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Espatrio e tasse: aspetti da considerare

jeune homme pensif
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Scritto daVeedushi il 08 Giugno 2021

I motivi che spingono a trasferirsi all'estero sono svariati: migliori prospettive di carriera e qualità della vita, stipendio più alto... Ma quanto incide, nella scelta, la tassazione del nostro stipendio o pensione nel paese di espatrio?

Nell'era della crisi sanitaria globale, le economie di molti paesi stanno attraversando momenti bui. La disoccupazione è in aumento. Per attirare e incoraggiare investimenti dall'estero, alcune nazioni hanno trovato la soluzione: offrire vantaggi fiscali agli espatriati! Purtroppo questi benefici toccano solo pochi fortunati, ossia le persone che dispongono di un certo capitale da investire nel paese che li ospiterà.

Il Medio Oriente offre tassazione quasi nulla

Gli Emirati Arabi Uniti, uno dei paesi più prosperi e attraenti del Medio Oriente, offrono non solo ottime opportunità professionali ma anche stipendi molto allettanti. I professionisti stranieri che si stabiliscono a Dubai, Abu Dhabi o in qualsiasi altro emirato, godono di numerosi benefici a livello contrattuale, tra cui alloggio e trasporto a carico dell'azienda che li assume. Ma il vantaggio principale di trasferirsi negli Emirati Arabi Uniti come lavoratore dipendente, o imprenditore, è ovviamente la tassazione quasi inesistente, eccezion fatta per l'imposta sul valore aggiunto del 5% su prodotti e servizi. Anche se il costo della vita è più alto rispetto ad altri paesi, gli espatriati non sono soggetti al pagamento dell'imposta sul reddito. Ciò consente loro di godere di un elevato tenore di vita, ma anche di risparmiare o di investire nel settore immobiliare.

Un'altra destinazione particolarmente apprezzata dagli espatriati è l'Arabia Saudita, in virtù del fatto che non applica tasse sul reddito. La pandemia del Covid-19 ha purtroppo avuto un impatto considerevole sull'economia locale, questo è un fatto innegabile. Molti stranieri sono stati infatti costretti a lasciare il Paese perchè hanno perso il lavoro. Anche Oman, Qatar e Kuwait offrono vantaggi a livello fiscale anche se ovviamente, prima di un trasferimento in queste destinazioni, i punti da valutare sono svariati.

E gli imprenditori stranieri?

Il dinamismo generato dall'ecosistema delle start up è senza dubbio un elemento cruciale da considerare quando si decide di avviare un'impresa all'estero. Molte nazioni come Singapore, Hong Kong, Stati Uniti, Danimarca e Svezia, offrono diversi vantaggi agli imprenditori stranieri che vogliono investire. Questi Paesi vantano infrastrutture avanzate, una forza lavoro qualificata e competente, stabilità economica e trasparenza fisclae. Ma è abbastanza per chi desidera avviare un progetto imprenditoriale non disponendo di troppa liquidità? Fores no perchè in queste destinazioni, che offrono vantaggi fiscali soprattutto nei primi anni dopo il trasferimento, l'aliquota applicata alla base imponibile è comunque elevata. Quali sono quindi gli Stati che applicano meno tasse sulle start-up, al di fuori del circuito dei paradisi fiscali?

Secondo un recente studio della Banca Mondiale, l'Ungheria ha uno dei sistemi fiscali più vantaggiosi al mondo per quel che riguarda il mondo delle start-up. Negli ultimi anni il governo ungherese ha messo in campo tutti i mezzi possibili per attrarre investimenti esteri. Lo stesso vale per il Montenegro, dvoe l'imposta sulle società è di circa il 9%. In Andorra, Bulgaria, Gibilterra e Macedonia, le società sono tassate al 10%. In Moldavia, Cipro, Irlanda, Liechtenstein e Albania, l'imposta sulle società varia tra il 10% e il 15%. Di contro, nel 2019, negli Emirati Arabi Uniti l'imposta sulle società ha raggiunto la soglia del 55%, in Francia del  31% e in Giappone del 30,62%.

La fiscalità per i pensionati

Sfortunatamente anche i pensionati che stabiliscono la residenza all'estero devono pagare le tasse. Abbiamo parlato con Marc, un francese che dovrebbe andare in pensione nel 2022 e che inizia già a pianificare il futuro.  “Voglio lasciare la Francia per andare a vivere in un posto dove ci sia sempre il sole, una mentalità aperta e un sistema fiscale non gravoso. Utopia? ". Ovviamente è consapevole del fatto che non si possa avere tutto e che la scelta della destinazione si preannuncia piuttosto difficile “Mauritius? Portogallo? Antille? ". Dato che desidera continuare a dedicarsi ad un'attività redditizia, godere di un sistema fiscale vantaggioso è tra le sue priorità.

Il Portogallo è stato, per molti anni, una delle mete preferite dei pensionati stranieri in virtù della sua tassazione favorevole. Infatti, i residenti non abituali potevano beneficiare di un'esenzione fiscale sulla pensione per 10 anni, a condizione di vivere nel paese per almeno 6 mesi all'anno! Purtroppo dal 2020 le regole sono cambiate, condizione che sta spingendo i futuri pensionati a considerare altre mete.

Nelle Filippine è possibile ritirarsi in pensione a partire dai 35 anni e godere di assistenza sanitaria, se necessario. I pensionati stranieri sono esenti da tasse sul reddito da fonte estera, solo il reddito di fonte locale è soggetto a tassazione. Inoltre, grazie allo Special Resident Retiree's Visa (visto speciale per pensionati) possono importare, senza tasse, beni per uso domestico del valore di 7.000$.

Meta preferita dagli americani, Panama offre vantaggi simili alle Filippine. I pensionati stranieri che hanno la residenza permanente possono importare, esentasse, articoli per la casa per un valore di 10.000 dollari e godere di sconti su molti servizi comprese le bollette, i trasporti pubblici e le visite dentistiche.

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A proposito di

Assistente editoriale e scrittrice di contenuti per Expat.com, Veedushi nutre un profondo interesse per le culture e le tradizioni straniere.

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