Una fluttuazione del tasso di cambio può modificare all'istante la vita di un espatriato, soprattutto quando questo guadagna in una valuta e spende in un'altra. Il tasso di cambio ha un impatto diretto sul budget di chi vive all'estero. La convertibilità della valuta funziona in modo simile a quella delle azioni. Più forte è la valuta, più è richiesta e più aumenta il suo valore. Al contrario invece, si svaluta.
Secondo uno studio realizzato dalla Banca dei regolamenti internazionali, intitolato Turnover of OTC Foreign Exchange Instruments by Currency, le valute più scambiate al mondo sono il dollaro USA, l'euro, lo yen giapponese e la sterlina britannica. Il Won sudcoreano e lo Yuan cinese sono considerate parzialmente convertibili, mentre il Real brasiliano, il Peso argentino e il Peso cileno, sono più difficili da convertire.
La svalutazione di una moneta può verificarsi per molte ragioni. Ad esempio, quando un paese si trova a fronteggiare un problema economico, o quando subentrano tensioni politiche. Vedasi gli scontri tra Russia, Ucraina e Stati Uniti. La svalutazione monetaria ha delle ripercussioni tangibili sulla vita quotidiana degli espatriati.
In linea di massima, il problema di solito si pone quando un espatriato vive in un paese che ha una moneta più forte rispetto a quella del suo paese di origine. Se consideriamo un lavoratore straniero, che fosse trasferito all'estero dall'azienda, e lo stipendio gli fosse pagato nella valuta del paese di origine, in questo caso potrebbe avere difficoltà ad arrivare a fine mese. Un brasiliano, che abbia accantonato un anno di stipendio in Brasile, potrebbe sopravvivere in Germania solo tre mesi, ad esempio. Le attuali instabilità economiche e politiche dovute alla pandemia hanno contribuito al deprezzamento di alcune valute, cosa che rende difficile per gli espatriati provenienti dal sud del mondo, stabilirsi in Europa. Non si tratta solo di Europa perchè, un argentino che volesse andare a vivere in Brasile, si troverebbe comunque difficoltà dato che, al cambio attuale, 1 peso argentino vale solo 0,053 real brasiliani.
Gli espatriati e il deprezzamento della valuta
Essere pagati nella valuta locale del paese ospitante, nel caso ad esempio di un europeo in Africa con un contratto a lungo termine stipulato in tempi non sospetti, in questo momento è particolarmente svantaggioso. Quello che all'inizio poteva sembrare un pacchetto interessante, può ad oggi trasformarsi in una perdita.
La perdita di valore di una moneta ha un forte impatto nella vita quotidiana di un espatriato. Nel caso in cui quest'ultimo avesse diritto a un rimborso per le spese di routine, la somma corrisposta potrebbe non coprire più le uscite, a causa dell'aumento generale dei prezzi.
Cosa possono fare gli espatriati?
Per chi vuole lavorare all'estero, la soluzione ottimale potrebbe essere quella di trovare impiego in un paese che abbia la stessa valuta del paese di origine, o una valuta che abbia un valore simile. Nel caso invece di un professionista europeo che andasse a lavorare in paese terzo, presso la sede distaccata della propria azienda, dovrà accertarsi che lo stipendio sia pagato nella valuta del paese di provenienza. Al contrario invece, un lavoratore che fosse dislocato da un paese a basso reddito in Europe, dovrà chiedere all'azienda che la retribuzione sia in euro e allineata al costo della vita del paese ospitante.
Come espatriato, hai indubbiamente diritto a uno stipendio che ti permetta di vivere bene. Alcune multinazionali utilizzano degli strumenti che permettono di tenere sotto controllo la svalutazione della moneta e di adeguare gli stipendi dei nuovi assunti in base alla valuta del paese ospitante. Questa mossa è efficace, e si rivela conveniente per gli espatrati, perchè permette di allineare la retribuzione al costo della vita.