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Trasferirsi all'estero nel 2023: verso nuovi stimoli professionali

jeune femme en entretien d'embauche
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Scritto daAsaël Häzaqil 30 Gennaio 2023

Il 2023 sarà l'anno dei nomadi digitali e degli espatriati? Andare a lavorare all'estero è una tendenza che resta in voga. Dopo la crisi sanitaria, sempre più persone scelgono di trasferirsi in un altro Paese. Vogliono costruirsi una carriera, fare nuove esperienze, realizzare un sogno d'infanzia, acquisire nuove competenze... I motivi sono molteplici, così come i vantaggi. Che destinazione scegliere? Quali sono i settori più indicati per una carriera all'estero? Cosa devi considerare mentre prepari il tuo progetto di trasferimento? Ecco dei consigli pratici.

La tendenza del mercato del lavoro nel 2023

Agli inizi del COVID si pensava che la mobilità internazionale sarebbe presto giunta al capolinea. Dopo la chiusura delle frontiere, le aziende e i fornitori di servizi hanno potuto contare solo sulla forza lavoro presente sul territorio. Sono subentrate nuove regole, come a Singapore, che ha dato la priorità agli autoctoni. I programmi di nazionalizzazione dei posti di lavoro in Arabia Saudita, Kuwait e Oman sono stati accelerati. In questi Paesi, dove la maggior parte della popolazione è straniera, la "saudizzazione", la "kuwaitizzazione" e la "omanizzazione" dei posti di lavoro ha fatto aumentare la diffidenza nei confronti degli espatriati. 

In verità, la gente non ha mai perso la voglia di viaggiare. La pausa forzata ha accresciuto il desiderio di andare all'estero. Il bisogno di guadagnare di più è una motivazione ricorrente, tra quelli che si spostano, e si accompagna alla necessità di vivere meglio. Il benessere è importante quanto lo stipendio. La salute mentale viene presa più seriamente. Secondo l'OMS, è necessario fornire dei servizi atti a preservare la salute mentale delle popolazioni.

Un numero sempre maggiore di persone si trasferisce all'estero per migliore la propria qualità di vita. Sono consapevoli sia delle sfide a cui andranno incontro (crisi globale, crisi energetica, guerre, calo del potere d'acquisto...) sia delle opportunità disponibili.

Carenza di manodopera e nuove opportunità

Dopo la ripresa economica del 2021, il mondo è afflitto da una carenza globale di risorse umane che varia a seconda del Paese ma che coinvolge più o meno gli stessi settori ovvero l'edilizia, i trasporti, l'ospitalità, la ristorazione, la sanità, l'insegnamento, l'ingegneria, l'aeronautica, ecc. In destinazioni come Giappone, Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda ed Europa, le campagne di assunzione sono in piena attività.

Alla fine del 2022, in Europa c'erano più di 6 milioni di posti di lavoro vacanti. Circa l'87% delle aziende tedesche ha segnalato difficoltà nella ricerca di personale. In Francia, l'industria aeronautica è a corto di manodopera. Nel corso del 2023, Airbus è intenzionato ad assumere 16.000 addetti ai lavori che si aggiungeranno ai 15.000 integrati l'anno scorso. Purtroppo non è facile trattenere la forza lavoro in un contesto in cui le offerte sono in costante aumento. Tutti gli operatori del settore hanno bisogno di lavoratori qualificati nello stesso momento. Questo potrebbe essere un vantaggio per gli aspiranti espatriati.

Il Giappone è sempre più aperto nei confronti degli stranieri. Da novembre 2021, i titolari di un visto per lavoratori qualificati possono rinnovarlo a tempo indeterminato. La situazione in Giappone è particolarmente critica e, secondo la Japan International Cooperation Agency, la nazione avrà bisogno di 4,2 milioni di stranieri entro il 2030 e ancora di più entro il 2040 (6,7 milioni).

A differenza di altri Stati, come la Francia, dove si prevede che la carenza di manodopera sarà un po' meno severa quest'anno, in Giappone tutti gli indici rimangono in rosso. La situazione è leggermente migliore in Canada, ma resta problematica. A fronte dell'invecchiamento della popolazione, il Paese mira ad accogliere 500.000 nuovi immigrati nel corso del 2023. Secondo il Governo, questa mossa è essenziale per sostenere la crescita. Elettronica, risorse umane, ingegneria, contabilità, assistenza alla persona, badanti, servizio clienti, istruzione, edilizia, ecc. Per i professionisti del settore, si tratta di un'opportunità per costruire una carriera all'estero.

Altri consigli per trovare lavoro all'estero

Per pianificare al meglio il tuo trasferimento all'estero, ci vogliono organizzazione e pazienza. Ecco alcuni consigli pratici se vuoi lavorare all'estero e integrarti nel Paese ospitante. Innanzitutto, tieni presente che è fondamentale parlare la lingua della nazione di espatrio per facilitare l'integrazione a tutti i livelli. Questo aspetto non va sottovalutato.

Come trovare offerte di lavoro all'estero?

Agenzie di collocamento, Camere di Commercio, social network professionali, ecc. sono solo alcuni dei canali dove trovare offerte di lavoro. A seconda del Paese di espatrio e del lavoro per cui ti stai candidando, alcune risorse funzioneranno meglio di altre. Ricorda sempre che fare ricerche nella lingua del posto aumenterà le tue possibilità di trovare impiego. Non affidarti esclusivamente all'inglese, altrimenti perderai molte opportunità.

Come farsi conoscere dai reclutatori stranieri?

Fai le dovute ricerche sulla cultura aziendale del Paese ospitante. Inoltre, che tipo di curriculum si usa e come ci si prepara per un colloquio? 

Informati con cura per evitare passi falsi, e metti in risalto le tue competenze in base alla mansione per cui ti stai candidando. Durante il colloquio comportati in modo rispettoso, aperto e sii sorridente. Vestiti in modo appropriato, rispettando gli usi locali. In Giappone, ad esempio, nella maggior parte dei casi è richiesto l'abito scuro.

Adattarsi alla nuova cultura aziendale

Nel caso in cui tu abbia ottenuto un trasferimento a livello internazionale con un pacchetto expat, è probabile che l'azienda ospitante offra un aiuto per agevolare l'inserimento nel nuovo contesto lavorativo, in alternativa puoi rivolgerti a un coach specializzato in espatrio. Una nuova lingua e modi diversi di fare le cose, o di intendere il lavoro, sono aspetti che vanno assimilati nel tempo, non essere troppo duro con te stesso. L'ideale sarebbe avere un mentore (il tuo supervisore o un collega, ad esempio) che ti faccia da spalla durante i primi mesi all'estero. Non avere paura di commettere errori: ne farai comunque. Impara dai tuoi sbagli, lasciati correggere e resta positivo.

Link utili in inglese e francese

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EU-Japan Centre for Industrial Cooperation: jobs offers

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APEC – Organisme d'emploi pour cadres : offres d'emploi dans le monde

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A proposito di

Ho una laurea magistrale in Giurisprudenza - Scienze Politiche e un diploma del Japanese Language Proficiency Test (JLPT) N2. Ho lavorato come addetta alla comunicazione. Ho oltre 10 anni di esperienza come web copywriter.

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