Il lavoro a distanza e il nomadismo digitale sono in aumento dall'inizio della pandemia. Sempre più persone iniziano una nuova vita all'estero senza necessariamente conoscere le norme e i requisiti fiscali del Paese di espatrio. Le tasse sono l'ultimo dei loro pensieri. Determinare la propria residenza fiscale è cruciale per capire dove si devono pagare le tasse. Cosa devono sapere gli espatriati per essere in regola?
Normative fiscali e residenza fiscale
Stabilire la residenza fiscale è fondamentale ai fini della presentazione della dichiarazione dei redditi. E' importante sapere quali tasse devi pagare nel tuo Paese di origine e quali in quello di espatrio.
In generale, la residenza fiscale si determina in base ad uno dei seguenti criteri: sede della residenza principale, sede dell'attività professionale principale (indipendentemente dal fatto che tu sia dipendente o libero professionista), sede di provenienza del reddito (stipendio, beni, investimenti...).
Se il tuo Paese di origine coincide con la tua residenza fiscale, è lì che devi pagare le tasse.
Nel caso in cui la tua residenza fiscale sia riconducibile alla nazione di espatrio, è in quel luogo che sei tenuto a pagare l'imposta sul reddito proveniente da fonti locali, a seconda della loro natura e a seconda dell'esistenza o meno di un trattato fiscale tra il tuo Paese di origine e il tuo Paese ospitante.
Le tasse che devi pagare variano a seconda della nazione di espatrio e del tuo status, in base ai fattori sopra elencati.
Tieni presente che la nozione di residenza fiscale è propria a ogni singolo individuo. Una persona può essere fiscalmente residente nel Paese di espatrio mentre il coniuge può essere considerato non residente. Se ti trasferisci all'estero e la tua famiglia rimane nella nazione di origine, ciò potrebbe influire sulla sede della tua residenza fiscale. Se hai beni nel tuo Paese di origine, pagherai lì la tassa sulla proprietà e l'imposta sul reddito da locazione (se la proprietà è in affitto). Se vendi un immobile, dovrai pagare l'imposta sulle plusvalenze dopo la vendita.
I dipendenti che vengono trasferiti dalle loro aziende hanno solitamente diritto a esenzioni fiscali durante il periodo di attività all'estero, a determinate condizioni.
I lavoratori frontalieri devono pagare l'imposta sul reddito nel loro paese di residenza.
Quando c'è un accordo fiscale tra due Paesi
Un espatriato può essere considerato residente fiscale di più Paesi, a seconda del suo status. Molte nazioni hanno però firmato trattati fiscali per evitare la doppia imposizione. In presenza di convenzione fiscale, l'importo viene calcolato secondo diverse modalità di tassazione: aliquota minima (in base a una scala progressiva) e aliquota media.
Nel caso di un espatriato che vive in un Paese che ha un trattato fiscale con quello di origine, il reddito percepito nella nazione di origine, inclusi stipendi o pensioni pagate dal paese di origine, devono essere dichiarati. Lo stesso vale per i redditi derivanti da attività in libera professione ricondubili ad una struttura domiciliata nel paese di origine, per i redditi da attività industriali o commerciali svolte tramite una struttura con sede nel Paese di origine, per redditi immobiliari o per beni mobili ubicati nel Paese di origine, per dividendi pagati da una società con sede nel Paese di origine, per assicurazioni sulla vita contratte nel Paese di origine, ecc... Controlla se è stato firmato un trattato fiscale tra la tua nazione di origine e quella di espatrio, soprattutto se hai beni mobili, immobili e/o azionari nel tuo Paese di origine. Se sei un lavoratore a distanza, o un nomade digitale all'estero, fai particolare attenzione a questi aspetti.
Devi anche fare attenzione alle detrazioni fiscali, che possono variare a seconda del Paese in cui sei fiscalmente residente.
Altri punti da considerare
Cos'è l'evasione fiscale? Per un privato o una società, evasione fiscale significa ridurre l'importo delle tasse da pagare trasferendo i beni in uno Stato che offre maggiori vantaggi fiscali. Sebbene l'evasione fiscale sia perseguibile penalmente, la questione è ambigua. È al confine tra l'ottimizzazione fiscale (abbassare le tasse legalmente rispettando le norme fiscali in un determinato Paese) e l'elusione fiscale (usare mezzi illegali per pagare meno tasse).
Il primo passo per evitare l'evasione fiscale è dichiarare le tasse secondo i termini prestabilit. La mancata presentazione della dichiarazione dei redditi, infatti, è considerata evasione fiscale. Lo stesso vale quando non si dichiara un reddito imponibile o una proprietà. Gli espatriati sono quindi tenuti a dichiarare tutto il loro reddito imponibile. Da notare che anche l'insolvenza è considerata una frode.
Attenzione ai conti bancari. In teoria, gli espatriati possono aprire un conto bancario in diversi Stati. Ma in pratica l'apertura di un nuovo conto resta soggetta alla normativa fiscale in vigore nel dato Paese. Aprire un conto in uno Stato estero senza dichiararlo alle autorità fiscali della nazione di residenza è considerato come evasione fiscale. Allo stesso modo, incassare dividendi e ricevere altri redditi all'estero non è illegale, ma vanno dichiarati.
Alcuni Paesi nel mondo applicano una tassa ai contribuenti che trasferiscono la residenza fiscale all'estero. Si tratta di una misura di controllo per prevenire l'evasione fiscale. Si applica maggiormente alle grandi aziende ma in alcuni casi può coinvolgere anche piccole aziende e persone singole. Per sapere se questa misura si applica al tuo profilo, contatta le Autorità fiscali del tuo Paese di origine.