10 anni. L'Indonesia sta facendo un altro passo avanti. Con il nuovo visto per residenza secondaria, gli stranieri possono rimanere nel Paese da 5 a 10 anni. A patto, ovviamente, di rispettare le regole. Chi può approfittare di questo permesso? Dettagli e reazioni della comunità di Expat.com.
Visto di residenza secondaria: criteri di idoneità
Lo scorso 25 ottobre, la Direzione Generale indonesiana per l'Immigrazione, che dipende dal Ministero per i Diritti Umani, ha confermato l'introduzione di un nuovo visto. Widodo Ekatjahjana, il direttore ad interim, è soddisfatto dell'iniziativa. "Alla vigilia del vertice del G20 [che si terrà il 15 e 16 novembre], abbiamo lanciato ufficialmente il visto di residenza secondaria". La Direzione Generale ha un obiettivo: stimolare l'economia attirando turisti a Bali e in altre destinazioni turistiche. Le autorità prevedono che la misura entrerà in vigore a dicembre.
Il nuovo visto consente agli stranieri di rimanere in Indonesia da 5 a 10 anni. Per fare domanda, i candidati devono essere in possesso di un passaporto valido (con validità residua di almeno 36 mesi), di una fototessera recente a colori, di un CV e di una prova di fondi (estratti conto bancari, garanzie finanziarie) pari a 2 miliardi di IDR (circa 130.000 USD). La domanda viene presentata online.
Un visto per espatriati con buona disponibilità finanziaria?
A chi si rivolge questo nuovo visto? Widodo Ekatjahjana spiega: "In un contesto economico globale che diventa sempre più dinamico, questa politica di immigrazione è un incentivo non fiscale volto a incoraggiare alcuni stranieri a rimanere e a contribuire positivamente all'economia indonesiana". Con "alcuni stranieri", le autorità intendono investitori, imprenditori e anche pensionati facoltosi. Fred, un espatriato che vive da tempo in Indonesia, è consapevole che la misura sia selettiva, ma ritiene che la cosa non sia per forza negativa: "Il Paese punta ad un afflusso di "qualità". I soldi ovviamente non lo garantisco, pur facendo in alcuni casi la differenza". E parla del comportamento deplorevole di alcuni turisti squattrinati, ubriachi per le strade di Bali. Anche Denis, che vorrebbe vivere in Indonesia, approva la misura: "Per me questo questo visto di residenza secondaria è una mossa azzecata".
Harald, di contro, che sta valutando la possibilità di trasferirsi in Indonesia, si fa delle domande. Il denaro è davvero l'unico criterio di selezione? E basta solo questo per scremare gli ingressi? «[...] la misura si rivolge principalmente ai turisti facoltosi. [...] Anche i requisiti finanziari per ottenere il visto per i nomadi digitali superano di gran lunga il reddito normale". Pasher, un giovane che progetta di trasferirsi in Indonesia, condivide il pensiero di Harald. "Non vedo il motivo di fissare un tetto così alto. Vogliono forse creare una Bali accessibile solo ai ricchi? Con il Covid, gli stranieri meno agiati sono stati costretti a lasciare il Paese. Ora vogliono alzare il livello per attirare i più ricchi, ma non credo che questo basterà a sollevare le sorti della nazione".
Questo nuovo visto riuscirà ad attirare nuovi espatriati sul territorio? Rilancerà il turismo? Il governo sembra anche pronto a lanciare il visto per nomadi digitali della durata di cinque anni. Secondo Sandiaga Uno, Ministro del Turismo, la misura potrebbe attirare oltre 3 milioni di turisti in più. Anche la Banca Centrale indonesiana è ottimista e prevede per quest'anno una crescita del 3,8-4,6%.