L'Indonesia sta per lanciare un visto per i nomadi digitali che permette di soggiornare a Bali e nelle altre isole indonesiane per 5 anni. Troppo bello per essere vero? Aspettate, perchè non finisce qui infatti, i titolari di questo visto, sono esentati dal pagamento delle tasse durante tutto il periodo di soggiorno in Indonesia.
L'Indonesia ha sollevato la maggior parte delle restrizioni per favorire il turismo internazionale e quest'anno il governo spera di accogliere fino a 3.6 milioni di visitatori stranieri. Prima della pandemia, il numero dei vacanzieri è andato in crescendo, passando da otto milioni nel 2012 a 16 milioni nel 2019, sei dei quali hanno soggiornato a Bali.
Quali sono le aspettative del governo indonesiano?
Nel corso di quest'anno, l'Indonesia metterà a disposizione un nuovo visto per consentire ai lavoratori a distanza di vivere nel Paese esentasse, a condizione che i loro guadagni siano generati all'estero. Qualche settimana fa, il Ministro del turismo indonesiano, Sandiago Uno, ha annunciato il rilascio del "visto per nomadi digitali" della durata di cinque anni. Ha dichiarato alla stampa che spera che quest'iniziativa porti fino a 3,6 milioni di stranieri nel Paese, creando idealmente un milione di posti di lavoro per gli indonesiani. Ha inoltre specificato che la tipologia di visto proposta dà la possibilità ai freelance di tutto il mondo di vivere su isole come Bali, a patto che la loro fonte di reddito non sia prodotta in Indonesia. Il Ministro spera inoltre che gli espatriati già in loco aprano nuove imprese e startup in grado di generare posti di lavoro per i cittadini locali.
Sandiago Uno ha detto che la decisione di lanciare questo visto è stata presa sulla base di un sondaggio che ha rivelato che il 95% dei partecipanti si sarebbe voluto trasferire in Indonesia per lavorare a distanza. "In passato le tre S erano: sole, mare e sabbia. Oggi, le persone cercano serenità, spiritualità e sostenibilità, e Bali può offrire loro tutto questo".
Il progetto del visto per nomadi digitali è in cantiere già da un po', ma con la pandemia aveva subito uno stop forzato.
Quali sono i visti disponibili in Indonesia?
Attualmente, i professionisti che vogliono trasferirsi in Indonesia, possono usufruire di varie tipologie di visto. Nessuno tra questi soddisfa a pieno le esigenze dei nomadi digitali. Ad esempio, il visto all'arrivo, disponibile solo per alcune nazionalità, o il visto turistico o culturale, sono validi solo per brevi soggiorni in Indonesia. La loro durata varia tra 30 e 180 giorni, un periodo di tempo troppo corto per soddisfare le esigenze dei nomadi digitali.
Per quanto riguarda il visto di lavoro, è disponibile solo per i professionisti stranieri che hanno già ottenuto un impiego o firmato un contratto. Per ottenerlo, bisogna avere uno sponsor (datore di lavoro) in Indonesia che si incarica del disbrigo delle formalità atte alle rilascio del permesso di lavoro, chiamato KITAS. Si tratta di un processo lungo e talvolta complesso, che può richiedere diversi mesi. Il nuovo visto digitale, dedicato a chi vuole fare impresa o lavorare come libero professionista in Indonesia, è molto più facile da richiedere.
Settori favorevoli ai nomadi digitali e agli investitori in Indonesia
Il governo indonesiano è più che mai determinato a incoraggiare gli investimenti stranieri nel Paese per accelerare la ripresa economica. Allo scopo, ha attuato delle misure per velocizzare l'ottenimento delle licenze e ha introdotto degli incentivi per favorire l'accesso degli investitori stranieri sul mercato indonesiano.
Il Ministero dello Sviluppo Economico indonesiano ha identificato sei settori che sono cresciuti costantemente negli anni, grazie a massicci investimenti dall'estero, e che necessitano di altri introiti per potersi sviluppare oltre. Si tratta di sanità, elettronica, energie rinnovabili, infrastrutture, industria automobilistica e mineraria. Altre aree che necessitano di capitale straniero per poter crescere sono il turismo, la manifattura e l'e-commerce.