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Cos'e`la privacy?

Nuova discussione

Tonymes

Adesso va molto di moda usare parole inglesi per esprimere concetti italiani , e va molto di moda usare la parola "privacy". Pur essendo di origine italiana, sono nato a New York, poi mi sono spostato in Italia per otto anni, poi sono tornato negli States, e`da quando sono nato che parlo inglese, da quando avevo cinque anni che parlo italiano. 

Per gli americani, specialmente tra noi americani nati e cresciuti molto prima dell'internet, il concetto della "privacy" comincia sin dall'infanzia, da quando abbiamo cominciato a usare il bagno senza l'aiuto di un genitore.  Abbiamo sempre chiuso la porta perche`abbiamo sempre avuto bisogno della nostra privacy, di essere da soli, isolati, di non essere esposti. 

Con l'avvento dell'internet, il concetto della "privacy" vuol dire specificamente non essere visti, non essere esposti, non essere identificati.  Se il nostro nome appare sull'internet, possiamo protestare, dicendo che la nostra "privacy" e`stata violata. 

Ma la protesta non puo`valere piu`di tanto se teniamo presente che pochi nomi sono unici al mondo.  Mario Rossi non puo`protestare perche`ci sono una marea di Mario Rossi, come possiamo garantire che stiamo parlando di un certo unico Mario Rossi?  Giovanna Elena Sconfitta non puo`protestare, perche`ci potrebbero essere altre donne con il nome Giovanna Elena Sconfitta. 

L'eccezione alla regola sono le persone famose.  Molti anni fa, prima dell'avvento di internet, l'attore Robert Redford fece causa alla ditta Lorillard perche`volevano introdurre una nuova marca per le loro sigarette, la marca Redford.  Gli avvocati di Lorillard tentarono invano di mettere in discussione il fatto che Redford e`un nome molto comune e che la marca delle sigarette potrebbe riferirsi a un Redford qualsiasi.  Il giudice disse no, il Redford che conosciamo tutti e`Robert Redford; dovrete trovare una altro nome per la vostre sigarette. 

Ma per tutti noi mortali sull'internet, dove comincia e finisce la privacy?  Se ti iscrivi a Facebook, Instagram e Twitter (concedendo che non l'hai fatto con una pistola alla tempia) usando il tuo nome, mettendo su una marea di foto, o anche una sola foto, possiamo (o dobbiamo) dire bye-bye alla privacy? 

Se ti iscrivi a LinkedIn per trovare lavoro, e metti su nome e foto, offrendo accesso al tuo curriculum vitae, che spieghera` al mondo dove e quando sei andato a scuola, dove e quando hai lavorato e tutti i tuoi meravigliosi hobby, possiamo ammettere che qualsiasi pretesa di "privacy" sia ipocrisia?

diana.kim20

Ciao Tonymes, personalmente penso che la "privacy" nei social network non esista, o meglio, c'è ma non è per tutelare i nostri interessi.. ma ben sì per i proprietari del sito, infatti prima di confermare o procedere la registrazione, noi "comuni mortali" dobbiamo accettare i termini di condizioni e la LORO politica sui trattamenti dei dati. Ed è qui che finisce la nostra PRIVACY !

P.S.
Per quanto riguarda la violazione della privacy può essere quando una persona si impossessa dei dati personali di un'altra persona. Es: se io un giorno creassi un account con il nome di un'altra persona, spacciandomi per quest'ultima, avrei violato la sua privacy e sarei soggetta alle rispettive sanzioni.
Oppure, metti caso tu venga ripreso in una foto o in un video e questi vengano caricati su internet senza il tuo permesso, tu avresti pienamente ragione a denunciare le persone che hanno violato la tua privacy.

Tonymes

Ciao, Diana.Kim20, voglio ringraziarti di cuore per i tuoi commenti, mi hai sollevato un grande peso dalle spalle perche`in questi ultimi giorni sono stato molto depresso per via di un incidente banale, dove sono stato accusato di aver violato la privacy di una persona che conosco. 

E`successo cosi`:  questa persona, chiamiamola Gianna Rossi,  mi ha assunto quest'estate qui a Los Angeles per lezioni private d'inglese (io faccio il precettore, insegno italiano agli americani e inglese agli italiani a casa dello studente).  Durante questo periodo sono stato contattata da un' altra donna italiana, chiamiamola Barbara Bianchi, via email su questo sito, perche`ha visto che insegno inglese ed era interessata anche lei.  Io ho detto si, sono disponibile, infatti adesso sto insegnando una certa Gianna Rossi.  Tutto qui.

Con il senno di poi, mi rendo conto adesso che sarebbe stato piu`saggio semplicente dire "sto insegnando un' altra italiana", ma non ho detto niente di negativo, non fatto commenti maligni o di cattivo gusto, non ho dato via nessun dato personale, non ho dato via un anno o un luogo di nascita, non ho messo su la sua foto, non ho dato via un indirizzo email o un indirizzo di casa, non ho dato via un numero di telefono o di passaporto o di carta d'identita`, non ho dato via un codice IVA.  E dobbiamo tutti riconoscere il fatto che di donne di nome Gianna Rossi ce ne potrebbe essere almeno una dozzina.

Qualche mese dopo, Gianna Rossi ha visto il messaggio che ho inviato a Barbara Bianchi.  Mi ha contattato subito e mi ha detto di essere basita, e mi ha detto di farlo togliere.  L'ho fatto subito, ho contattato il sito e il suo nome e`stato censurato dal messaggio.  Ma i tuoni e fulmini non sono finiti, ho ricevuto un messaggio minaccioso da suo marito, che mi ha detto di "far sparire" il messaggio "offensivo", altrimenti "andrebbe avanti" con le sue minacce. 

Se uno non vuole vedere il suo nome su internet posso capire, ma nel caso di Gianna Rossi, il suo nome e`su tutta l'internet perche`e`stata proprio lei quella a metterla su internet, e`iscritta a Facebook con le sue foto, ed e`iscritta a LInkedin, con le sue foto e l'offerta di far vedere il suo CV, e, come sappiamo, i CV contengono un sacco di dati personali.  Come diciamo in America "you can't be half pregnant" (non puoi essere mezza incinta") o sei su internet o non lo sei, l'idea di una privacy "selettiva" e`assurda.

diana.kim20

Non so se ho capito bene la tua situazione, tu avresti mandato una mail a un'altra possibile cliente dando il nominativo della prima, giusto?
Se è così, "gianna rossi" ha la possibilità di fare una denuncia, perché effettivamente hai violato la sua privacy, diciamo che è come se fossi legato al "segreto professionale", non hai diritto a dire chi sono i tuoi clienti senza il loro permesso.
Però dai, spiegale che hai fatto la cosa senza pensare e soprattutto senza voler offendere nessuno e vedrai che si risolverà tutto per il meglio..

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