Ciao Caterina, grazie per averci concesso un po' del tuo tempo per l'intervista.
Molto volentieri!
Stai facendo un tirocinio a Pechino, ti va di raccontarci nello specifico di cosa si tratta?
A marzo 2014 mi sono laureata in interpretazione di conferenza e traduzione presso l'Università di Mainz (Germania), con le lingue tedesco e inglese. Ho intenzione di lavorare come traduttrice e interprete libera professionista e uno dei campi in cui vorrei specializzarmi è la traduzione di siti internet. Poco prima di laurearmi ho quindi iniziato a cercare opportunità di stage in questo settore. Siccome ho studiato il cinese come terza lingua e la cultura cinese mi affascina molto ho pensato di orientarmi sulla Cina.
Sul sito della camera di commercio per l'estero tedesca ho trovato un annuncio della scuola di cinese LTL Mandarin School a Pechino, la quale cercava stagisti con lingue diverse per far tradurre loro il sito della scuola nella loro lingua madre e curare i primi contatti con i rispettivi paesi. Ho capito fin da subito che si trattava di un progetto interessante e soprattutto molto vicino a ciò che cercavo. Ho accettato l'offerta e a fine marzo mi sono trasferita a Pechino. Lavoro qui da ormai 10 settimane e questo è il sito che ho creato: ltl-cinese.it.
Il tirocinio mi ha consentito di acquisire molte abilità, come ad esempio la ricerca di determinate parole chiave e altre strategie di ottimizzazione, che consentono al sito di ottenere risultati migliori con i motori di ricerca. Ho imparato inoltre a utilizzare la piattaforma software Wordpress, che permette di pubblicare e attualizzare contenuti online. Tutte abilità che potrò applicare lavorando al mio sito e a quelli dei miei (spero un giorno numerosi) clienti.
Quale iter hai dovuto seguire per l'ottenimento del tirocinio?
A dire la verità non è stato molto difficile ottenerlo, sono stata l'unica a fare richiesta, forse anche perché l'offerta di tirocinio non era stata molto pubblicizzata e mi io mi ci sono imbattuta per caso. Più che altro si è trattato di capire se le condizioni e l'ambiente di lavoro fossero interessanti o meno.
A convincermi sono state soprattutto la prospettiva di acquisire abilità diverse da quelle conseguite durante l'università, la possibilità di partecipare alle attività della scuola e di usufruire della sistemazione in famiglia e il corso di lingua intensivo che viene offerto agli stagisti al termine del progetto.
L'iter è stato quello solito: lettera di motivazione CV in inglese e colloquio di lavoro con la responsabile via skype, che per fortuna è inglese (la prospettiva di un colloquio di lavoro in cinese mi fa ancora tremare).
Qual'è stato, se c'è stato, l'aspetto più difficile da sormontare legato al trasferimento?
Siccome mi fermerò qui a Pechino solo per 4 mesi e vivo presso una famiglia cinese non ho dovuto affrontare le difficoltà che incontra di solito chi si trasferisce a lungo termine, come cercare casa, aprire un conto in banca, procurarsi una patente di guida cinese etc.
Se avessi voluto farlo mi avrebbe aiutata la scuola probabilmente.
La difficoltà del trasferimento è stata soprattutto quella di lasciarmi tutto alle spalle per 4 mesi: ragazzo, famiglia, amici e i primi importanti contatti di lavoro. Ma credo che questo stacco dalla "vita normale" mi stia facendo bene.
È stato facile ottenere un permesso di studio/lavoro?
Sì e no, nel senso che ci ho messo un po' a capire che tipo di visto dovevo richiedere.
La legislazione Cinese in materia di visti cambia spesso e il visto per tirocinio, che esisteva fino a pochi anni fa, è stato eliminato. Sia la scuola che l'agenzia a cui mi sono rivolta per il visto mi hanno consigliato quindi di richiedere un visto per studio X2 (per un periodo inferiore a 180 giorni), considerando che il tirocinio è comunque un'esperienza di apprendimento e che alla fine di esso avrei seguito un corso di lingua.
Consiglio però a chi volesse fare uno stage retribuito in Cina di informarsi bene sulle varie possibilità prima di scegliere questa opzione. La scocciatura è stata un po' quella di farsi inviare dalla scuola la lettera d'invito e tutta la documentazione in originale per posta da Pechino all'Italia. Però è andato tutto bene. E' già la seconda volta che ottengo il visto per la Cina senza problemi e consiglio a chiunque sia interessato a un'esperienza di studio o tirocinio in questo paese di non farsi scoraggiare dalle pratiche per il visto.
Ci vuole pazienza, ma il più delle volte va tutto bene.
So che stai facendo una full immersion nella cultura Cinese: vivi con una famiglia locale con la quale comunichi in Cinese, mangi il cibo tipico e guardi pure la tv in Cinese! Che ne te pare dell'esperienza fino a questo momento?
Direi che questa è la parte più divertente della mia esperienza qui! All'inizio ero un po' preoccupata, poiché so che i Cinesi controllano e chiedono molto e io tengo molto alla mia indipendenza e alla mia sfera privata. Inoltre, a causa delle differenze culturali temevo anche di commettere errori o offendere involontariamente la famiglia. Poi ho pensato che 4 mesi non sono poi un'infinità e che valeva la pena tentare. E non me ne sono pentita.
La signora cinese con cui abito e sua figlia mi trattano come una della famiglia e cucinano per me ogni giorno una cena con 3-4 piatti diversi, mi fanno conoscere amici e mi aiutano con lo studio della lingua.
Penso che vivere presso una famiglia locale sia il modo migliore per capire meglio oltre alla lingua anche la società di un Paese, la mentalità e la motivazione di certi comportamenti. E al giorno d'oggi riuscire a capire meglio la mentalità di un paese come la Cina, la cui importanza strategica cresce di giorno in giorno, non è certamente un'abilità da sottovalutare.
Ci racconti una tua giornata tipo?
Mi sveglio presto e faccio colazione con specialità tipiche cucinate dalla mia padrona di casa.
Poi vado a scuola a piedi (ho un po' paura dei bus super affollati) lavoro al sito, traduco e scrivo articoli per il blog della scuola e curo i contatti con le scuole partner italiane.
Pranzo con i colleghi cinesi o con gli stagisti che curano il progetto nelle altre lingue. Durante la pausa pranzo ho adottato una sana abitudine cinese che è quella di fare un po' di esercizio con gli attrezzi nel parco, messi a disposizione gratuitamente dal governo.Finisco di lavorare alle sei e mi dedico alla cosiddetta full immersion linguistica e culturale.
Torno a casa dalla mia ospite che mi attende con una cena tipica cinese: tutti i giorni qualcosa di diverso e sempre più di una portata. Dopodiché guardiamo insieme una serie tv, durante la quale consulto disperatamente il dizionario sullo smartphone almeno un centinaio di volte (ma va bene così, serve per imparare)! Oppure andiamo al centro benessere vicino a casa nostra, dove un massaggio costa circa 10 euro e una sauna quasi nulla, e chiacchieriamo con amiche e conoscenti del quartiere.
A volte ho partecipato anche alle cene organizzate dalla scuola: anatra alla pechinese, barbecue, hotpot e agnello arrosto sono le specialità preferite dagli studenti.Prima di andare a dormire cerco sempre di motivarmi a studiare un po' di cinese e a imparare nuove parole, ma spesso crollo, stanca ma felice, verso le 22.
Quali sono i luoghi che consigli di visitare a Pechino e dintorni?
Quando visito una città mi piace vedere sempre i luoghi d'interesse principali, consigliati dalle guide turistiche e decidere poi se ne è valsa la pena o meno. Ho fatto molto la turista, sia da sola che con alcuni studenti della scuola. In generale amo i parchi e i templi cinesi, li trovo rilassanti: I miei luoghi preferiti sono finora il parco del Tempio del Cielo, il Tempio dei Lama e quello di Confucio e il parco Ritan. Consiglio a chi visita Pechino di non perdersi i luoghi d'interesse famosi come la Città Proibita e il Palazzo d'Estate. Se potete andateci durante la settimana, perché nel weekend sono presi d'assalto dai turisti locali.
Ho anche partecipato a un'escursione abbastanza avventurosa organizzata dalla scuola sulla cosiddetta Muraglia Selvaggia: un tratto della Grande Muraglia che in teoria sarebbe vietato al pubblico, perché molto sdrucciolevole. Me la sono cavata con qualche spettacolare scivolata e un paio di graffi e devo dire che ne è valsa la pena per il panorama che ho visto da lassù. Sono una delle poche donne al mondo a cui non piace fare shopping, ma non mi è sfuggito che la città offre possibilità infinite per chi ama perdersi per ore all'interno di centri commerciali di dimensioni mostruose.
Ti stai impegnando a fondo nell'apprendimento della lingua Cinese, che corso stai frequentando?
Per il momento mi sto preparando da autodidatta a superare il livello 5 dell'esame ufficiale per la lingua cinese (l'HSK): studio la sera quando ne ho le forze e nei fine settimana. Una volta terminato il tirocinio frequenterò un corso intensivo di 4 settimane offerto dalla scuola per migliorare le mie conoscenze di cinese.
Quanto tempo ti fermerai a Pechino?
Mi fermerò fino a fine luglio e ho comunque intenzione di tornare in futuro. Ho visto che la scuola offre un programma di full immersion linguistica e culturale ancora più profonda di quella che sto seguendo ora, in una cittadina sperduta tra le montagne senza nemmeno uno straniero, e mi piacerebbe provare anche quello.
Che progetti hai una volta rientrata in Italia?
Penso di stabilirmi in Germania, il paese dove ho studiato, e lavorare come traduttrice e interprete di conferenza libera professionista. Sto pensando seriamente di andare fino in fondo col cinese e di impararlo abbastanza bene da poterlo aggiungere alla mia combinazione linguistica. Ma la strada è ancora lunga.