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Imprenditori all'estero: cosa fare quando gli affari vanno male?

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Aggiornato daFrancescail 12 Settembre 2023

Per gli imprenditori all'estero, gli affari non funzionano più come prima. La colpa è della crisi sanitaria, ma non solo. Una situazione ancora più delicata per molti piccoli imprenditori. Quali sono le soluzioni per gli imprenditori espatriati in difficoltà?

I casi di fallimento delle imprese sono in aumento

Dobbiamo parlare di "shock globale"? Svizzera, Francia, Canada, Stati Uniti, Regno Unito, Giappone, Marocco, Italia, Germania... Le aziende che dichiarano fallimento sono in aumento, in un contesto economico ancora in crisi. L'agenzia federale canadese parla di 31.224 fallimenti tra aprile e giugno, un aumento del 23% rispetto allo scorso anno. La situazione è meno preoccupante in Svizzera, dove dall'inizio dell'anno sono stati registrati 2.998 fallimenti. Secondo un recente studio di Dun & Bradstreet, che aveva osservato un'accelerazione dei fallimenti dall'inizio dell'anno, in agosto la situazione è un po' migliorata.

In aprile 2023, una ricerca di Allianz Trade, società di assicurazione del credito commerciale, ha rilevato un aumento dei fallimenti aziendali in tutto il mondo: +2% nel 2022 e +23% nel 2023. Lo studio prevede un miglioramento nel 2024, con un aumento dei fallimenti pari al 4%. La situazione non risparmia nessun Paese. Con una stima di 13.000 fallimenti aziendali, il Marocco ha stabilito un nuovo record, con un incremento del 5% rispetto al 2022. Dal 2019, lo studio conta un aumento del 53% di fallimenti aziendali in Marocco. Allianz Trade prevede anche un aumento del 16% dei fallimenti nel Regno Unito, del 22% in Germania, del 24% in Italia e del 41% in Francia. Le cifre stimate per la Cina (un aumento del 4% dei fallimenti) sono molto basse e vanno analizzate con cautela. La nazione affronta una crisi immobiliare senza precedenti, che sta mettendo in ginocchio molti imprenditori cinesi e stranieri.

Affari a singhiozzo: quali sono le cause?

Secondo le conclusioni dello studio, questi "fallimenti aziendali" sono in parte dovuti alla pandemia. Ma non è l'unica causa. In Francia, ad esempio, il numero di fallimenti "è ai massimi storici dal 2016", secondo un rapporto di Altares pubblicato a luglio 2023.

Occorre tenere conto anche di altri fattori: la crisi economica in atto, il rischio di recessione, l'inflazione, ecc. La situazione è particolarmente preoccupante per le micro imprese e le piccole e medie imprese. Nonostante gli ordini, potrebbero essere costrette a chiudere i battenti per mancanza di liquidità. Subiscono i fallimenti di aziende più grandi, non ricevono in tempo i pagamenti dai clienti, riscontrano problemi di approvvigionamento e così via. L'effetto domino è abbastanza preoccupante e si teme una nuova crisi finanziaria.

Ci sono poi tante imprese che hanno chiesto dei prestiti durante la pandemia e che ora faticano a pagarli. In Giappone, ad esempio, si registra un aumento dell'80% di micro imprese e PMI che si rivolgono alle associazioni di credito per rimborsare i prestiti (dati Nikkei). In Canada, le aziende parlano di pressioni aggiuntive dovute all'aumento dei tassi d'interesse.

Difficoltà degli imprenditori stranieri: quali soluzioni?

Quali sono le soluzioni per gli imprenditori espatriati? Cosa fare quando gli affari non funzionano più? Il primo pensiero va alle soluzioni drastiche: chiudere l'attività e tornare a casa, trasferirsi in un altro Paese, riqualificarsi e cambiare il proprio status (ad esempio, diventare un dipendente). Ma prima di arrivare a queste soluzioni estreme, dobbiamo analizzare le cause del rallentamento dell'attività.

Capire la radice del problema

L'attività è ferma da molto tempo o è crollata all'improvviso?

Il calo degli affari è dovuto alla pandemia?

Le difficoltà sono dovute a un prestito che non riesci a rimborsare? A una mancanza di fondi e di clienti? A un calo dei consumi? 

Queste sono domande chiave per valutare come procedere. Una mancanza di clienti, ad esempio, può significare che devi sviluppare una nuova strategia di marketing e comunicazione, rivedere il tuo bacino d'utenza e riposizionare il prodotto in base alla clientela che vuoi raggiungere.

Le esigenze dei clienti potrebbero variare da un posto all'altro. Il bacino d'utenza potrebbe essersi modificato a causa della pandemia, della crisi energetica, della crisi abitativa e così via. Potrebbe essere una questione di prezzo. La concorrenza vende lo stesso prodotto a un costo inferiore? Come puoi riposizionarti sul mercato per riconquistare i clienti? Queste riflessioni, che sono un po' come un nuovo business plan, permetteranno di studiare in modo più approfondito la situazione della tua azienda all'estero, in modo da trovare soluzioni adeguate.

Chiedere aiuto

Non è sempre facile gestire tutto da soli. Oltre alle complicazioni legate all'espatrio, si aggiungono altre fonti di stress come problemi economici (non percependo reddito), tensioni a livello familiare, relazionale. Nel caso di un imprenditore che vive all'estero con la famiglia, le difficoltà impattano direttamente i figli e il partner. Ecco perché è importante chiedere aiuto.

Da un punto di vista strettamente commerciale, rivolgersi a professionisti che conoscono il mercato locale può aiutarti a capire meglio perché le cose non funzionano e a trovare delle soluzioni. Si parla spesso di aiuti per la creazione di un'impresa, ma esistono aiuti finanziari per aiutare gli imprenditori espatriati in difficoltà? Fatti guidare per valutare come procedere.

Bisogna considerare ogni eventualità, compresa l'amministrazione controllata o dichiarare bancarotta. Cosa prevede la legge del Paese ospitante in merito alla creazione di un'impresa o alla cessazione dell'attività? Cosa si deve fare se l'azienda è indebitata? Qual è lo status giuridico dell'azienda? I beni personali potrebbero essere confiscati? Chiedere una consulenza legale ti aiuterà a individuare l'opzione migliore per l'azienda.

È importante anche rivolgersi a gruppi di imprenditori, espatriati e non, che potranno fornirti supporto psicologico e consigli utili per affrontare la situazione.

Quando è necessario chiudere l'attività

Se non è possibile risollevare le sorti dell'azienda, sei costretto a cessare l'attività, per poter ricominciare. Anche in questo caso, è meglio avvalersi dell'assistenza di un esperto. Chiudere un'attività all'estero non è necessariamente sinonimo di fallimento. Al contrario, l'esperienza acquisita potrebbe facilitare la creazione di una nuova avventura professionale.
 

Lavoro
A proposito di

Faccio parte del team di Expat.com e sono la persona di contatto per la comunità italiana. Ho una personalità comunicativa, proattiva e ho una ricca esperienza di vita all'estero.

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