Gli espatriati più anziani possono dare nuovo impulso alle industrie?
Essere ottimisti e volenterosi apre molte porte nella vita. Nulla dovrebbe impedire a chi ha più di 60 anni di trovare un lavoro all'estero. Varie nazioni nel mondo sono attivamente alla ricerca di manodopera e anche se il problema interessa tutti i settori, la sanità, l'edilizia e i trasporti sono quelli che hanno più bisogno. Anche se non sono in possesso di tutte le qualifiche richieste, i lavoratori senior sono apprezzati per la loro esperienza, maturità e saggezza. Tutte queste caratteristiche si acquisiscono solo con il tempo; pertanto, gli over 60 sono elementi preziosi per il mercato del lavoro internazionale.
Tuttavia, l'accesso al mercato del lavoro internazionale non è così immediato per gli espatriati senior. Molti Paesi hanno fissato un limite di età per il rilascio del visto di lavoro oltre i 60 anni. È il caso di Canada, Australia, Giappone, Germania, Svizzera e Stati Uniti, che prediligono una forza lavoro più giovane. Anche se avere più di 60 anni non significa essere meno attivi, la giovinezza sembra essere un criterio importante in questi Paesi. Non tanto perchè questa categoria di lavoratori sia più performante ma perchè permette di fare progetti a lungo termine.
Molti Paesi stanno affrontando una crisi demografica e temono per le loro economie e industrie. Questo è il motivo per cui danno priorità alla forza lavoro più giovane.
Sebbene il declino demografico giustifichi la necessità di manodopera giovane, i candidati anziani restano un asset. Le aziende sono alla ricerca di dipendenti con più 60 anni per incrementare la loro crescita. Alcuni governi stanno addirittura elaborando normative speciali per assumere lavoratori senior qualificati.
Dove trasferirsi per iniziare una carriera a 60 anni?
Sai cosa hanno in comune Kiran Mazumdar-Shaw (fondatore di Biocon), Bernard Arnault (CEO di LVMH), Oprah Winfrey (conduttrice di talk show, produttrice televisiva, attrice), Cher Wang (co-fondatrice e presidente di High Tech Computer Corporation) e Robert Frederick Smith (fondatore e presidente di Vista Equity Partners)? Hanno tutti più di 60 anni e sono ancora operativi, con attività fiorenti che generano milioni (o addirittura miliardi). Lavorare oltre i 60 anni non è quindi un problema per questi uomini e donne d'affari. Sono gli attori protagonisti di un mondo del lavoro che si fonda sulle competenze e sul rispetto per gli altri.
Considerato l'invecchiamento globale della popolazione, alcuni Paesi hanno iniziato ad assumere personale con più di 60 anni. Le prospettive di vita sono più alte rispetto al passato e i lavoratori senior non sono più visti come un peso ma piuttosto come una risorsa.
Gli espatriati senior in Oman dovrebbero risollevare l'economia
Una delle ultime iniziative dell'Oman è stata quella di cancellare il limite di età per i dipendenti stranieri. Dal gennaio 2022, il Sultanato dell'Oman ha dichiarato che gli stranieri possono rimanere professionalmente attivi oltre i 60 anni. Le aziende non sono disposte a fare a meno delle competenze dei loro dipendenti senior, che considerano fondamentali per la crescita economica del Paese.
Emirati Arabi Uniti: le qualifiche prima di tutto
Negli Emirati Arabi Uniti l'età legale per il pensionamento è 60 anni. Ma se il datore di lavoro ottiene il permesso necessario e l'espatriato riceve l'approvazione del Ministero delle Risorse Umane e dell'Emiratizzazione (MOHRE), può continuare a lavorare fino a 65 anni. Il Decreto Federale n. 33 del 2021, però, è vago riguardo all'età pensionabile degli espatriati negli EAU. Di conseguenza, i direttori di società straniere continuano a lavorare anche dopo i 60 anni, così come molti dipendenti. Una vecchia clausola ministeriale (1989) prevedeva già delle eccezioni per gli stranieri altamente qualificati che volessero continuare a lavorare. Gli EAU attribuiscono grande importanza alle qualifiche degli espatriati, grazie alle quali possono consolidare la loro immagine di destinazione commerciale.
Belgio: aiuti per incoraggiare l'assunzione dei senior
Dal 2012 le aziende belghe attuano un Piano che favorisce l'assunzione di lavoratori anziani. Il programma rientrava nella Strategia Europa 2020, e prevedeva che il 50% della forza lavoro di un'azienda fosse compreso tra i 55 e i 65 anni. Secondo il Piano, ogni azienda con 20 o più dipendenti deve adottare misure per incrementare il numero di lavoratori di età superiore ai 45 anni. Oltre a questo quadro normativo, diverse regioni belghe hanno predisposto delle agevolazioni per chi assume impiegati senior. Le Fiandre, ad esempio, prevedono una riduzione trimestrale dei contributi di 600 euro per le aziende che assumono un dipendente di 59 o 60 anni, che passa a 1500 euro per chi ha più di 61 anni. La Vallonia offre una riduzione tra i 400 e i 1500 euro per l'assunzione di una persona di 55 anni o più. Bruxelles prevede una riduzione di 1.000 euro per l'assunzione di un dipendente di 57 anni o più.
Altri Paesi che si concentrano sulla fascia di età superiore ai 60 anni
Gli Stati Uniti, la Francia, l'Australia, il Giappone, la Svizzera, il Canada, il Messico, la Germania, tra gli altri, hanno adottato misure per incoraggiare l'assunzione di lavoratori in età matura. Non tutti i settori però sono interessati dalla carenza di manodopera e la questione dei visti si ripropone. Le aziende che assumono espatriati di età superiore ai 60 anni sono alla ricerca di abilità e competenze in settori specifici.
Ciò che accomuna uomini e donne d'affari facoltosi è che tutti operano in settori quali informatica, finanza, salute e bellezza. Gli espatriati senior più ricercati in Oman e negli Emirati Arabi sono tutti degli esperti in settori specifici e devono rientrare in una soglia di reddito specifica.
Carriera all'estero per gli over 60: un'opzione non accessibile a tutti
Fare carriera all'estero oltre una certa età è un lusso accessibile dalle categorie socio-professionali più abbienti. Il resto deve fare i conti con una pensione che spesso non consente di vivere dignitosamente. Secondo il rapporto dell'OCSE pubblicato nel 2022, il 52% dei sudcoreani di età pari o superiore a 66 anni vive al di sotto della soglia di povertà. Il 66% dei pensionati coreani continua a lavorare (a 60, 70 e addirittura a 80 anni) per compensare la modesta pensione. Fanno lavoretti che vanno dalla raccolta dei rifiuti alla consegna dei pacchi. Per gli economisti, il sistema occupazionale sudcoreano è una delle cause di questa situazione.
Il divario tra la legge e le polotiche aziendali. Mentre il progetto di riforma pensionistica scuote la Francia, Eurostat pubblica i dati relativi al tasso di occupazione dei cittadini senior (55-64 anni). Nel 2021, il loro tasso occupazionale in Francia era del 55,9%. Un dato basso rispetto alla Danimarca (72,3%) o alla Svezia (76,9%). In Francia, gli stereotipi contro l'impiego di persone anziane, compresi i dirigenti e il personale qualificato, permangono. Nel 2022, l'età avanzata era le cause più comuni di discriminazione sul lavoro, dopo il ceto sociale. Per gli over 55, l'età sarebbe addirittura il primo motivo di rifiuto della candidatura.
Eppure, diversi settori, in Francia e all'estero, assumono personale senior per supervisionare il lavoro dei dipendenti più giovani e, nello stesso tempo, per avvalersi delle loro competenze. Nell'ambito della vendita al dettaglio, alcune ditte assumono venditori senior perché, a loro parere, infondono fiducia nei clienti. Il digitale, il commercio, la sanità, la consulenza e la contabilità sono altri settori che assumono senior qualificati.