrio è la cosa migliore che mi sia capitata (ovviamente dopo mio figlio e il matrimonio!). Oggi posso investire nei miei progetti perché la nostra situazione familiare lo consente.
Hai qualche consiglio per le mamme espatriate che vogliono intraprendere lo stesso percorso?
Certo, questi sono i miei suggerimenti:
Trarre ispirazione da altri imprenditori che vivono all'estero: si possono ascoltare dei podcast, leggere articoli, interviste...
Investire nella formazione: su internet trovate corsi da seguire e tanto materiale informativo
Fatevi le domande giuste: cosa vi piace fare? Quali sono le vostre qualità? Cosa vi appassiona?
Unitevi a gruppi di imprenditori espatriati su Facebook, non esitate ad entrare in contatto con loro e fare domande
Lanciatevi anche se non è tutto pronto: la parte più difficile è iniziare quindi non temporeggiate, ne vale la pena!