Federica a Bruxelles: " Il Belgio mi dà la possibilità di realizzarmi a livello professionale "

Interviste agli espatriati
  • Federica in Belgio
Scritto da Expat.com team il 25 maggio, 2017
Federica è sarda. Esperta in grafica per il web, nel 2014 prende la decisione di trasferirsi a Bruxelles data l'impossibilità di trovare un lavoro adatto alle sue competenze nella città natale. Cosa le offre il Belgio rispetto all'Italia? Semplice, la possibilità di realizzarsi a livello professionale e mettere a frutto quello per cui ha studiato!

Raccontaci di te: chi sei e quanto tempo fa hai lasciato l'Italia?

Mi chiamo Federica, ho 28 anni e sono sarda. Ho lasciato l'Italia esattamente 3 anni fa, nel Febbraio del 2014.

In che parte dell'Europa ti sei trasferita?

Vivo a Bruxelles, in Belgio.

Quali sono i motivi principali per cui hai deciso di andare a vivere all'estero?

Ho sempre avuto il desiderio di poter viaggiare e di vedere nuove realtà, perché per chi come me è sardo (o isolano) capisce la difficoltà di vivere in una realtà dai confini limitati e limitanti.

Ti sei trasferita sola o in famiglia?

Da sola, però all'epoca del mio trasferimento una delle mie migliori amiche abitava qua per via del programma Erasmus.

Di cosa ti occupavi in Italia?

Avevo finito gli studi da qualche mese, esattamente nel Settembre 2013, non riuscivo a trovare lavoro nel mio campo (grafica) e l'unico lavoro che ero riuscita a trovare per poco tempo, che in Italia va ancora alla stragrande, era come operatrice in un Call Center.

Cosa fai adesso?

Adesso sono una UX/UI Designer, che sarebbe un ramo della grafica per il web.

Difficoltà di adattamento: come le hai superate?

Appena arrivata ho vissuto per qualche mese con la mia amica e altri coinquilini sia italiani che francofoni, quindi per la lingua avevo qualcuno che potesse aiutarmi a tradurre dall'italiano al francese. In più la mia amica frequentava l'università e ho avuto la fortuna di conoscere i suoi amici (tutti stranieri) che tuttora frequento e sono diventati i miei migliori amici.
La difficoltà maggiore è stata parlare il francese sul posto di lavoro, avevo la sensazione di essere stupida nel non capire ed esprimermi come avrei voluto, avevo la sensazione che chiuque mi prendesse in giro poiché facevo (ovviamente) molti errori.
Poi ho capito che avrei dovuto fregarmene e dunque da lì in poi ho deciso di "lanciarmi" di più nel parlare il francese. Ora dopo 3 anni sono ad un buon livello e molte persone mi fanno i complimenti. Una bella soddisfazione!

Quanto è importante saper parlare il francese per vivere e lavorare a Bruxelles?

Bisogna partire dal presupposto che in Belgio si parlano 3 lingue: francese, olandese e tedesco (una piccolissima comunità) e Bruxelles è bilingue, anche se la maggior parte degli abitanti parla francese.
Diciamo che tutto dipende in quale campo si lavora.
A Bruxelles si può vivere con l'inglese, ma per lavorare in settori come ad esempio la ristorazione bisogna conoscere più lingue, tra le quali il francese e se si vuole lavorare nel settore pubblico è obbligatoria la conoscenza del francese e olandese. Quindi se qualcuno stesse decidendo di trasferirsi in Belgio dovrebbe ben valutare dove andare anche in base a questo fattore, leggo di molte persone che ad esempio vogliono trasferirsi nelle Fiandre pensando di dover imparare il francese.

Avevi frequentato dei corsi di lingua prima della partenza?

Non proprio, non in funzione della partenza ma ho fatto le magistrali ad indirizzo linguistico, in cui ho studiato inglese, francese e tedesco. Poi, dopo 4 anni di Università in cui non avevo più toccato dei libri di lingua, l'unico che sapevo parlare in maniera accettabile era l'inglese, con il tedesco e il francese ero ad un livello base, classificabile come un A1.
Avendo una parte della mia famiglia in Corsica e mia madre bilingue, ho sempre avuto contatti con persone francofone, quindi il mio livello di comprensione era abbastanza buono già prima della partenza.

Come si svolge la tua giornata?

Diciamo la tipica giornata di un lavoro da ufficio.
Sveglia alle 7, inizio a lavorare alle 9:00 e finisco alle 17:30 con un'oretta di pausa pranzo, torno a casa per cambiarmi e andare in palestra e la sera generalmente sto con il mio ragazzo oppure con gli amici.

Cosa ne pensi della qualità dei servizi a Bruxelles?

Molto buoni! Ovviamente è il punto di vista di una persona che viene da una realtà come quella italiana dove i servizi sono scadenti.
Per esempio ho un amico danese che non la pensa come me!

Quali sono le caratteristiche climatiche di Bruxelles?

Eeeeh. Tasto dolente!
Bruxelles è tendenzialmente nuvolosa/piovosa, ma il problema è che il tempo è sempre instabile.
Voglio dire, si esce di casa con il sole senza neanche una nuvola e dopo un quarto d'ora ci si ritrova sotto un temporale e viceversa.
All'inizio, da brava sarda, mi rinchiudevo in casa al posto di uscire con gli amici o di fare altre attività al di fuori del lavoro (per quello dovevo uscire per forza), poi ho capito che sarebbe stato quasi sempre così e mi sono detta "ma se i belgi facessero come me non vivrebbero", quindi mi sono armata di ombrello e ho iniziato il mio percorso di "accettazione del perenne maltempo".
Comunque sia il sole lo si vede durante la primavera e l'estate è una primavera leggermente più calda, ma può capitare di ritrovarsi ad agosto con felpa e ombrello.

In che zona della città consigli di cercare casa?

Ixelles e Etterbeek, ho vissuto nel primo e ora vivo nel secondo.

E' indispensabile avere una macchina per muoversi in città o si può fare affidamento ai mezzi pubblici?

Assolutamente no! Non ho la patente e riesco a vivere comunque! Però sto pensando di prenderla ugualmente perché da isolana ho sempre dovuto viaggiare al di fuori della Sardegna o con l'aereo e/o con la nave, quindi l'idea di poter prendere la macchina e andare ovunque io voglia (o quasi) mi stimola molto!

Sei soddisfatta della tua nuova vita?

Si, dal punto di vista professionale sto riuscendo a realizzare quello che in Italia sembrava impossibile e anche dal punto di vista affettivo sono serena.
Certo, mi mancano la mia famiglia e i miei amici italiani e infatti spero che la situazione possa cambiare in Italia per poter ritornare a viverci.

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